Sant'Ivo alla Sapienza: La Geometria Diventa Spiritualità
Cosa succede quando un genio dell'architettura deve costruire in uno spazio ristretto preesistente? Nasce Sant'Ivo alla Sapienza (1642-1660), il massimo esempio della libertà creativa di Borromini nel cortile dell'antica università di Roma.
La pianta è rivoluzionaria: Borromini parte da un triangolo equilatero, aggiunge semicerchi sui lati e taglia gli angoli con archi di cerchio. Il risultato? Una forma unica con tre absidi lobate alternate a nicchie convergenti che si ripete dall'alzato fino alla cupola.
La cupola e lanterna sono spettacolari: il tiburio è sostenuto da contrafforti curvilinei, mentre la lanterna con facce concave culmina in una spirale scultorea che si restringe verso l'alto. Il tutto termina con lingue di fuoco, una palla e una croce che sembrano sospese nell'aria.
Il significato simbolico è profondo: la forma triangolare richiama la Trinità, la spirale rappresenta l'elevazione verso Dio, mentre la luminosità dello spazio suggerisce la sapienza divina che illumina l'anima umana.
💡 Geniale: Borromini cura le proporzioni aumentando le misure reali rispetto a quelle ideali, così la struttura appare perfettamente proporzionata dalla visuale d'ingresso al cortile.