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Dall’architettura romanica alle storie della genesi

8/5/2023

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L'arte romanica è la fase dell'arte medievale europea prevalentemente religiosa ispirata anche a scene
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ATTURA ARCH MANICA L'arte romanica è la fase dell'arte medievale europea prevalentemente religiosa ispirata anche a scene di vita quotidiana, che deriva dal romano antico. Nasce in Francia a partire dalla fine del X secolo fino all'affermazione dell'arte gotica risalente alla metà del XII secolo. La chiesa romanica: gli elementi La chiesa romanica si imposta a partire dalla cripta, un locale sotterraneo che ospita solitamente il corpo di un santo o un martire. L'edificio si sviluppa su una pianta a croce latina costituita da un transetto e solitamente da 3 navate imposte su 3 grandi poderosi pilastri cruciformi che sostengono archi a tutto sesto (un elemento peculiare dell'architettura romanica). Sugli archi si impostano le volte a crociera e a botte. La navata centrale e le 2 laterali, prendono luce da delle piccole finestre tra le quali possiamo trovare bifore e trifore. All'incrocio tra navata centrale e il transetto si imposta il tiburio, una struttura esterna che copre la superficie della cupola. sostegno forte sostegno debole La chiesa romanica rosone tora Nartece Navata centrale Navate laterali Transetto Tiburio Coro e abside Tom 4. Duomo di Spira (Germania). 1030-1106 pianta cleristono navate cripta IL ROMANICO In Italia lo sviluppo architettonico fu molto diverso da un'area all'altra: Per quanto riguarda l'area lombarda, l'arte romanica è caratterizzata da uno stile decorativo. matrone campata Ma M in area lombarda La basilica di Sant Ambrogio (Milano, XI-XII secolo) Il romanico lombardo è il primo a svilupparsi in modo totalmente autonomo, in particolare la cattedrale di...

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Didascalia alternativa:

Sant'Ambrogio a Milano è considerata la costruzione madre e il suo modello trova ampia applicazione in Italia e l'Europa.era un edificio con funzioni sia religiosi che civili; lo spazio interno è severo e raccolto, scandito da delle volte a crociera e da degli archi a tutto sesto, evidenziati da cornici in mattone che determinano un forte senso del ritmo. La decorazione esterna ed interna è molto semplice: le finestre sono presenti solo sulla facciata, nelle absidi e nella cupola, da cui entra la luce. La pianta è strutturata in tre navate senza transetto, l'edificio è costruito sul modulo quadrato della campata a crociera, che viene dimezzato dalle navate conferendo un nuovo ritmo. ARII ROMANI GA ARTE in area veneta L'architettura di età romanica in Veneto si manifestò in modi diversi nella parte interna della regione nell'area lagunare: mentre sulla terraferma si affermarono gli influssi del romanico padano, la laguna, continuò e rinnovò la tradizione paleocristiana e orientale di stile bizantino. La Basilica di San Marco (Venezia, XII-XIII secolo) A Venezia troviamo la basilica di San Marco, la cui costruzione risale al 1063. In questa basilica ritroviamo elementi tipici della dell'architettura orientale, infatti l'interno richiama la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli in tutti i suoi aspetti architettonici e decorativi. L'edificio presenta una facciata differente da come era in origine: era molto più sobrio e spoglio e c'era solo un rivestimento semplice il laterizio ma era comunque già suddiviso in due fasce orizzontali sovrapposte: quella inferiore con cinque portali incorniciati da un ampio arco a tutto sesto e con una copertura a botte. Nella fascia superiore troviamo arcate a tutto sesto, poi in un secondo momento verrano rivestite con colonne a fascio, cornici e guglie. La pianta interna è particolare e mostra l'influenza dell'architettura bizantina, la planimetria si configura con una pianta a croce greca tipica delle chiese orientali. L'interno