I Tempi del Passato: Imperfetto e Passato Prossimo
L'imperfetto (imperfecto) è fondamentale per descrivere situazioni abituali nel passato. Si usa per raccontare come erano le persone o i luoghi e per esprimere cortesia nelle richieste.
Per i verbi che terminano in -ar, le desinenze sono: -aba, -abas, -aba, -ábamos, -abais, -aban. Per i verbi in -er/-ir: -ía, -ías, -ía, -íamos, -íais, -ían. Attenzione ai verbi irregolari come ser (era), ir (iba) e ver (veía). Usa questo tempo con espressioni come "todos los días" o "cuando era pequeña".
Il passato prossimo (perfecto) invece esprime azioni concluse ma ancora legate al presente. Si forma con il verbo haber coniugato al presente (he, has, ha, hemos, habéis, han) seguito dal participio −adoperiverbiin−ar,−idoperquelliin−er/−ir.
💡 Per capire quale tempo usare, chiediti: "L'azione ha una connessione con il presente?" Se sì, usa il passato prossimo con marcatori come "hoy", "esta mañana" o "este año".
Il passato remoto (indefinido) racconta azioni completamente terminate nel passato. È perfetto per biografie o racconti storici. I verbi in -ar prendono: -é, -aste, -ó, -amos, -asteis, -aron, mentre quelli in -er/-ir: -í, -iste, -ió, -imos, -isteis, -ieron.