L'arte barocca italiana trova due dei suoi massimi esponenti in Annibale Carracci e Gian Lorenzo Bernini, figure chiave che hanno rivoluzionato il panorama artistico tra XVI e XVII secolo.
Annibale Carracci, esponente della scuola bolognese, è celebre per opere come La Macelleria, che rappresenta con straordinario realismo la bottega di un macellaio, e il Trionfo di Bacco e Arianna nella Galleria Farnese. La sua arte si caratterizza per un perfetto equilibrio tra naturalismo e classicismo, evidente in opere come la Pietà e la Fuga in Egitto. Nella sua biografia breve emerge come, insieme ai fratelli Agostino e Ludovico, abbia fondato l'Accademia degli Incamminati a Bologna, rivoluzionando l'insegnamento artistico dell'epoca. Le sue caratteristiche stilistiche includono un'attenta osservazione del vero combinata con lo studio dei grandi maestri del Rinascimento.
Gian Lorenzo Bernini, invece, incarna pienamente lo spirito del barocco, creando opere di straordinaria teatralità e dinamismo. Bernini cosa ha fatto è una domanda che trova risposta in capolavori come l'Apollo e Dafne, il Baldacchino di San Pietro e la Fontana dei Quattro Fiumi. La sua capacità di fondere architettura, scultura e decorazione ha definito l'aspetto della Roma barocca. Tra le opere più significative realizzate a Roma si annoverano anche l'Estasi di Santa Teresa e la Cappella Cornaro. La sua influenza si estese ben oltre i confini italiani, influenzando l'arte europea per secoli. Il suo genio poliedrico si espresse non solo nella scultura ma anche nell'architettura e nella progettazione urbanistica, rendendo Roma la capitale indiscussa del Barocco.