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Scopri Gian Lorenzo Bernini: Vita, Opere e Miti

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Gian Lorenzo Bernini è stato uno dei più grandi artisti del Barocco italiano, lasciando un'impronta indelebile nell'arte e nell'architettura di Roma.

La sua opera più celebre, il Baldacchino di San Pietro, rappresenta perfettamente la grandiosità del suo stile barocco. Alto quasi 30 metri e realizzato in bronzo dorato, il baldacchino si erge maestoso sopra l'altare papale nella Basilica di San Pietro. Le sue colonne tortili, decorate con motivi di foglie d'alloro e api (simbolo della famiglia Barberini), mostrano la capacità di Bernini di fondere architettura e scultura in modo innovativo.

Tra le sue opere scultoree più significative troviamo Apollo e Dafne e il David, entrambe conservate nella Galleria Borghese. Apollo e Dafne rappresenta il momento culminante del mito ovidiano, quando la ninfa si trasforma in alloro per sfuggire ad Apollo. La maestria tecnica di Bernini si manifesta nella resa del marmo, che sembra perdere la sua natura materica per diventare corteccia, foglie e carne. Il David di Bernini si distingue dalla versione di Michelangelo per il suo dinamismo: mentre il David rinascimentale è statico e contemplativo, quello barocco è colto nell'attimo che precede il lancio della pietra contro Golia, con il corpo in torsione e il volto concentrato. Il Ratto di Proserpina è un'altra opera magistrale dove Bernini dimostra la sua capacità di rendere il marmo morbido come carne, particolarmente evidente nel dettaglio delle dita di Plutone che affondano nella coscia di Proserpina.

La vita di Bernini fu lunga e produttiva: nato a Napoli nel 1598 e morto a Roma nel 1680, ebbe numerosi figli e lavorò instancabilmente fino agli ultimi anni. Il suo genio influenzò profondamente l'arte barocca e il suo stile divenne il modello per generazioni di artisti successivi. Le sue opere continuano a stupire i visitatori per la loro drammaticità, movimento e virtuosismo tecnico.

8/6/2022

1414

IL BAROCCO
Gian Lorenzo Bernini ●
●
●
Nasce a Napoli nel 1598 dallo scultore
fiorentino Pietro Bernini
Si trasferì a Roma con il padre nel 1

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Il Genio del Barocco: Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini rappresenta l'essenza dell'arte barocca italiana. Nato a Napoli nel 1598, figlio dello scultore Pietro Bernini, il suo talento si manifestò precocemente, portandolo a diventare uno dei più influenti artisti del XVII secolo. Il trasferimento a Roma nel 1606 segnò l'inizio di una carriera straordinaria che avrebbe rivoluzionato l'arte scultorea.

Definizione: Il Barocco è uno stile artistico caratterizzato da dinamismo, teatralità e ricchezza decorativa, elementi che Bernini padroneggiò magistralmente.

La formazione di Bernini, guidata dal padre Pietro, si basò sullo studio approfondito delle statue antiche, permettendogli di sviluppare una tecnica scultorea innovativa. La sua abilità nell'uso combinato di diversi strumenti - dal trapano allo scalpello, dalle raspe alle cere di lucidatura - gli consentì di raggiungere un livello di realismo senza precedenti.

IL BAROCCO
Gian Lorenzo Bernini ●
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Nasce a Napoli nel 1598 dallo scultore
fiorentino Pietro Bernini
Si trasferì a Roma con il padre nel 1

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Le Commissioni della Galleria Borghese

Il periodo tra il 1618 e il 1625 fu cruciale per la carriera di Bernini. Il Cardinal Scipione Borghese gli commissionò quattro opere monumentali: Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David e Apollo e Dafne. Queste sculture, conservate nella Galleria Borghese, rappresentano il culmine della sua maestria tecnica.

Esempio: Nel Ratto di Proserpina, la pressione delle dita di Plutone sulla carne di Proserpina è resa con tale realismo da sembrare vera, dimostrando l'incredibile capacità di Bernini di trasformare il marmo in carne viva.

La disposizione delle opere nella Galleria Borghese segue un percorso studiato che permette di apprezzare l'evoluzione artistica di Bernini e la sua capacità di catturare il movimento nel marmo.

