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IL SISTEMA NERVOSO

15/9/2022

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IL SISTEMA NERVOSO Il sistema nervoso coordina l'attività degli organi e ci fa relazionare con l'esterno. Esso opera seguendo 3 passaggi fondamentali: 1. I recettori sensoriali raccolgono gli stimoli (esterni o interni); 2. Le informazioni vengono integrate ed analizzate, e viene elaborata una risposta; 3. Gli organi effettori si attivano ed eseguono la risposta. I neuroni sono le cellule che si occupano delle tre funzioni; sono connessi sia ai recettori che agli organi effettori grazie a dei prolungamenti. Tuttavia, né i recettori né gli organi sono costituiti da tessuto nervoso: I recettori sensoriali sono cellule o organi (es. occhi), che sono specializzati nel raccogliere uno stimolo preciso. Gli organi effettori sono i muscoli (anche involontari), che eseguono una risposta motoria, o le ghiandole, che possono rispondere ai neurotrasmettitori. Negli organismi più semplici basta un neurone per collegare una cellula sensoriale ad una effettrice; in quelli pluricellulari, i neuroni tra sensori ed effettori sono molteplici, e sono raggruppati in modo da formare reti interconnesse. Questo rappresenta un sistema nervoso primitivo. Invece, negli animali a simmetria bilaterale, dotati di un'estremità cefalica e di una caudale, i neuroni sono organizzati in organi appositi da cui partono fibre nervose, che raggiungono effettori e recettori. Nel loro capo si sviluppa un centro di controllo voluminoso, l'encefalo, che coordina le attività del sistema nervoso. Questo processo si...

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Didascalia alternativa:

chiama encefalizzazione. L'encefalo è formato da cervello, cervelletto e tronco encefalico. Si trova nel cranio, e svolge due funzioni: 1. Coordina i movimenti volontari; 2. Raccoglie gli stimoli sensoriali e li integra. SNC E SNP si divide in: SISTEMA NERVOSO CENTRALE (riceve informazioni ed elabora risposte) formato da: - encefalo - midollo spinale → continuazione dell'encefalo (esce dal foro occipitale) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (collega il SNC con gli organi) formato da: - nervi → formati da fasci di assoni tenuti insieme da un tessuto connettivo - gangli → masse costituite da aggregazioni di neuroni è costituito da tessuto nervoso, che comprende neuroni e cellule gliali NEURONE - è l'unità funzionale del sistema nervoso - i neuroni sono cellule eccitabili: generano segnali elettrici, detti impulsi nervosi o potenziali d'azione, che si propagano dall'origine fino all'estremità del neurone. La propagazione dei potenziali d'azione è velocissima (100 m/s) - costituito da 1. corpo cellulare → contiene il nucleo e organuli da esso partono i dendriti e gli assoni 2. dendriti → trasportano informazioni al corpo cellulare 3. assone → prolungamento su cui viaggiano le informazioni dal corpo cellulare fino alla cellula bersaglio (parte terminale dell'assone → terminale assonico o presinaptico) 4. sinapsi → rigonfiamenti dei terminali assonici attraverso i quali avviene il passaggio dell'impulso da una cellula all'altra → l'impulso elettrico diventa informazione chimica I neuroni sono organizzati in reti che comprendono tre categorie di cellule organizzate in input (segnali di ingresso), output (segnali in uscita) e integrazione del tutto: 1. neuroni sensoriali / afferenti conducono le informazioni dai recettori sensoriali ai centri nervosi neuroni efferenti → portano i comandi del SNC agli organi effettori interneuroni / neuroni di associazione → interagiscono e immagazzinano le informazioni, e facilitano la comunicazione tra sensori ed effettori. I neuroni di associazione sono concentrati nell'encefalo. 2. 