La Morte di Marat: Arte e propaganda rivoluzionaria
Con La Morte di Marat (1793) David diventa il pittore della Rivoluzione francese. Jean-Paul Marat, giornalista e politico, viene assassinato nella vasca da bagno da Charlotte Corday mentre legge una sua lettera di suppliche (falsa!).
La scena è di un realismo crudo: Marat giace nella vasca, costretto a starci per una malattia della pelle. Il lenzuolo bianco è macchiato di sangue, la testa inclinata, ma l'espressione non sembra sofferente - quasi incosciente. Tiene ancora la penna in una mano e la lettera dell'assassina nell'altra.
David divide l'opera orizzontalmente: sopra il vuoto buio e angoscioso, sotto il corpo eroicamente isolato. Le linee sono semplici - verticali e orizzontali - tranne il braccio destro abbandonato lungo la vasca. La scatola di legno in primo piano diventa una lapide con l'epitaffio "à Marat, David".
I quattro colori dominanti raccontano la tragedia: rosa pallido dell'incarnato, verde del drappo, bianco dei lenzuoli, marrone del legno. Il rosso del sangue simboleggia l'energia vitale ormai spenta.
Tecnica magistrale: Il punto di fuga è posto in alto a destra per far risaltare il corpo, contrapposto al punto dove braccio e pavimento si toccano - l'uomo che torna alla terra.