Lettere morali e tragedie
Le Lettere morali a Lucilio (124 lettere in 20 libri) rappresentano il capolavoro di Seneca. Scritte a un cavaliere napoletano, trattano temi morali con linguaggio scorrevole e comprensibile. Gli argomenti spaziano dalla paura della morte al rapporto otium/negotium, sempre guidati dalla filosofia stoica.
La novità è il concetto di coscienza - la capacità di riflettere su se stessi per individuare limiti e migliorarsi. Seneca non scriveva solo per Lucilio, ma pensava alle generazioni future, creando un vero manuale di saggezza pratica.
Le 10 tragedie sotto il suo nome sono le uniche opere tragiche latine giunte integralmente. Nove sono di argomento mitologico greco (cothurnatae), una di argomento romano (praetexta - l'Octavia, sulla prima moglie di Nerone). Quest'ultima presenta problemi di autenticità per i dettagli troppo precisi sulla corte neroniana.
Le tragedie trattano temi tabù (incesto, cannibalismo, matricidio) con toni macabri. Medea mostra la donna tradita che uccide i figli per vendetta; Thyestes presenta il cannibalismo come vendetta fraterna; Phaedra l'amore incestuoso della matrigna.
Collegamento furbo: Le tragedie non sono separate dalla filosofia - mettono in scena cosa succede quando le passioni vincono sulla ragione!