L'arte greca del V secolo a.C. rappresenta uno dei periodi più significativi nella storia dell'arte antica.
Lo stile severo segna il passaggio dall'arte arcaica a quella classica, caratterizzandosi per una maggiore naturalezza nelle rappresentazioni. Le figure acquisiscono movimento e plasticità, abbandonando la rigidità tipica dello stile arcaico. Questo periodo artistico prende il nome di "severo" proprio per la solennità e la compostezza delle opere, che mantengono ancora un certo rigore formale pur mostrando una nuova attenzione al realismo anatomico.
Tra le opere più emblematiche di questo periodo troviamo i celebri Bronzi di Riace, due statue bronzee di eccezionale fattura ritrovate nel 1972 nelle acque dello Ionio. I Bronzi di Riace rappresentano due guerrieri, denominati A e B, caratterizzati da una straordinaria resa anatomica e da dettagli raffinatissimi. Oggi sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dove costituiscono una delle maggiori attrazioni. Altra opera fondamentale è il Discobolo di Mirone, che rappresenta un atleta nell'atto di lanciare il disco. Quest'opera è considerata un capolavoro per la sua capacità di catturare il momento di massima tensione nel movimento dell'atleta. Il Discobolo esemplifica perfettamente le caratteristiche dello stile severo: la ricerca del movimento, l'attenzione all'anatomia e la rappresentazione del corpo umano in azione, pur mantenendo una composizione equilibrata e armoniosa. L'originale in bronzo è andato perduto, ma ne esistono diverse copie romane in marmo che ci permettono di apprezzarne la straordinaria bellezza e l'innovativa concezione artistica.
La tecnica utilizzata per queste opere, specialmente per le opere d'arte in bronzo, prevedeva la fusione a cera persa, un metodo complesso che permetteva di ottenere dettagli molto precisi e una grande qualità nella resa finale. Questo periodo artistico ha posto le basi per lo sviluppo successivo dell'arte classica, influenzando profondamente tutta la storia dell'arte occidentale.