Leopoldo Alas "Clarín" e La Regenta
Leopoldo Alas, noto come "Clarín" (1852-1901), fu un liberale, anticlericale e repubblicano. Cattedratico di Diritto all'Università di Oviedo, visse gran parte della sua vita in questa città. Scrisse articoli giornalistici, racconti brevi (tra cui "¡Adiós, Cordera!" e "Pipá"), alcuni romanzi brevi e due romanzi: "La Regenta" (pubblicato in due volumi nel 1884 e 1885), considerato uno dei capolavori del XIX secolo, e "Su único hijo".
Lo stile di Clarín si caratterizza per essere molto curato, nonostante egli stesso affermasse di preferire subordinare la forma al contenuto. Frequente è l'uso di tecniche narrative come il discorso indiretto libero, il monologo interiore e il flashback, che gli permettono di indagare nella vita interiore dei personaggi.
"La Regenta" si divide in due parti di 15 capitoli ciascuna: la prima comprende gli eventi che accadono in tre giorni; la seconda abbraccia tre anni. Il romanzo narra la storia di un adulterio. Ana Ozores, bellissima donna romantica, è sposata con don Víctor Quintanar, l'ex reggente della città di Vetusta (nome fittizio dietro cui si nasconde Oviedo). Sentendosi abbandonata dal marito e non potendo soddisfare il suo desiderio di maternità, si rifugia prima nel misticismo, guidata da don Fermín de Pas, un sacerdote colto e ambizioso che comincia a provare per lei un inconfessato desiderio amoroso, per poi cadere tra le braccia di don Álvaro Mesía, un don Giovanni provinciale.
Il finale è tragico: il marito, venuto a conoscenza dell'adulterio, sfida a duello don Álvaro e muore, mentre l'amante fugge a Madrid. La Regenta rimane definitivamente sola, emarginata dall'intera città.
🧠 Riflessione: "La Regenta" non è solo la storia di un adulterio, ma un ritratto spietato della società provinciale spagnola dell'epoca, con le sue ipocrisie e i suoi pregiudizi.