Il Divario Nord-Sud e le Politiche di Sviluppo
La società di massa che si sviluppa durante la Belle époque evidenzia ancora di più il drammatico divario tra Nord e Sud Italia. Il Mezzogiorno, dominato da un'agricoltura latifondista, mostra un PIL pro capite inferiore del 20% rispetto al resto del paese, situazione aggravata da un sistema fiscale oppressivo e da un'amministrazione pubblica inefficiente.
Evidenziazione: Le leggi speciali per il Meridione 1904−1909 rappresentano il primo tentativo organico dello Stato di affrontare la questione meridionale attraverso interventi mirati allo sviluppo industriale.
Il governo Giolitti tenta di affrontare questa situazione attraverso una serie di interventi legislativi specifici. Le leggi speciali per il Meridione prevedono l'allargamento del credito bancario, agevolazioni fiscali e la costruzione di infrastrutture. Tuttavia, questi interventi producono risultati limitati, con l'eccezione della creazione del polo siderurgico a Napoli e dell'Acquedotto pugliese.
La gestione della questione meridionale rivela anche i limiti dell'approccio giolittiano, caratterizzato da episodi di clientelismo e corruzione elettorale. Questi aspetti contribuiscono a consolidare un sistema di potere che, pur modernizzando il paese, non riesce a risolvere le profonde disparità territoriali che caratterizzano l'Italia del periodo.