Mummificazione e Pittura: Preservare Corpo e Anima
La mummificazione era il processo chiave per garantire l'immortalità. Gli organi venivano estratti e conservati in speciali vasi canopi con coperchi che rappresentavano i quattro figli di Horus: testa di sciacallo (stomaco), testa umana (fegato), testa di falco (intestini) e testa di babbuino (polmoni). Il cervello? Buttato via - gli egizi pensavano fosse inutile!
La pittura egizia aveva una funzione puramente religiosa e decorava sarcofagi, tombe e templi. Le scene mostrano la vita quotidiana: lavoro nei campi, pesca, banchetti - tutto quello che il defunto avrebbe voluto continuare a fare nell'aldilà.
Lo stile è inconfondibile: colori piatti senza sfumature, uomini rosso-bruno, donne color ocra giallognolo. Le figure umane sono un mix geniale di prospettive: testa di profilo ma occhio frontale, busto di fronte, gambe e piedi di lato.
Per rappresentare lo spazio usavano tre tecniche: ribaltamento (elementi visti dall'alto e di fronte insieme), scaglionamento orizzontale (figure sovrapposte sulla stessa linea) e scaglionamento verticale (elementi disposti in fasce). Non volevano realismo - volevano che ogni elemento fosse perfettamente riconoscibile!
Tecnica: Gli egizi dipingevano ogni cosa dal lato più riconoscibile, anche se il risultato finale sembrava impossibile nella realtà!