IL BAROCCO
Gian Lorenzo Bernini ●
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Nasce a Napoli nel 1598 dallo scultore
fiorentino Pietro Bernini
Si trasferì a Roma con il padre nel 1

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Il David di Bernini: Dinamismo e Potenza

Il David di Bernini rappresenta una rivoluzione nella storia della scultura. A differenza del David di Michelangelo, Bernini cattura il momento di massima tensione dell'azione, con il protagonista nell'atto di scagliare la pietra contro Golia.

Evidenziazione: La torsione del corpo, l'espressione concentrata del viso e la tensione muscolare creano un'opera che rompe con la tradizione statica della scultura rinascimentale.

L'opera si trova nella Galleria Borghese di Roma, dove la sua collocazione permette allo spettatore di apprezzare la scultura da ogni angolazione, rivelando nuovi dettagli ad ogni punto di vista.

IL BAROCCO
Gian Lorenzo Bernini ●
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Nasce a Napoli nel 1598 dallo scultore
fiorentino Pietro Bernini
Si trasferì a Roma con il padre nel 1

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Apollo e Dafne: Il Trionfo della Metamorfosi

Apollo e Dafne rappresenta il culmine della capacità narrativa di Bernini. Basata sulle Metamorfosi di Ovidio, l'opera cattura l'istante preciso della trasformazione di Dafne in alloro per sfuggire ad Apollo.

Citazione: "La ninfa si trasforma sotto gli occhi dello spettatore, con le dita che si allungano in rami d'alloro e i capelli che si tramutano in foglie."

La maestria tecnica raggiunge qui livelli straordinari: la resa della corteccia che avvolge il corpo di Dafne, la leggerezza delle foglie e l'espressione di stupore di Apollo creano un'opera che sfida i limiti del marmo, trasformandolo in un racconto tridimensionale in movimento.

IL BAROCCO
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Nasce a Napoli nel 1598 dallo scultore
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Il Dinamismo Barocco nelle Opere di Bernini

Il virtuosismo artistico di Gian Lorenzo Bernini si manifesta pienamente nella sua capacità di infondere dinamismo e teatralità nelle sculture. L'influenza dell'arte ellenistica, particolarmente evidente nell'Apollo del Belvedere (350 a.C.), viene reinterpretata in chiave barocca attraverso un ricco gioco di chiaroscuri e una drammatica tensione nei movimenti.

Definizione: Il dinamismo barocco si caratterizza per la rappresentazione del movimento in atto, catturando l'istante più significativo dell'azione.

La rappresentazione del David Bernini costituisce un esempio emblematico di questa ricerca del movimento. A differenza delle versioni precedenti di Donatello e Michelangelo, il David berniniano è colto nell'attimo della torsione, mentre sta per scagliare la pietra contro Golia. Questa scelta compositiva rivoluzionaria enfatizza la tensione drammatica e il pathos dell'azione.

L'innovazione di Bernini si estende anche alla ritrattistica, dove sviluppa il concetto dei "marmi vivi". I suoi ritratti, come quello di Scipione Borghese (1632) e di Costanza Bonarelli (1637-38), superano la rigidità formale per catturare l'essenza psicologica dei soggetti.

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Apollo e Dafne: Il Capolavoro della Metamorfosi

Apollo e Dafne Bernini rappresenta il culmine della capacità tecnica e narrativa dell'artista. Ispirato dalle Metamorfosi di Ovidio, il gruppo scultoreo cattura l'istante preciso della trasformazione di Dafne in alloro, mentre Apollo la insegue.

Esempio: La maestria tecnica di Bernini si manifesta particolarmente nei dettagli delle foglie che emergono dalle dita di Dafne e nella texture dei capelli che si trasformano in fronde.

La narrazione del mito di Apollo e Dafne viene drammatizzata attraverso una composizione elicoidale che invita lo spettatore a girare intorno all'opera per coglierne tutti gli aspetti. L'influenza dell'Ars amatoria ovidiana si riflette nella tensione erotica e drammatica della scena.

La collocazione dell'opera nella Galleria Borghese permette di apprezzare come la luce naturale interagisca con le superfici marmoree, creando effetti di straordinaria bellezza e intensificando il pathos della scena.