3. CELLULE GLIALI Svolgono funzioni di supporto ai neuroni: li sostengono e li orientano, forniscono sostanze nutritive e mantengono l'omeostasi del fluido extracellulare. sono molto più numerose dei neuroni - Glia del SNC Oligodendrociti: cellule gliali che costituiscono la guaina mielinica, un rivestimento isolante che aumenta la velocità di conduzione dell'impulso nervoso. Astrociti: cellule che formano la barriera ematoencefalica. Essa protegge il cervello da sostanze tossiche nel sangue, però non è totalmente impermeabile perché lascia passare sostanze liposolubili che hanno infatti effetti immediati (es. anestetici, alcool). Glia del SNP Cellule di Schwann: cellule gliali che costituiscono la guaina mielinica del SNP. la sclerosi multipla è causata dalla rovina di queste guaine Tra questi rotoli di mielina si trovano i nodi di Ranvier, dove l'assone è scoperto. Non tutti i neuroni sono ricoperti di mielina, nonostante essa sia una sostanza che permette agli impulsi di viaggiare più velocemente. POTENZIALE DI MEMBRANA L'eccitabilità dei neuroni dipende da due caratteristiche della loro membrana: - l'esistenza di un potenziale elettrico di membrana - la presenza di canali ionici specifici. Molte cellule presentano un potenziale di membrana, cioè una differenza di carica elettrica tra il versante interno e il versante esterno della membrana plasmatica; una cellula che possiede un potenziale di membrana è chiamata POLARIZZATA. → La differenza di carica elettrica tra i due lati della membrana è dovuta a flussi di ioni che entrano ed escono dalla cellula grazie a proteine transmembrana che formano canali ionici. Quando sono aperti, questi canali permettono a specifici ioni di diffondere spontaneamente dalla zona a maggiore concentrazione alla zona a minore concentrazione. Quando il neurone è a riposo, il potenziale di membrana è chiamato potenziale di riposo POTENZIALE DI RIPOSO A riposo, l'interno di un neurone è elettricamente negativo mentre l'ambiente extracellulare è carico positivamente Nei neuroni, il potenziale di riposo della membrana varia tipicamente tra i -60 mV e i -70 mV; il segno <<meno»> indica che l'interno della cellula è negativo rispetto all'esterno. Il potenziale di riposo è generato dalla diversa composizione e concentrazione di ioni nei fluidi presenti all'interno e all'esterno della cellula All'interno della cellula - Lo ione K+ è più concentrato - Lo ione Na+ è meno concentrato All'esterno della cellula - Lo ione K+ è meno concentrato - Lo ione Na+ è più concentrato il flusso di ioni potassio Diffondono dall'interno all'esterno, rendendo il versante interno della membrana più negativo e quello esterno più positivo il flusso di ioni sodio Diffondono dall'esterno verso l'interno (lentamente perché i canali del sodio sulla membrana sono pochi) la pompa sodio-potassio proteina che porta ioni Na fuori e K dentro (antiporto) per fare ciò ha bisogno di ATP Pompa sodio potassio Cytoplasmic Na+ binds to the sodium-potassium pump. il sodio si lega alla pompa K+ is released and Na+ sites are receptive again; The cycle repeats. viene rilasciato Ke il ricomincia il ciclo 6 Loss of the phosphate restores the protein's original conformation. la proteina torna alla sua forma originale EXTRACELLULAR FLUID 000000 Na Nat 000000 Na CYTOPLASM 000000 000000 000000 300003 [Na] high [K] low K ***** 00000 Na) low [K] high 100000 Silah 100000 000000 990000 Nat Nat 000000 Nat ADP 000000 4 100000 Na 000009 Na+ 0**** Hal K 00000 w SATE Na e 00000 00000 00000 ℗₁ 2 Nat binding stimulates phosphorylation by ATP. idrolisi di ATP in ADP e si libera energia Phosphorylation causes the protein to change its conformation expelling Na+ to the outside. cambia forma e si ribalta e rilascia Na Extracellular K+ binds to the protein, triggering release of the Phosphate group. entra il potassio I CANALI IONICI AD ACCESSO REGOLATO 1. canali regolati chimicamente si aprono o chiudono in seguito a un