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gianlorenzo bernini

17/9/2022

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Gian Lorenzo Bernini
Nasce a Napoli nel 1562, pittore, scultore, architetto e urbanista, è il massimo interprete del Barocco e fu
un artista

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Gian Lorenzo Bernini Nasce a Napoli nel 1562, pittore, scultore, architetto e urbanista, è il massimo interprete del Barocco e fu un artista preso in considerazione da ben nove papi durante la sua carriera artistica. Da piccolo inizia a lavorare con il padre e quando si trasferi a Roma iniziò a studiare con il padre i più grandi artisti del tempo tra cui Caravaggio e Carracci. L'inizio della sua carriera lo si deve al Cardinale Scipione Borghese che gli commissiona quattro sculture: due a tema mitologico cioè il Ratto di Proserpina e Apollo e Dafne e due a tema religioso cioè Enea e Anchise e il David: conservate nella Galleria Borghese di Roma e mostrano un aspetto caratterizzante delle opere del Bernini, cioè che i corpi saranno espansi nello spazio. Apollo e Dafne Gruppo scultoreo che rappresenta una scena tratta dalla metamorfosi di Ovidio, momento in cui la ninfa Dafne, si trasforma in un albero di alloro per scappare da Apollo. Dio della musica e delle arti. Cupido aveva scagliato la freccia dell'amore ad Apollo che si era innamorato perdutamente di Dafne, l'altra freccia aveva colpito Dafne (freccia dell'odio). Apollo innamorato perso, cerca sempre Dafne fin quando lei, disperata, chiede aiuto al padre per trasformarla in una pianta di alloro. L'attimo della metamorfosi, infatti le gambe...

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Didascalia alternativa:

