Canova: la ricerca del "bello estetico"
Antonio Canova rappresenta l'altro volto del Neoclassicismo con il suo "bello estetico" - la ricerca della bellezza pura, senza contenuti etici o morali. Si occupa esclusivamente della forma perfetta, ossessionato da una bellezza oggettiva.
Canova incarna perfettamente i principi di Winckelmann nella scultura. I suoi numerosi disegni di nudo servivano sia per "farsi la mano" sia per costruire un repertorio di posizioni ed espressioni da utilizzare nelle opere scultoree.
"Teseo sul Minotauro" (1783) segue perfettamente le teorie winckelmanniane: rappresenta l'eroe dopo la lotta, quando ogni passione è spenta. L'opera simboleggia la lotta della civiltà contro la barbarie, con Teseo che mostra la sua "anima grande" in sintonia con il corpo.
Le sue opere più famose ("Amore e Psiche", "Le tre Grazie") si concentrano sulla figura femminile come espressione di grazia ed eleganza. Il marmo era il materiale preferito perché rendeva meglio la morbidezza della carne.
💡 Curiosità: Canova lasciava lavorare gran parte delle opere agli aiuti, limitandosi ai bozzetti iniziali e alla lucidatura finale per garantire quella "bellezza oggettiva" priva di personalità.