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Il Baldacchino di San Pietro: Monumentalità e Simbolismo

Il Baldacchino di San Pietro rappresenta uno dei progetti più ambiziosi di Bernini, dove architettura e scultura si fondono in un'unica visione monumentale. L'opera, alta quasi 30 metri, definisce lo spazio sacro sopra l'altare papale.

Vocabolario: Il baldacchino combina elementi architettonici classici con innovazioni barocche, come le colonne tortili e i putti dorati.

La struttura bronzea, realizzata tra il 1624 e il 1635, incorpora simbolismi complessi che celebrano il potere papale e la gloria della Chiesa. Le colonne spiraliformi si ispirano alle antiche colonne tortili del tempio di Salomone, conferendo all'opera un significato storico e teologico.

L'integrazione di elementi decorativi, come le api araldiche dei Barberini e i motivi vegetali, crea un'opera che è simultaneamente architettonica e scultorea, sacra e teatrale.

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L'Arte del Ritratto: I Marmi Vivi di Bernini

La rivoluzione berniniana nella ritrattistica si manifesta nella capacità di catturare non solo le sembianze fisiche ma anche l'essenza spirituale dei soggetti. I ritratti di Gian Lorenzo Bernini superano la tradizionale staticità per diventare "marmi vivi".

Evidenziazione: La tecnica innovativa di Bernini prevedeva l'osservazione dei soggetti in movimento, permettendogli di catturare espressioni naturali e spontanee.

Le opere come l'Anima beata e l'Anima dannata (1619) dimostrano la capacità dell'artista di rappresentare stati emotivi estremi attraverso il marmo. Il contrasto tra serenità celestiale e tormento infernale viene reso con straordinaria intensità espressiva.

Il ritratto di Luigi XIV (1665) rappresenta l'apice di questa ricerca espressiva, dove la maestà regale si fonde con una vivida caratterizzazione psicologica, creando un'opera che trascende i limiti del genere ritrattistico.

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Il Baldacchino di San Pietro: Un Capolavoro di Movimento e Simbolismo

Il Baldacchino di San Pietro rappresenta uno dei capolavori più straordinari di Gian Lorenzo Bernini, dove l'artista ha saputo trasformare il bronzo in un'opera che sfida la staticità della materia. Quest'opera monumentale, alta quasi 30 metri, domina l'interno della Basilica di San Pietro con una presenza che combina maestosità e dinamismo in modo rivoluzionario.

La caratteristica più sorprendente del baldacchino è l'illusione del movimento che Bernini è riuscito a creare. Il cornicione superiore, realizzato interamente in bronzo, sembra un tessuto prezioso mosso dal vento, con pieghe e increspature che sfidano la natura stessa del materiale. Questa scelta stilistica non è casuale, ma riflette la volontà dell'artista di rappresentare un baldacchino processionale in movimento perpetuo.

Citazione: "Ciò che non hanno fatto i barbari l'hanno fatto i Barberini" - questo detto popolare romano si riferisce al fatto che il bronzo utilizzato per il baldacchino fu in parte prelevato dal Pantheon, durante il pontificato di Urbano VIII Barberini.

L'opera rappresenta la perfetta sintesi tra architettura e scultura, tipica del genio berniniano. Le colonne tortili, ispirate a quelle dell'antica basilica costantiniana, si elevano con un movimento a spirale che contribuisce alla sensazione di dinamismo ascensionale dell'intera struttura. Gli angeli, i putti e gli elementi decorativi che popolano l'opera sembrano quasi danzare intorno alle colonne, creando un effetto di leggerezza che contrasta con la monumentalità dell'insieme.

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Apollo e Dafne: La Metamorfosi nel Marmo

Apollo e Dafne rappresenta uno dei gruppi scultorei più celebri di Gian Lorenzo Bernini, dove l'artista ha catturato nel marmo l'istante preciso della metamorfosi narrata nelle "Metamorfosi" di Ovidio. L'opera, conservata nella Galleria Borghese di Roma, incarna il momento in cui la ninfa Dafne si trasforma in alloro per sfuggire ad Apollo.