legame di un messaggero chimico 2. canali regolati meccanicamente si aprono o chiudono in risposta all'applicazione di una forza meccanica sulla membrana plasmatica 3. canali regolati dal voltaggio/voltaggio-dipendenti si aprono o chiudono in risposta a cambiamenti del potenziale di membrana → se si aprono i canali voltaggio-dipendenti per il sodio lo ione Na+ diffonde all'interno rendendo meno negativo il potenziale di membrana e la membrana si dice depolarizzata → se si aprono i canali voltaggio-dipendenti per il potassio lo ione K+ diffonde all'esterno rendendo più negativo il potenziale di membrana e la membrana si dice iperpolarizzata POTENZIALI D'AZIONE Il potenziale d'azione (o impulso nervoso) consiste in una sequenza di eventi che diminuiscono o annullano il potenziale di membrana, riportandolo allo stato di riposo (-60 mV). Si attiva in seguito a uno stimolo, ovvero un qualsiasi evento in grado di modificare il potenziale di riposo della membrana. La polarità della membrana durante il potenziale d'azione varia in questo modo: 1. -60 mV → potenziale di membrana a riposo. 2. 3. -50 mV → lo stimolo arriva al valore di soglia che innesca il potenziale d'azione. +50 mV → il potenziale d'azione viaggia lungo l'assone e il potenziale di membrana diventa sempre meno negativo, raggiunge lo zero e poi diventa positivo. 4. -70 mV → la membrana poi si iperpolarizza, e dopo torna al valore iniziale, a -60 mV. Questi valori variano da una specie all'altra LA GENERAZIONE DEL POTENZIALE D'AZIONE Tutti questi cambiamenti avvengono perché cambia la permeabilità della membrana del neurone: 1. Dopo lo stimolo, la membrana subisce una depolarizzazione lieve che si propaga fino a far emergere l'assone dal corpo cellulare (si forma il cono di emergenza). Qui si concentrano i canali voltaggio-dipendenti per il sodio. 2. La depolarizzazione raggiunge il valore soglia e i canali voltaggio-dipendenti del sodio si aprono per 1 ms. la concentrazione di Na+ è maggiore fuori dall'assone e l'interno è carico elettricamente, perciò il sodio entra dentro l'assone e innesca la depolarizzazione. 3. L'ingresso del sodio provoca l'apertura di altri canali sodio, grazie ad un effetto feedback positivo che accentua la depolarizzazione, e arriva ad invertire il potenziale di membrana. 4. Quando il potenziale di membrana raggiunge i +50 mV c'è il picco del potenziale d'azione. 5. I canali voltaggio-dipendenti per il sodio si chiudono e si aprono quelli per il potassio: la membrana si ripolarizza e il potenziale di membrana torna negativo. Il flusso del potassio continua, e inizia una fase iperpolarizzazione durante la quale il potenziale di membrana diventa più negativo rispetto al riposo. 7. Quando i canali potassio si chiudono, la pompa sodio-potassio permette di tornare ai valori normali. IL POTENZIALE D'AZIONE SI RIGENERA PROPAGANDOSI LUNGO IL NEURONE Propagazione continua → Gli impulsi si propagano dal punto di innesco (il cono di emergenza sotto il corpo cellulare) fino alla terminazione sinaptica, così da trasmettere le informazioni da una parte all'altra dell'organismo. È tipica degli assoni non mielinizzati. 1. Inizia con uno stimolo elettrico che provoca l'apertura dei canali voltaggio-dipendenti del Nat. Raggiunto il valore soglia, si genera il potenziale d'azione. 