I Canti Gregoriani e l'Invenzione delle Note
Papa Gregorio Magno raccolse tutti i canti sacri in un grande libro chiamato Antifonario. I canti gregoriani avevano testi in latino e potevano essere sillabici (una nota per ogni sillaba) o melismatici (tante note su una sillaba).
I ragazzi imparavano questi canti a memoria nella schola cantorum. Per aiutarli, usavano i neumi: piccoli segni sopra le parole che indicavano l'altezza dei suoni.
Guido d'Arezzo fu un genio: inventò le note! Prese le prime sillabe del canto "ut queant laxis" (ut, re, mi, fa, sol, la, si) e creò il tetragramma, l'antenato del pentagramma. La nota "ut" divenne poi "do" - molto più facile da cantare!
💡 Ricorda: Senza Guido d'Arezzo oggi non avresti le note per suonare la chitarra o il piano!