Definizione: La metamorfosi rappresentata nell'opera si basa sul mito narrato da Ovidio nelle "Metamorfosi", dove Dafne, per sfuggire all'amore non corrisposto di Apollo, viene trasformata in alloro dal padre, il dio fluviale Peneo.

Bernini ha saputo cogliere l'attimo della trasformazione con una maestria tecnica senza precedenti. Le dita di Dafne si allungano in ramoscelli, i capelli si trasformano in foglie, i piedi si radicano al suolo, mentre la corteccia dell'alloro avvolge gradualmente il suo corpo. La drammaticità del momento è accentuata dall'espressione di Apollo, che mostra stupore e sgomento nel vedere l'oggetto del suo desiderio sfuggirgli tra le mani.

La composizione dell'opera è un trionfo di virtuosismo tecnico: il marmo sembra perdere la sua natura materica per diventare carne, stoffa, corteccia e foglie. Il movimento spiralico del gruppo scultoreo invita lo spettatore a girare intorno all'opera per coglierne tutti i dettagli e le sfumature, in un gioco di prospettive che rivela continuamente nuovi particolari della trasformazione.

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Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.

Scopri Gian Lorenzo Bernini: Vita, Opere e Miti

Gian Lorenzo Bernini è stato uno dei più grandi artisti del Barocco italiano, lasciando un'impronta indelebile nell'arte e nell'architettura di Roma.

La sua opera più celebre, il Baldacchino di San Pietro, rappresenta perfettamente la grandiosità del suo stile barocco. Alto quasi 30 metri e realizzato in bronzo dorato, il baldacchino si erge maestoso sopra l'altare papale nella Basilica di San Pietro. Le sue colonne tortili, decorate con motivi di foglie d'alloro e api (simbolo della famiglia Barberini), mostrano la capacità di Bernini di fondere architettura e scultura in modo innovativo.

Tra le sue opere scultoree più significative troviamo Apollo e Dafne e il David, entrambe conservate nella Galleria Borghese. Apollo e Dafne rappresenta il momento culminante del mito ovidiano, quando la ninfa si trasforma in alloro per sfuggire ad Apollo. La maestria tecnica di Bernini si manifesta nella resa del marmo, che sembra perdere la sua natura materica per diventare corteccia, foglie e carne. Il David di Bernini si distingue dalla versione di Michelangelo per il suo dinamismo: mentre il David rinascimentale è statico e contemplativo, quello barocco è colto nell'attimo che precede il lancio della pietra contro Golia, con il corpo in torsione e il volto concentrato. Il Ratto di Proserpina è un'altra opera magistrale dove Bernini dimostra la sua capacità di rendere il marmo morbido come carne, particolarmente evidente nel dettaglio delle dita di Plutone che affondano nella coscia di Proserpina.

La vita di Bernini fu lunga e produttiva: nato a Napoli nel 1598 e morto a Roma nel 1680, ebbe numerosi figli e lavorò instancabilmente fino agli ultimi anni. Il suo genio influenzò profondamente l'arte barocca e il suo stile divenne il modello per generazioni di artisti successivi. Le sue opere continuano a stupire i visitatori per la loro drammaticità, movimento e virtuosismo tecnico.

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Il Genio del Barocco: Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini rappresenta l'essenza dell'arte barocca italiana. Nato a Napoli nel 1598, figlio dello scultore Pietro Bernini, il suo talento si manifestò precocemente, portandolo a diventare uno dei più influenti artisti del XVII secolo. Il trasferimento a Roma nel 1606 segnò l'inizio di una carriera straordinaria che avrebbe rivoluzionato l'arte scultorea.

Definizione: Il Barocco è uno stile artistico caratterizzato da dinamismo, teatralità e ricchezza decorativa, elementi che Bernini padroneggiò magistralmente.

La formazione di Bernini, guidata dal padre Pietro, si basò sullo studio approfondito delle statue antiche, permettendogli di sviluppare una tecnica scultorea innovativa. La sua abilità nell'uso combinato di diversi strumenti - dal trapano allo scalpello, dalle raspe alle cere di lucidatura - gli consentì di raggiungere un livello di realismo senza precedenti.