2. La depolarizzazione si propaga lungo l'assone e si aprono i canali del Na* che si trovano nel segmento adiacente di membrana plasmatica. Esso quindi si depolarizza fino al valore soglia e genera un secondo potenziale d'azione, che ne genera un terzo, etc. 3. Nella zona depolarizzata precedente si aprono invece i canali voltaggio-dipendenti per il K*, che riportano la membrana al potenziale di riposo. I potenziali di azione si propagano solo in una direzione, perché quando si richiudono i canali sodio, vanno incontro ad un periodo refrattario che dura 1/2 ms, durante il quale non possono aprirsi di nuovo. Quindi, nei tratti iniziali dell'assone, dove ci sono i canali K+ ancora aperti, non può ricominciare un nuovo potenziale d'azione. Per questo l'impulso non può tornare indietro. I POTENZIALI D'AZIONE POSSONO SALTARE LUNGO GLI ASSONI Propagazione saltatoria → è tipica degli assoni mielinizzati: in questi assoni, gli unici punti dove può esserci la conduzione del segnale sono nei nodi di Ranvier; tutto il resto è isolato dalla guaina mielinica. Quando un impulso viaggia lungo l'assone, la corrente salta tra un nodo di Ranvier e l'altro. 1. 2. I canali sodio si aprono e generano un potenziale d'azione. La corrente diffonde dal primo nodo al secondo, dove la sua membrana raggiunge il livello soglia. 3. I canali Na+ a monte si chiudono e inizia il periodo refrattario. Si aprono i canali K+ che ripolarizzano l'assone. 4. Il potenziale d'azione continua nel nodo dopo e così via. La velocità di propagazione dipende dal diametro degli assoni e dalla guaina mielinica: dove è presente la guaina e dove gli assoni hanno un diametro maggiore, la propagazione è più rapida. I potenziali d'azione si scatenano solo se viene raggiunto il livello soglia, e sempre con la stessa intensità: indipendentemente dall'intensità dello stimolo che li ha generati, i potenziali d'azione sono sempre uguali. LA GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE Le giunzioni neuromuscolari sono sinapsi che si formano tra le cellule del muscolo scheletrico e i neuroni motori, che le innervano. Un motoneurone ha solo un assone, che è ramificato all'estremità. Ogni ramificazione, termina con un terminale assonico, che forma una giunzione neuromuscolare con una cellula muscolare. Ogni terminale assonico ha una struttura che contiene molte vescicole ripiene di un neurotrasmettitore, l'acetilcolina (ACh). Il terminale assonico e la cellula muscolare non si toccano: tra loro c'è la fessura sinaptica (20/40 nm) L'ACh rilasciata dal motoneurone diffonde dalla membrana presinaptica verso la postsinaptica passando per la fessura. Sulla postsinaptica si trovano sia i recettori per l'acetilcolina sia i canali ionici Come funziona la sinapsi: 1. Arriva un potenziale di azione, che provoca il rilascio del neurotrasmettitore → l'ACh è chiusa in vescicole. Arriva il potenziale di azione, che raggiunge il terminale assonico: fa si che si aprano i canali voltaggio-dipendenti per il calcio, che entra nel terminale assonico per diffusione. Aumenta la concentrazione intracellulare del calcio, e ciò fa sì che le vescicole si fondano con la membrana presinaptica, facendo uscire nella fessura sinaptica l'ACh. 2. La membrana postsinaptica reagisce all'ACh → una parte di ACh va nella fessura e si lega ai recettori dell'ACh della membrana postsinaptica. Questi recettori sono canali ionici regolati chimicamente, che si aprono solo quando si legano all'ACh. La membrana postsinaptica si depolarizza. 3. La cellula postsinaptica risponde allo stimolo se si supera il valore di soglia → se la depolarizzazione indotta dal rilascio di ACh raggiunge il valore soglia, i canali voltaggio-dipendenti del sodio nella membrana postsinaptica si aprono e generano il potenziale di azione. Il potenziale d'azione entra nella cellula muscolare e ne provoca la contrazione. 