Lo stile e i testi principali
Livio dimostra un talento letterario eccezionale, usando tecniche retoriche per costruire un racconto vario e drammatico. La sua sfida principale era evitare la monotonia in un'opera così vasta, introducendo elementi di varietà e interesse umano anche negli episodi più ripetitivi.
Il suo stile si caratterizza per descrizioni brevi e concise, l'uso di motivi stereotipati, e soprattutto l'attenzione agli stati d'animo dei personaggi piuttosto che ai soli fatti militari. La sintassi è ampia e articolata, ricca di subordinate, con un incipit che corrisponde a un esametro poetico.
Nei testi più famosi emerge la personalità di Livio: nella prefazione si presenta come uno storico che vuole distogliere l'attenzione dai mali presenti (le guerre civili) per contemplare serenamente gli "antichi tempi". Questa idealizzazione del passato contrasta con il pessimismo verso il presente.
Le storie di Romolo e Remo, Lucrezia, e l'apologo di Menenio Agrippa mostrano come Livio mescoli leggenda e storia, sempre con finalità morali. Anche personaggi come Annibale e Clelia diventano esempi di virtù o vizi da imitare o evitare.
Curiosità: Livio spesso inserisce iperbati (separazione di aggettivo e sostantivo) tipici della poesia, rendendo la sua prosa elegante e solenne!