Congiuntivo, Infiniti e Forme Nominali
Il congiuntivo esprime possibilità, dubbio o dipendenza da altri verbi. Le desinenze sono diverse dall'indicativo: la prima coniugazione ha la -e- caratteristica (vocem), mentre le altre usano -a- (moneam, mittam). L'imperfetto si forma sempre dall'infinito presente più le desinenze (vocarem, monerem).
Gli infiniti sono fondamentali per le proposizioni infinitive. Il presente è facile (vocare, monere, mittere), il perfetto usa il tema del supino (vocavisse), il futuro si forma con il participio futuro (vocaturum esse). Il passivo del futuro ha la forma particolare vocatum iri.
Participi e supini sono le forme nominali del verbo. Il participio presente (vocans) indica azione contemporanea, quello perfetto (vocatus) azione passata e passiva, quello futuro (vocaturus) azione futura e attiva.
Attenzione: Il supino attivo (vocatum) si usa dopo verbi di movimento, quello passivo (vocatu) esprime limitazione ed è molto raro!
Il supino passivo (vocatu) lo incontrerai raramente - esprime una limitazione e si traduce spesso con "a" o "da".