della basilica risplende come uno scrigno prezioso, rivestito di marmi policromi e mosaici. Anche l'illuminazione è studiata per esaltare lo splendore delle tessere musive, soprattutto con le dorate, disposte secondo inclinazioni diverse in modo da creare particolari bagliori. ROMANICO Toscano La Toscana fu una delle realtà più vivaci della penisola con una varietà di interpretazioni: gli elementi strutturali creano giochi di luci e ombre con effetti di superficie cromati e ottici grazie anche all'uso di marmi colorati. Tali caratteristiche si ritrovano nei due principali edifici romanici della città: il battistero di San Giovanni e la basilica di San Miniato al Monte, entrambi impostati a livello visivo sul contrasto tra la pietra verde e il marmo bianco. Il Battistero di San Giovanni (Firenze, XI-XIII secolo) Consacrato nel 1059 ma finito solo tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, il battistero presenta una pianta ottagonale al cui esterno presenta tre livelli scanditi in verticale da paraste replicate lungo tutto il perimetro e in orizzontale da due cornicioni. I due ordini inferiori presentano una rigorosa decorazione bicroma: quello più bassa otivi rettangolari, quello più alto è caratterizzato da ampie arcate tra cui si trovano tre finestre e un disegno di loggette con andamento ternario. L'ultimo livello è costituito da un attico suddiviso da specchiature rettangolari; la copertura piramidale della cupola gli conferisce l'aspetto di un solido geometrico. KALAN DAN COO La basilica di San Miniato al monte (Firenze, XI secolo) La basilica fu costruita a partire dalla metà dell'XI secolo, in questo edificio il classicismo fiorentino e l'eleganza raggiungono il vertice più alto. La facciata è ritmata al piano terreno da cinque arcate cieche su semicolonne corinzie, che danno un aspetto classico replicata dal timpano triangolare che le corone alla sommità. La geometrica razionalità è evidenziata dalla decorazione a riquadri, losanghe e ruote in marmi bianchi e verdi. La pianta è di tipo basilicale a tre navate e con una suľ’abside. All'interno lo spazio scandito da quattro pilastri che sorreggono arconi trasversali, suddividendo la navata in tre campate. Su ciascun lato si trovano due colonne collegate da archi che dividono la navata centrale dalle laterali. Sopra gli archi compare una decorazione bicromata simile a quella esterna. Il presbiterio è sopraelevato, dovuto alla presenza della cripta ospitante il corpo di San Miniato. AMPO DI ACONN IRI PISA Il Campo dei miracoli a Pisa è un'ampia piazza erbosa nella quale spiccano i quattro edifici più significativi della città: il Duomo, il battistero, la torre e il camposanto. Esso riassume nel dipinto del mio con cristiano, dalla nascita (battistero), alla vita religiosa (Duomo e torre), fino alla morte (camposanto). Accanto a questi forti significati religiosi occorre tenere presente inoltre quelli civili: il complesso del campo dei miracoli fu ideato infatti anche per glorificare la potenza della fiorente Repubblica marinara pisana. Il duomo (Pisa, 1064-1118) Il Duomo è l'edificio più antico, Iniziato nel 1064 per volontà del vescovo Guido è dedicato alla vergine come ringraziamento per la vittoria navale dell'anno precedente sugli arabi a Palermo. L'edificio a come modello la basilica costantiniana di San Pietro, evidente segno della volontà dei pisani di ricollegarsi all'antica tradizione romana; esso presenta un imponente impianto a croce latina, con cinque navate nel corpo centrale e tre nei bracci del transetto, sottolineato da una grande cupola a base ellittica. Le cinque navate dell'interno presentano arcate a tutto sesto sorrette da colossali colonne monolitiche. La copertura della navata centrale è a capriate lignee nascoste da un soffitto a cassettoni, mentre quelle laterali hanno volte a crociera. Il battistero (Pisa, 1153- metà del 200 e metà del 300) Di fronte alla facciata del Duomo, nel 1153 L'architetto Diotisalvi inizia la costruzione del battistero a