4. Bisogna disattivare l'azione dei neurotrasmettitori → se l'azione dell'ACh non venisse fermata, la cellula postsinaptica rimarrebbe sempre depolarizzata e non risponderebbe più al motoneurone. Esistono perciò enzimi specifici che demoliscono il neurotrasmettitore e ne permettono il riassorbimento/dispersione nel liquido interstiziale. PROPRIETÀ DELLE SINAPSI - Le sinapsi possono essere eccitatorie, ovvero che depolarizzano la membrana postsinaptica, ma anche inibitorie, che iperpolarizzano la membrana. Questo è possibile perché ogni neurone può ricevere contemporaneamente diversi input da tantissime cellule, perché i suoi terminali formano sinapsi con moltissimi altri neuroni. Ogni neurone ha la capacità di integrare i segnali eccitatori e inibitori ricevuti: ogni neurone può ricevere migliaia di input sinaptici, ma fornisce un solo output che viaggia nell'assone. ha quindi la capacità di sommazione, rendendo tutti gli input un solo output. La sommazione avviene nel cono di emergenza (alla base dell'assone). I potenziali postsinaptici arrivano dai dendriti e dal corpo cellulare, e raggiungono il cono di emergenza. Se il risultato depolarizza il cono di emergenza fino al valore soglia si attiva un potenziale di azione. - La sommazione spaziale integra i segnali provenienti da sinapsi poste in luoghi differenti sulla cellula postsinaptica; la sommazione temporale integra i potenziali generati nello stesso luogo in successione. I NEUROTRASMETTITORI Esistono molti neurotrasmettitori, sintetizzati in modo diverso: Alcuni, come l'ACh, sono sintetizzati nel terminale assonico; Altri, come i neurotrasmettitori peptidici, sono prodotti nel corpo cellulare e trasportati verso il terminale assonico dentro a vescicole. Conosciamo più di 50 neurotrasmettitori, e tutti possiedono un recettore specifico. Nel SNC i più importanti sono 1. amminoacidi: Il glutammato (eccitatorio), la glicina e l'acido y-amminobutirrico (inibitori) 2. monoammine (derivano dagli amminoacidi): Serotonina, noradrenalina, dopamina. Tutte le sinapsi garantiscono che l'impulso elettrico si muova in una sola direzione, perché la membrana presinaptica è diversa da quella postsinaptica. IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE come si forma Il nostro sistema nervoso si forma già nelle prime settimane di vita embrionali, e inizia tutto da una struttura cilindrica cava, il tubo neurale, che si dilata e forma 3 vescicole chiamate prosencefalo, mesencefalo e rombencefalo. Da queste si forma poi l'encefalo, mentre dal resto del tubo deriva il midollo spinale, i nervi cranici e i nervi spinali. organizzazione Il sistema nervoso centrale comprende l'encefalo e il midollo spinale. Sono costituti di sostanza grigia e bianca: la grigia contiene i corpi cellulari dei neuroni e i terminali dei dendriti; nella bianca ci sono gli assoni, bianchi per la mielina. II MIDOLLO SPINALE è formato da una regione centrale di sostanza grigia, avvolta da una regione periferica di sostanza bianca; è avvolto dalle meningi. Porta le informazioni sensoriali dalla periferia all'encefalo tramite le vie sensoriali ascendenti. Le risposte che dall'encefalo devono andare al sistema nervoso periferico passano dalle vie motorie discendenti, costituite da fasci di fibre nervose che passano comunque per il midollo spinale. L'ENCEFALO adulto pesa 1,3 kg c.ca ed è formato da due lobi sotto i quali si trova il cervelletto e il tronco encefalico. Dentro di esso i neuroni formano ammassi di sostanza grigia chiamati nuclei, da cui partono e a cui arrivano fibre mielinizzate. E' suddiviso in 4 aree: regione dell'encefalo embrionale prosencefalo mesencefalo rombencefalo regione dell'encefalo adulto telencefalo diencefalo tronco encefalico, cervelletto 1. telencefalo (cervello) - È costituito dai due emisferi cerebrali (responsabili della percezione delle informazioni, dell'elaborazione...) uniti dal corpo calloso, di sostanza bianca. La superficie degli emisferi è la corteccia cerebrale, di sostanza grigia. - Nello sviluppo embrionale la corteccia grigia si sviluppa più velocemente della parte interna bianca: per questo la corteccia si piega su se stessa formando le circonvoluzioni, delle pieghe separate da delle scissure. - All'interno di ogni emisfero si trovano i 3 nuclei di base, fatti di sostanza grigia che contribuiscono alla regolazione dei movimenti/del tono muscolare. - Il sistema limbico è la parte più profonda del cervello: ha la forma di un anello e avvolge il diencefalo. Controlla i bisogni fisiologici essenziali (fame, sete...) e la percezione della paura. Contiene aree che se stimolate provocano piacere, dolore o rabbia. L'amigdala è coinvolta nella percezione e memorizzazione della paura. L'ippocampo trasferisce le informazioni della memoria a breve termine in quella a lungo termine. 