di Dafne si stanno trasformando in tronco come anche le braccia in rami, Apollo riesce solo a toccarle il ventre. Anche qui si può vedere l'espansione dello spazio. Bernini riesce a scolpire le emozioni che stanno provando i personaggi: la rincorsa di Apollo, il drappo che sventola, il movimento della metamorfosi di Dafne come anche il viso che ha la bocca semi aperta pronta a gridare. Ratto di Proserpina Rappresenta Proserpina che sta per essere rapita da Plutone, Dio degli Inferi, che la notò in un giardino e se ne innamorò e per virilità maschile la voleva assolutamente. Ciò scaturi le ire della mamma, Cerere che l'aveva partorita grazie a Zeus. Ci fu un accordo tra Plutone e Zeus, lei sarebbe stata sei mesi l'anno sulla terra (la fioritura Primavera, estate) e gli altri sei nell'Ade. La scultura è il fermo immagine del rapimento. La muscolatura tipica di Michelangelo e il moto a spirale, per esprimere dinamicità. La posa è innaturale e teatrale. Si può vedere la violenza della presa di Plutone, quindi la mano affondata nelle carni della donna, il marmo da proprio l'effetto della morbidezza del corpo della donna. Si può vedere la disperazione di Proserpina che ha le lacrime sul viso. Plutone ha i suoi attributi regali, Corona e Scettro e ha alla base un cane con tre teste (Cervero) guardia del padrone, quindi, sta attento che nessuno si avvicina nel momento del rapimento. David A differenza del David di Donatello, che era un misto tra una figura sacra e una figura mitologica, e quello di Michelangelo che è statica e classica, qui c'è il dinamismo e la teatralità. Qui è l'attimo prima che il David scaglia la pietra contro Golia. C'è la torsione del corpo, il fatto che abbia la bocca serrata è quasi un recupero di energie, uno sforzo umano prima del lancio, e la fronte. concentrata. Il viso del David è un autoritratto di Bernini perché lui era cosciente del fatto di essere un grande artista; quindi, auto scolpirsi era una forma di prestigio. Ai piedi del David c'è una corazza del Re Saul, primo re di Israele, e uno strumento musicale che ha la parte finale a forma di testa di aquila, che si ritrova nello stemma degli Scipioni. Questa opera si può osservare a tutto tondo: DI lato si può vedere l'instabilità dovuta al caricamento della fionda, frontalmente si può vedere l'attimo in cui lui prende la mira prima di scagliare il sasso. Baldacchino della basilica di San Pietro Opera commissionata da Papa Urbano VIII Barberini. È un baldacchino posto sopra l'altare maggiore, dove ci sono delle scale che portano alla tomba di San Pietro, ma anche l'antica chiesa edificata da Costantino. È al centro, sotto la cupola di Michelangelo, perché si voleva creare il fulcro della chiesa cattolica sotto l'elemento primario di tutta la chiesa, quindi sotto la cupola, che si può vedere da tutta la città. È fatto in bronzo e per costruirlo si fece aiutare da Borromini, infatti la parte alta, dove ci sono delle volute a dorso di delfino ci sono degli angioletti disegnati dal Borromini, e sopra c'è una sfera sovrastata dal crocifisso (la cristianità che governa la terra. La base superiore va ad appoggiare su delle colonne tortili (a spirale) perché il movimento parte dal basso e si rivolge verso l'alto così come lo sguardo. Queste colonne sono decorate con molti elementi che fanno riferimento alla famiglia Barberini, si dice che siano alte 11 metri e pesanti 9 tonnellate, poggiano su dei podi (elementi marmorei) che sono a loro volta decorati con lo stemma dei Barberini, quindi le api. Si dice che per fare le colonne e il baldacchino, siano state trafugate dal pantheon di Roma alcune decorazioni. Ci sono capitelli compositi da tre pezzi di colonna incastrati uno sull'altro. Intorno ci sono pezzi di lauro che indicavano la poesia, delle lucertole che salgono (rinascita e ricerca di Dio) e api (stemma di Barberini che indicano eloquenza e operosità). Estasi di Santa Teresa Quando muore Urbano VII subentra Innocenzo X Panfili che odiava Bernini e commissionò varie opere al Borromini, ma da parte del Cardinale Cornaro Bernini decorò una cappella all'interno della chiesa di Santa Maria delle vittorie. Costruì una struttura teatrale dove al centro c'è il palcoscenico dove si sta per svolgere una scena mistica relativa alla storia di Santa Teresa che racconta nei suoi scritti di aver subito una transverberazione ferita da parte di un angelo con un dardo, nel cuore, questa ferita era molto dolorosa ma allo stesso tempo piacevole tant'è che non voleva che questo momento finisse. Rappresentato all'interno di un palcoscenico dove c'è un timpano spezzato dove ci sono movimenti concavi e convessi che creano questa teatralità. Al centro su una nuvola c'è l'estasi di Santa Teresa; quindi, questa donna poggiata su una nuvola che sta per essere trafitta nel cuore da parte di un Angelo, alle spalle ci sono dei raggi che sono degli elementi dorati illuminati da una finestra in alto, creando un effetto teatrale. Ha creato dei palchetti laterali dove ci sono personaggi che guardano la scena, che sono parenti del Cardinale Cornaro. La donna ha la testa leggermente inclinata con un'espressione del viso molto sensuale. Il movimento del vestito è una raffigurazione fisica dell'emotività interiore che la donna sta provando in quel momento. DO BIEN Fontana dei quattro fiumi Quando subentrò Innocenzo X decise di far allestire una piazza importante di Roma che fu strutturata sotto l'aspetto Barocco, ma era una piazza già esistente che in realtà era lo stadio di Domiziano nell'antica Roma dell'86 d.C., dove si faceva la corsa dei cavalli e i giochi d'atletica. Su questa base viene edificata Piazza Navona, dove c'è una chiesa edificata dal Borromini e altri palazzi, tra cui il RTO DELLA PLATA Palazzo Pamphili, ora sede dell'ambasciata del Brasile, inoltre Innocenzo X fu sepolto nella chiesa di Sant'Agnese in Agone. La finta scogliera è la base e al centro ha un arco come se fosse una roccia marina dove addossati a quattro angoli ci sono queste statue e ognuno di loro rappresenta un fiume, perché erano i fiumi che si conoscevano al tempo e che simboleggiavano il potere del Papa su tutta la terra. Al centro c'è un obelisco che in alto porta una colomba della famiglia Pamphili come anche lo stemma dove al centro c'è il tipico cappello papale e le due chiavi che rappresentano San Pietro, il Santo che ha ricevuto le chiavi della cristianità di Cristo. RIO DELLA PLATA (Americhe): Da questa statua deriva una leggenda che per cercare di sminuire l'operato del Borromini, sembra che avesse scolpito una delle quattro stature con le mani alzate verso la chiesa come se ne stesse mantenendo il crollo, quindi un'offesa l'architetto. verso NILO (Africa): ha la testa velata perché non si conoscevano ancora le sorgenti. GANGE (India): il fatto che abbia un remo fa capire che è un fiume facilmente navigabile. DANUBIO (Europa): è di fronte allo stemma dei Pamphili e ha un movimento a spirale verso l'alto. Ci sono anche degli animali e piante che servono un po' per dare l'effetto teatrale ma in realtà era per coprire i tubi dell'acqua. Piazza San Pietro La facciata è stata edificata da Carlo Maderno. Il Papa poi chiese ad Alessandro VII Chigi di costruire una Piazza. Perché essa doveva simboleggiare la chiamata dei fedeli, allora lui creò una sorta di struttura umana con due braccia (l'abbraccio della chiesa), che fece attraverso questo colonnato che continua in via della conciliazione che fu creata da Mussolini per creare un collegamento tra San Pietro e Castel Sant'Angelo. All'epoca c'erano già palazzi sul lato destro, e Bernini regolarizzò l'area creando due piazze (trapezoidale, ovale). La piazza trapezoidale crea l'effetto della prospettiva rallentata che fa sembrare il prospetto più vicino, che permette anche di vedere il cupolone anche da lontano. Al centro della piazza c'era un obelisco, che era il punto dove si univano tutte le direzioni con l'asse longitudinale che porta verso la facciata della chiesa. C'erano due fontane per la purificazione dei pellegrini prima di entrare in chiesa. I portici erano costituiti da 248 colonne alte 16 metri, disposte in 4 file radiali, e davano un effetto ottico che se le guardavi da due punti della piazza (disco di marmo), le colonne sembravano allineate. I portici richiamavano il grande quadriportico dell'antica basilica costantiniana. NILO GANGE DANUBIO O