La morte senza retorica
Il funerale continua a sorprendere per la sua brutalità onesta. Al centro c'è una fossa aperta con un teschio macabro - niente di più diretto per ricordarci che la morte è uguale per tutti. La bara è semplice, trasportata da quattro necrofori anonimi.
Courbet usa colori terrosi e lividi che rendono tutto pesante e reale. Non c'è spazio per la poesia o l'idealizzazione - solo la cruda verità di un evento quotidiano. È un inno all'uguaglianza che mette sullo stesso piano la grande storia e la vita ordinaria.
💡 Rivoluzione artistica: Courbet ha elevato la quotidianità a protagonista dell'arte, annullando la distanza tra "arte alta" e vita semplice.
L'Atelier del pittore è forse la sua opera più complessa. Con dimensioni monumentali, Courbet si ritrae mentre dipinge un paesaggio di Ornans, circondato da circa 30 figure che rappresentano la società del suo tempo.
A sinistra dipinge i dimenticati della società: bracconieri, prostitute, mendicanti, preti corrotti. Tutti con la testa china, simboli di una società segnata da povertà e sofferenza. A destra invece ci sono i suoi sostenitori: Baudelaire che legge, figure allegoriche dell'Arte, della Musica, della Filosofia.