L'arte romana rappresenta uno dei periodi più significativi nella storia dell'arte antica, sviluppatasi tra il periodo repubblicano e quello imperiale.
L'arte romana repubblicana si caratterizza per la sua natura pratica e funzionale, con un forte focus sull'architettura civile e religiosa. Durante questo periodo, i Romani hanno sviluppato tecniche costruttive innovative come l'uso dell'arco, della volta e della cupola, elementi che hanno rivoluzionato l'architettura antica. Le opere più rappresentative includono templi, acquedotti, strade e ponti, tutti costruiti con l'utilizzo dell'opus caementicium (calcestruzzo romano). La scultura di questo periodo mostra una forte influenza dell'arte greca, ma con un'attenzione particolare al realismo e alla rappresentazione di figure storiche concrete.
Nel confronto tra arte greca e romana, emergono differenze significative: mentre l'arte greca cercava la perfezione ideale e la bellezza astratta, l'arte romana si concentrava sulla funzionalità e sul realismo. L'architettura greca e romana a confronto mostra come i Romani abbiano trasformato gli ordini architettonici greci, adattandoli alle loro esigenze pratiche. La conquista della Grecia nel 146 a.C. ha profondamente influenzato l'arte romana, portando a una fusione di stili che ha caratterizzato l'arte greco romana. Le differenze tra scultura greca e romana sono evidenti nel modo in cui i Romani privilegiavano il ritratto realistico rispetto all'idealizzazione greca. L'arte romana imperiale ha poi raggiunto il suo apice con monumenti celebrativi come il Colosseo, il Pantheon e gli archi di trionfo, opere che ancora oggi testimoniano la grandezza della civiltà romana e la sua capacità di fondere praticità ed estetica in creazioni di straordinaria bellezza e durevolezza.