2. diencefalo Si trova sotto gli emisferi cerebrali ed è composto da 3 strutture: - il talamo è costituito da masse di sostanza grigia, organizzate in nuclei e separate da sostanza bianca. Il talamo suddivide i dati che gli arrivano in categorie, elimina il superfluo e invia i segnali "ripuliti" alla corteccia. - L'ipotalamo è sotto al talamo e sopra all'epifisi. È piccolo, ma controlla molte delle attività corporee relative all'omeostasi, controlla le attività involontarie del sistema nervoso, regola l'ipofisi e la produzione di ormoni, coopera con il sistema limbico nel produrre le emozioni, regola i comportamenti alimentari, la temperatura corporea... - l'epifisi o ghiandola pineale è un prolungamento del diencefalo. Produce la melatonina. 3. tronco encefalico è la parte dell'encefalo che si trova tra midollo spinale e diencefalo. È suddiviso in 3 regioni: 1. Il mesencefalo collega il ponte e il cervelletto con il diencefalo. Qui ci sono grandi fasci di fibre su cui viaggiano le informazioni. Comprende dei nuclei, tra cui il nucleo rosso e la sostanza nera, importanti per la regolazione del controllo dei movimenti. 2. Il ponte, tra mesencefalo e midollo allungato e davanti al cervelletto, comprende nuclei e fasci di fibre che connettono le varie parti dell'encefalo. 3. Il midollo allungato (bulbo) continua con il midollo spinale. È formato da sostanza bianca dove si trovano le vie sensoriali ascendenti e motorie discendenti. Contiene anche molti nuclei, tra cui il centro cardiovascolare che regola il battito e il centro respiratorio che controlla il ritmo respiratorio. Nel tronco encefalico c'è anche la formazione reticolare, un intreccio di neuroni e fibre nervose che aiuta nel controllo dei movimenti e regola il sonno-veglia. 4. cervelletto - è sotto al cervello, è formato da due emisferi con molte circonvoluzioni. La sua superficie è sostanza grigia mentre dentro è bianca. - riceve informazioni relative alle articolazioni, ai tendini, alla contrazione dei muscoli, all'ambiente esterno, all'udito, alla vista e all'organo dell'equilibrio. Riceve dalla corteccia cerebrale informazioni riguardanti il controllo del movimento e le integra. cavità e rivestimenti - Nel SNC sono presenti delle cavità, ovvero il canale ependimale (nel midollo spinale) e 4 ventricoli. Sono cavità comunicanti tra loro, e contengono liquido cerebrospinale, che è prodotto per filtrazione del sangue dai plessi corioidei e fornisce nutrimento ai neuroni ed elimina le sostanze di rifiuto. - L'encefalo e il midollo spinale sono avvolti da 3 membrane di tessuto connettivo, le meningi: la dura madre, più robusta, l'aracnoide, che ha una struttura lassa, e la pia madre. Tra l'aracnoide e la pia madre c'è un sottile strato di liquido cerebrospinale, che protegge dagli urti. IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO si divide in sistema nervoso autonomo e sistema nervoso somatico I NERVI SPINALI i nervi spinali fanno parte del SNP, e collegano il midollo spinale ai recettori sensoriali, ai muscoli e alle ghiandole. Ne esistono 31 paia. I nervi spinali sono nervi misti, cioè contengono sempre una componente afferente e una efferente: La parte afferente è formata da assoni sensoriali che penetrano nel corno dorsale del midollo, tramite la radice dorsale, e trasmettono informazioni dirette al SNC. I corpi cellulari di questi neuroni sono all'esterno del midollo nei gangli spinali. La parte efferente è formata da assoni, i cui corpi