Gaio Sallustio Crispo è uno dei più importanti storici dell'antica Roma, noto per le sue opere che analizzano la decadenza morale della Repubblica romana.
Sallustio nacque nel 86 a.C. ad Amiternum e visse una vita intensa sia come politico che come scrittore. La sua carriera politica fu segnata da alti e bassi - fu espulso dal Senato per immoralità ma in seguito riabilitato da Giulio Cesare. Le sue opere principali includono il "De Catilinae coniuratione" (La congiura di Catilina) e il "Bellum Iugurthinum" (La guerra giugurtina), che rappresentano capolavori della storiografia latina. Il suo stile è caratterizzato da una prosa concisa e moraleggiante, con frequenti arcaismi e una particolare attenzione all'analisi psicologica dei personaggi.
Nelle sue opere, Sallustio sviluppa una visione della storia fortemente moralistica, evidenziando come la decadenza dei costumi e la corruzione abbiano portato alla crisi della Repubblica romana. La sua vita e opere sono strettamente interconnesse: l'esperienza politica diretta gli permise di comprendere a fondo i meccanismi del potere e della corruzione, temi centrali nei suoi scritti. Dopo il ritiro dalla vita pubblica, si dedicò alla stesura delle sue opere storiche nella sua villa sul Quirinale, dove morì nel 35 a.C. Il suo contributo alla letteratura latina è fondamentale, tanto che le sue opere sono state studiate e ammirate per secoli, influenzando profondamente la storiografia successiva. La sua mappa concettuale mostra chiaramente come i temi della virtù, della corruzione e del declino morale siano centrali nella sua produzione letteraria, creando un'analisi profonda e duratura della società romana del suo tempo.