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Il periodo tra il 1618 e il 1625 fu cruciale per la carriera di Bernini. Il Cardinal Scipione Borghese gli commissionò quattro opere monumentali: Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David e Apollo e Dafne. Queste sculture, conservate nella Galleria Borghese, rappresentano il culmine della sua maestria tecnica.

Esempio: Nel Ratto di Proserpina, la pressione delle dita di Plutone sulla carne di Proserpina è resa con tale realismo da sembrare vera, dimostrando l'incredibile capacità di Bernini di trasformare il marmo in carne viva.

La disposizione delle opere nella Galleria Borghese segue un percorso studiato che permette di apprezzare l'evoluzione artistica di Bernini e la sua capacità di catturare il movimento nel marmo.

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Il David di Bernini: Dinamismo e Potenza

Il David di Bernini rappresenta una rivoluzione nella storia della scultura. A differenza del David di Michelangelo, Bernini cattura il momento di massima tensione dell'azione, con il protagonista nell'atto di scagliare la pietra contro Golia.

Evidenziazione: La torsione del corpo, l'espressione concentrata del viso e la tensione muscolare creano un'opera che rompe con la tradizione statica della scultura rinascimentale.

L'opera si trova nella Galleria Borghese di Roma, dove la sua collocazione permette allo spettatore di apprezzare la scultura da ogni angolazione, rivelando nuovi dettagli ad ogni punto di vista.

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Apollo e Dafne rappresenta il culmine della capacità narrativa di Bernini. Basata sulle Metamorfosi di Ovidio, l'opera cattura l'istante preciso della trasformazione di Dafne in alloro per sfuggire ad Apollo.

Citazione: "La ninfa si trasforma sotto gli occhi dello spettatore, con le dita che si allungano in rami d'alloro e i capelli che si tramutano in foglie."

La maestria tecnica raggiunge qui livelli straordinari: la resa della corteccia che avvolge il corpo di Dafne, la leggerezza delle foglie e l'espressione di stupore di Apollo creano un'opera che sfida i limiti del marmo, trasformandolo in un racconto tridimensionale in movimento.

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Il Dinamismo Barocco nelle Opere di Bernini

Il virtuosismo artistico di Gian Lorenzo Bernini si manifesta pienamente nella sua capacità di infondere dinamismo e teatralità nelle sculture. L'influenza dell'arte ellenistica, particolarmente evidente nell'Apollo del Belvedere (350 a.C.), viene reinterpretata in chiave barocca attraverso un ricco gioco di chiaroscuri e una drammatica tensione nei movimenti.

Definizione: Il dinamismo barocco si caratterizza per la rappresentazione del movimento in atto, catturando l'istante più significativo dell'azione.

La rappresentazione del David Bernini costituisce un esempio emblematico di questa ricerca del movimento. A differenza delle versioni precedenti di Donatello e Michelangelo, il David berniniano è colto nell'attimo della torsione, mentre sta per scagliare la pietra contro Golia. Questa scelta compositiva rivoluzionaria enfatizza la tensione drammatica e il pathos dell'azione.

L'innovazione di Bernini si estende anche alla ritrattistica, dove sviluppa il concetto dei "marmi vivi". I suoi ritratti, come quello di Scipione Borghese (1632) e di Costanza Bonarelli (1637-38), superano la rigidità formale per catturare l'essenza psicologica dei soggetti.

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La narrazione del mito di Apollo e Dafne viene drammatizzata attraverso una composizione elicoidale che invita lo spettatore a girare intorno all'opera per coglierne tutti gli aspetti. L'influenza dell'Ars amatoria ovidiana si riflette nella tensione erotica e drammatica della scena.

La collocazione dell'opera nella Galleria Borghese permette di apprezzare come la luce naturale interagisca con le superfici marmoree, creando effetti di straordinaria bellezza e intensificando il pathos della scena.

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Vocabolario: Il baldacchino combina elementi architettonici classici con innovazioni barocche, come le colonne tortili e i putti dorati.

La struttura bronzea, realizzata tra il 1624 e il 1635, incorpora simbolismi complessi che celebrano il potere papale e la gloria della Chiesa. Le colonne spiraliformi si ispirano alle antiche colonne tortili del tempio di Salomone, conferendo all'opera un significato storico e teologico.

