Il Bellum Iugurthinum
La seconda monografia racconta la guerra contro Giugurta, re della Numidia, tra il 111 e 105 a.C. Per Sallustio questo conflitto è cruciale perché segna l'inizio del contrasto tra aristocrazia e plebe che porterà alle guerre civili.
Lo storico ha un doppio sguardo: da una parte analizza la guerra contro il nemico esterno, dall'altra denuncia la corruzione della classe dirigente romana, comprata dall'oro di Giugurta. È una crisi che nasce dall'interno e che mina le fondamenta dello stato.
Il vero eroe dell'opera è Mario, che Sallustio ammira perché, pur venendo da umili origini, riesce a diventare un grande politico grazie alla sua virtus. Tuttavia lo storico non nasconde che Mario, permettendo ai nullatenenti di entrare nell'esercito, ha creato il problema degli eserciti personali.
Anche Giugurta viene descritto con ammirazione: inizialmente un giovane promettente, si corrompe a contatto con i romani durante l'assedio di Numanzia.
💡 Collegamento importante: La scomparsa del metus hostilis (paura del nemico esterno come Cartagine) ha fatto perdere ai romani il senso di unità!