Gustavo Adolfo Bécquer: il poeta dell'intimità
Gustavo Adolfo Bécquer (1836-1870) rappresenta il versante più intimo e spirituale del Romanticismo. Nato a Siviglia, vive quasi sempre a Madrid dedicandosi alla letteratura dopo aver abbandonato la pittura. La sua vita è segnata da amori infelici e un matrimonio fallimentare che influenzano profondamente la sua poetica.
Le "Rimas" nascono da un manoscritto perduto nel 1868 e ricostruito dall'autore con l'aiuto degli amici nel "Libro de los gorriones". Pubblicate postume nel 1870, si organizzano tematicamente: rimas sulla poesia I−XI, amore ottimista XII−XXIX, disinganno amoroso XXX−LI, solitudine e morte LII−LXXXVI.
Lo stile becqueriano si caratterizza per intimismo, brevità e apparente semplicità che nasconde grande complessità tecnica. Usa metri variati (endecasillabi e settenari), predilige la rima assonante e un lessico quotidiano ma ricco di suggestioni simboliste.
La Rima VII presenta l'arpa come simbolo della poesia: silenziosa e coperta di polvere, aspetta la "mano di neve" che sappia far risuonare le sue corde. Come il pájaro sulle rami, attende l'ispirazione divina. Il riferimento a Lazzaro sottolinea la dimensione mistica della creazione poetica.
Innovazione: Bécquer anticipa il simbolismo moderno con la sua capacità di suggestione e l'uso di metafore complesse.