cellulari si trovano nel corno ventrale del midollo spinale. Questi assoni formano la radice ventrale del nervo, e trasportano informazioni che derivano dal SNC e che vanno verso muscoli e ghiandole. Le vie efferenti hanno un effetto volontario, che controlla i movimenti volontari, e un effetto autonomo, che controlla le funzioni vegetative. IL SISTEMA NERVOSO SOMATICO Il sistema nervoso somatico trasporta i segnali da e verso i muscoli scheletrici, soprattutto in risposta a stimoli esterni IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Il sistema nervoso autonomo controlla le azioni involontarie: comprende due gruppi di neuroni, ossia la divisione ortosimpatica (o simpatica) e quella parasimpatica. Esse inducono azioni contrarie a livello degli organi effettori. - Il simpatico prepara l'organismo ad affrontare una situazione di emergenza (aumenta il battito, la pressione arteriosa..). - Il parasimpatico invece rallenta il battito, diminuisce la pressione arteriosa e stimola l'attività dell'apparato digerente, - Il sistema nervoso enterico (sistema metasimpatico) è la terza parte del SNA. Avvolge pancreas, cistifellea e parete intestinale: questa rete enterica controlla le secrezioni degli organi e l'attività della muscolatura liscia. I NEURONI DEL SIMPATICO HANNO AZIONI CONTRAPPOSTE A QUELLI DEL PARASIMPATICO: Ogni via efferente del SNA (sia del simpatico che del parasimpatico) inizia da un neurone colinergico (che ha come neurotrasmettitore l'acetilcolina), il cui corpo cellulare si trova presso il tronco encefalico o il midollo spinale. Questi neuroni sono detti neuroni pregangliari, perché il neurone successivo è collocato a livello di un ganglio autonomo, una struttura posta esternamente al SNC. L'assone del neurone successivo, il neurone postgangliare, esce dal ganglio e raggiunge gli organi effettori per stabilire sinapsi con le sue cellule bersaglio. - Le cellule postgangliari del simpatico usano come neurotrasmettitore la noradrenalina; - quelle del parasimpatico usano l'acetilcolina le cellule effettrici colpite sia dal simpatico che dal parasimpatico rispondono in maniera opposta ai due: per esempio il nodo seno-atriale, se colpito dalla noradrenalina aumenta la frequenza, mentre se colpito dall'acetilcolina abbassa la frequenza. I neuroni del simpatico e del parasimpatico differiscono anche anatomicamente: i corpi cellulari dei neuroni pregangliari del parasimpatico sono nel tronco encefalico e nella regione sacrale; inoltre, i gangli parasimpatici si trovano vicini agli organi effettori. i neuroni simpatici sono nel tratto del midollo spinale tra il tratto cervicale e quello sacrale; i gangli simpatici formano invece due catene, una a destra e una a sinistra del midollo spinale. Il sistema nervoso autonomo fa da tramite tra il SNC e gli organi coinvolti nell'omeostasi e nella realizzazione delle funzioni fisiologiche. IL TELENCEFALO LOBO FRONTALE LOBO PARIETALE LOBO TEMPORALE LOBO OCCIPITALE La corteccia cerebrale La corteccia cerebrale ricopre la superficie degli emisferi, e presenta dei solchi. I solchi più profondi dividono la corteccia in lobi: lobo frontale; lobo temporale, lobo parietale, lobo occipitale Sotto la corteccia si trova la sostanza bianca Nella corteccia ci sono: regioni che svolgono funzioni specifiche (es. corteccia motoria, corteccia sensoriale) regioni che associano (integrano) le informazioni degli organi di senso e quelle conservate nella memoria. Questa porzione è detta corteccia associativa. La metà sinistra del corpo è controllata dall'emisfero destro e viceversa, ad eccezione della testa, la cui parte sinistra è controllata dall'emisfero sinistro e viceversa. Il lobo temporale La regione superiore del lobo temporale riceve e rielabora le informazioni uditive. Le aree associative di questo lobo sono coinvolte nell'identificazione di un oggetto e