La storia europea del XVI secolo è profondamente segnata da tre figure chiave: Filippo II di Spagna, Maria Tudor ed Elisabetta I.
Filippo II di Spagna fu uno dei monarchi più potenti del suo tempo, regnando su un vasto impero che includeva i Paesi Bassi spagnoli. La sua vita politica fu caratterizzata da numerosi matrimoni strategici, tra cui quello con Maria Tudor d'Inghilterra, e da conflitti religiosi che segnarono profondamente l'Europa. La sua morte nel 1598 all'Escorial segnò la fine di un'era di dominio spagnolo. I suoi figli, in particolare Filippo III, ereditarono un impero vastissimo ma già in declino.
Il periodo Tudor in Inghilterra vide l'ascesa di due regine straordinarie: Maria Tudor ed Elisabetta I. Maria Tudor, nota come "Maria la Sanguinaria", tentò di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra con metodi drastici. Alla sua morte, salì al trono la sorellastra Elisabetta I, che divenne una delle sovrane più celebri della storia inglese. Elisabetta I non ebbe mai figli, dedicando la sua vita al regno e guadagnandosi l'appellativo di "Regina Vergine". La sua vita privata fu oggetto di numerose speculazioni, ma mantenne sempre il suo status di sovrana non sposata come simbolo di indipendenza politica. La sua morte nel 1603 segnò la fine della dinastia Tudor.
Questi eventi si intrecciarono con la Guerra dei Trent'anni, un conflitto che devastò l'Europa centrale dal 1618 al 1648. La guerra si concluse con la Pace di Westfalia, un trattato fondamentale che ridisegnò i confini europei e stabilì principi di sovranità territoriale ancora rilevanti oggi. La Pace di Westfalia introdusse un nuovo ordine internazionale basato sul concetto di stato sovrano e sul principio di non interferenza negli affari interni di altri stati.