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Le opere come l'Anima beata e l'Anima dannata (1619) dimostrano la capacità dell'artista di rappresentare stati emotivi estremi attraverso il marmo. Il contrasto tra serenità celestiale e tormento infernale viene reso con straordinaria intensità espressiva.

Il ritratto di Luigi XIV (1665) rappresenta l'apice di questa ricerca espressiva, dove la maestà regale si fonde con una vivida caratterizzazione psicologica, creando un'opera che trascende i limiti del genere ritrattistico.

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Il Baldacchino di San Pietro rappresenta uno dei capolavori più straordinari di Gian Lorenzo Bernini, dove l'artista ha saputo trasformare il bronzo in un'opera che sfida la staticità della materia. Quest'opera monumentale, alta quasi 30 metri, domina l'interno della Basilica di San Pietro con una presenza che combina maestosità e dinamismo in modo rivoluzionario.

La caratteristica più sorprendente del baldacchino è l'illusione del movimento che Bernini è riuscito a creare. Il cornicione superiore, realizzato interamente in bronzo, sembra un tessuto prezioso mosso dal vento, con pieghe e increspature che sfidano la natura stessa del materiale. Questa scelta stilistica non è casuale, ma riflette la volontà dell'artista di rappresentare un baldacchino processionale in movimento perpetuo.

Citazione: "Ciò che non hanno fatto i barbari l'hanno fatto i Barberini" - questo detto popolare romano si riferisce al fatto che il bronzo utilizzato per il baldacchino fu in parte prelevato dal Pantheon, durante il pontificato di Urbano VIII Barberini.

L'opera rappresenta la perfetta sintesi tra architettura e scultura, tipica del genio berniniano. Le colonne tortili, ispirate a quelle dell'antica basilica costantiniana, si elevano con un movimento a spirale che contribuisce alla sensazione di dinamismo ascensionale dell'intera struttura. Gli angeli, i putti e gli elementi decorativi che popolano l'opera sembrano quasi danzare intorno alle colonne, creando un effetto di leggerezza che contrasta con la monumentalità dell'insieme.

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Apollo e Dafne: La Metamorfosi nel Marmo

Apollo e Dafne rappresenta uno dei gruppi scultorei più celebri di Gian Lorenzo Bernini, dove l'artista ha catturato nel marmo l'istante preciso della metamorfosi narrata nelle "Metamorfosi" di Ovidio. L'opera, conservata nella Galleria Borghese di Roma, incarna il momento in cui la ninfa Dafne si trasforma in alloro per sfuggire ad Apollo.

Definizione: La metamorfosi rappresentata nell'opera si basa sul mito narrato da Ovidio nelle "Metamorfosi", dove Dafne, per sfuggire all'amore non corrisposto di Apollo, viene trasformata in alloro dal padre, il dio fluviale Peneo.

Bernini ha saputo cogliere l'attimo della trasformazione con una maestria tecnica senza precedenti. Le dita di Dafne si allungano in ramoscelli, i capelli si trasformano in foglie, i piedi si radicano al suolo, mentre la corteccia dell'alloro avvolge gradualmente il suo corpo. La drammaticità del momento è accentuata dall'espressione di Apollo, che mostra stupore e sgomento nel vedere l'oggetto del suo desiderio sfuggirgli tra le mani.

La composizione dell'opera è un trionfo di virtuosismo tecnico: il marmo sembra perdere la sua natura materica per diventare carne, stoffa, corteccia e foglie. Il movimento spiralico del gruppo scultoreo invita lo spettatore a girare intorno all'opera per coglierne tutti i dettagli e le sfumature, in un gioco di prospettive che rivela continuamente nuovi particolari della trasformazione.

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Knowunity è l'app per l'istruzione numero 1 in cinque paesi europei

4.9+

Valutazione media dell'app

15 M

Studenti che usano Knowunity

#1

Nelle classifiche delle app per l'istruzione in 12 Paesi

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Utente iOS

Adoro questa applicazione [...] consiglio Knowunity a tutti!!! Sono passato da un 5 a una 8 con questa app

Stefano S, utente iOS

L'applicazione è molto semplice e ben progettata. Finora ho sempre trovato quello che stavo cercando

Susanna, utente iOS

Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.