nel riuscire a dargli un nome. Se viene danneggiato, può provocare agnosie, ovvero il paziente non riesce a riconoscere volti e persone. Può comunque riconoscere la voce, i tratti fisici, la camminata. Il lobo frontale Il lobo frontale e quello parietale dello stesso emisfero sono separati dalla scissura di Rolando: davanti a questo solco si trova la corteccia motoria primaria; le cellule di questa parte di corteccia controllano i muscoli del corpo. Ad ogni zona di questa corteccia corrisponde una parte del corpo. Inoltre svolge funzioni che contribuiscono alla definizione della personalità dell'individuo. Danni a questo lobo portano a non percepire più alcune zone del proprio corpo e a non riuscire più a controllare le proprie azioni. Il lobo parietale Dietro alla scissura di Rolando, nel lobo parietale, si trova la corteccia somatoestetica primaria. Essa contiene le informazioni tattili e pressorie del corpo, precedentemente filtrate nel talamo. Se il lobo parietale destro viene danneggiato, viene provocata la sindrome di negligenza spaziale unilaterale: la parte sinistra del corpo non sente più gli stimoli. SCLEROSI MULTIPLA È una malattia a decorso cronico che colpisce la sostanza bianca del SNC. Il paziente perde le guaine mieliniche degli assoni in diverse parti dell'organismo. - sintomi: disturbo della vista, perdita di forza e resistenza, poco senso dell'equilibrio, incontinenza, perdita del tatto e della parola, e in alcuni casi anche perdita delle capacità cognitive. - La diagnosi si svolge esaminando sangue e liquido cerebrospinale (dove ci sono troppi anticorpi). Il paziente presenta delle placche interne, dovute alla demielinizzazione dei neuroni. - cause: genetica, ma anche infezioni virali/fattori esterni. - non c'è una cura, anche se antinfiammatori e immunosoppressori aiutano nel decorso. SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA) È una malattia neurodegenerativa progressiva, che colpisce i motoneuroni, cellule che permettono i movimenti volontari. Queste cellule sono di due tipi: le prime, nella corteccia cerebrale, portano il segnale dal cervello al midollo spinale; le seconde dal midollo spinale ai muscoli. La SLA compromette entrambi i tipi. - durante la malattia, la degenerazione dei motoneuroni avviene gradualmente. - sintomi: è molto difficile da diagnosticare. Avviene una progressiva perdita di forza dei movimenti volontari. Non vengono intaccate capacità cognitive, sensoriali, sessuali. - cause: ce ne sono molteplici, perché è una malattia multifattoriale. È causata da eccesso di glutammato, genetica, carenza di fattori di crescita, troppi anticorpi, virus, fattori tossico-ambientali. - non esiste una terapia, ma un farmaco, il riluzolo, può rallentare la progressione della malattia. DEMENZA DI ALZHEIMER È la forma più comune di demenza senile, causata da un'alterazione delle funzioni cerebrali. - sintomi: colpisce la memoria e le funzioni cognitive, il linguaggio, il pensiero, provoca stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale. - colpisce maggiormente persone che hanno più di 65 anni - È stata descritta per la prima volta da Alois Alzheimer, che descrisse segni particolari nel tessuto cerebrale di una paziente: le placche amiloidi e fasci di fibre nervose ammassate, gli ammassi neurofibrillari. - non ci sono farmaci che curino la malattia, ma solo che riescono a contenere i sintomi. IL PARKINSON Patologia neurodegenerativa più diffusa. Causa la degenerazione dei neuroni nelle aree profonde del cervello (nuclei della base). Queste cellule producono la dopamina, neurotrasmettitore che serve per controllare il movimento. - sintomi: principalmente tremore, rigidità muscolare e lentezza dei movimenti, disturbi dell'equilibrio... - cause: ha un'origine multifattoriale. - le cure riescono a controllare i sintomi, ma non ad arrestarne lo sviluppo.