pianta circolare, che venne portato a termine solo tra la metà del 200 e la metà del 300, in forma gotiche. All'esterno, a livello più basso ritorna il motivo delle arcate cieche che caratterizza tutti gli edifici del campo, come anche il paramento a fasce bicrome di derivazione orientale. Alle arcate cieche si sovrappone una loggetta, che richiama il simile motivo del Duomo, qui sono state aggiunte nel 200 le decorazioni di gusto gotico. Gli stipiti e le colonne del portale principale, sono riccamente scolpite con decorazioni con motivi vegetali e piccoli animali. La Torre di Pisa (Pisa, 1173-300) La torre campanaria, ideata attorno al 1773, presenta un modello cilindrico, combinato con la decorazione ad arcate cieche e logge propria degli altri monumenti del campo. La pendenza è causata da un cedimento del terreno verificatosi pochi anni dopo l'avvio del cantiere: la costruzione, sospesa e ripresa solo nel 1275, si concluse nel 300, con l'aggiunta della cella campanaria. Un esempio eccezionale della possibilità della scultura di liberarsi dai vincoli dell'architettura, si ritrova sui rilievi che ornano la facciata del Duomo di Modena, di cui Wiligelmo fu l'ideatore. Quello di Modena è considerato il più importante e complesso scultoreo italiano della prima metà del XII secolo: le storie della genesi. Creazione di Adamo: Dio crea dal fango Adamo, che a fatica si regge sulle gambe ancora vacillanti. Creazione di Eva: Dio fa uscire Eva dal fianco dell'uomo, addormentato sulle rocce accanto a un ruscello. Peccato originale: Adamo addenta Rimprovero di Adamo ed Eva: Dio rimprovera l'uomo e la donna, che in segno di disperazione portano una mano alla testa; si tratta di un gesto convenzionale nel Medioevo per esprimere un dolore intenso. Il camposanto (Pisa, 1278) Il camposanto, iniziato nel 1278, si spira la forma di un chiostro. I lati interni del porticato sono decorati da un recinto continuo di altissime arcate a tutto tutto sesto, trasformate poi in quadrifore gotiche, che uniscono lo slancio verticale alla forma tonda degli archi classici. Cacciata dal paradiso terrestre: l'angelo del Signore, impugnando una 92. Wiligelmo, Storie della Genesi, schema compositivo delle lastre. la mela, Eva la riceve dalle fauci del serpente-demonio avvolto sul tronco dell'albero della conoscenza (che si sostituisce a una colonnina); entrambi coprono le nudità con foglie di fico, ormai consapevoli della colpa e vergognosi dei propri corpi. spada, caccia i Progenitori paradiso terrestre e i due si allontanano a capo chino. Condanna al lavoro della terra: Adamo ed Eva, in abiti medievali, coltivano con fatica la terra da cui, grazie al loro lavoro, nasce una pianta. Presentazione dei doni di Abele e Caino: Abele e Caino offrono doni al Creatore, qui raffigurato in trono entro una mandorla retta da un telamone. A sinistra Abele, pastore, offre i migliori capi del proprio gregge; a destra Caino, contadino, dona i frutti della terra (rappresentati da alcune spighe). Uccisione di Abele: la predilezione Lamech uccide Caino: il cieco Lamech, con il tipico copricapo medievale degli ebrei, ha appena scagliato la freccia che colpisce alla gola Caino, il quale, ferito a morte, cerca invano di sostenersi aggrappandosi a un ramo. Lamech, con il braccio ancora teso e la corda dell'arco ancora vibrante, guarda nel vuoto davanti a sé, mostrata da Dio per il dono di Abele suscita la gelosia di Caino, che uccide con un bastone il fratello, il quale cade come un burattino spezzato. Caino interrogato da Dio: Dio, con la mano destra sulla spalla di Caino, lo interroga chiedendogli dove sia Abele, come rivela il cartiglio che il Creatore tiene nella sinistra. inconsapevole dell'accaduto. L'arca di Noè: al centro della lastra, l'arca è rappresentata come una basilica. Noè e i figli tornano sulla terra dopo il diluvio: al termine del diluvio universale, Noè esce con i figli dall'arca. Si conclude così il percorso dal peccato alla salvezza, con specifico riferimento alla chiesa/arca di Noè.