L'Italia di Giolitti e lo Scoppio della Grande Guerra
All'inizio del '900, Giovanni Giolitti trasformò l'Italia con le sue riforme. Ridusse l'orario di lavoro, migliorò le condizioni degli operai e nel 1912 estese il voto a tutti i maschi maggiorenni, anche analfabeti. Era un'Italia che cresceva industrialmente, ma restava divisa tra Nord e Sud.
La guerra di Libia del 1911 mostrò le ambizioni coloniali italiane, ma fu l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo (28 giugno 1914) a cambiare tutto. L'Europa si divise in due blocchi: la Triplice Alleanza Germania,Austria−Ungheria,Italia contro la Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna, Russia).
L'Italia inizialmente restò neutrale, ma nel 1915 firmò il segreto Patto di Londra con l'Intesa, promettendo territori italiani in cambio della guerra contro l'Austria. Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra, trascinata dall'irredentismo - il sogno di riconquistare Trento e Trieste.
La Prima Guerra Mondiale divenne presto una carneficina nelle trincee. Milioni di soldati si affrontavano in spazi ridottissimi, con armi sempre più letali. La guerra finì l'11 novembre 1918, ma lasciò l'Europa distrutta e 65 milioni di uomini mobilitati.
💀 Dato scioccante: La battaglia di Caporetto (1917) fu una delle sconfitte più gravi dell'esercito italiano, con oltre 300.000 prigionieri.