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Sallustio, vita e opere
3ªl/4ªl
Appunto
SALLUSTIO Nasce ad Amiterno (Aquila) nell'86 ac. Proviene da una famiglia plebea e giunge a Roma per compiere il cursus honorum divenendo prima questore, poi tribuno della plebe e infine senatore della res publica. I Dopo essere stato cacciato dal senato per un'accusa generica, usata per sbarazzarsi degli avversari politici= ovvero "probri causa" (viene accusato di indignitá morale) ed era un'accusa generica utilizzata dai senatori quando qualcuno cominciava ad essere scomodo. Svetonio ci dà delle ipotesi del perché Sallustio viene accusato: -ci parla di una sorta di pamphlet fatto circolare contro di lui dal liberto di Silla che lo definì un ciarlatano, un depravato, un ignorante e un plagiario dello stile degli arcaici, soprattutto di Catone. → Dopo questa accusa partecipò alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo e si schiera tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompensò per la sua fedeltà conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Inizia a governare ma non lo fa in maniera brillante...viene accusato ma non viene processato. Questo avviene grazie all'intervento di un amico influente, ovvero Cesare. Sallustio viene accusato di concussione cioè di aver tratto enormi profitti in maniera illecita. Torna a Roma e con questi profitti che aveva ottenuto riesce ad acquistare i giardini tra il Pincio e il Quirinale, che...
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poi prenderanno il nome di "Horti Sallustiani". A seguito dell'uccisione di Cesare nel 44 ac, si ritira dalla vita politica poiché ha troppi nemici e non ha più un protettore influente → da questo momento in poi si dedica alla stesura di opere a carattere storico. In particolare scrive 2 monografie intitolate: -De Catilinae Coniuratione -Bellum Iugurthinum= la guerra di Giugurta Queste sono le prime della storiografia latina. Poi scrive le Historie → un opera di tipo annalistico seguendo il modello di Ennio. Quest'opera venne interrotta però al 5° libro...lui infatti morì intorno al 35 ac. Sallustio quindi inizia a scrivere nel momento in cui si vede definitivamente preclusa la sua carriera politica perché muore Cesare e non ha più un protettore. Nel Bellum Catilinae, Sallustio sente la necessità di motivare questa scelta perché riteneva che l'attività politica (negotium) fosse superiore a quella privata (otium). I Lui dice infatti che in specifiche circostanze, la riflessione storica si rivela l'unica possibilità di servire degnamente le istituzioni → cioè quando le persone si rendono conto che il loro agire non porterà a nulla, l'unica cosa che possono fare per essere utili alla Stato è la riflessione. ↓ Lui dice che lo stato di corruzione e violenza in cui versa la res pubblica, giustifica la scelta di estraniarsi dalla politica e dedicarsi al lavoro storiografico. Sempre all'interno del proemio lui afferma la tecnica che utilizzerà...lui afferma di voler narrare per carpitim = cioè per episodi i grandi avvenimenti del popolo romano e di aver deciso di iniziare la narrazione da un evento, non lontano dal tempo, ma un evento fondamentale per la gravità ⇒ ovvero la congiura di Catilina. ↓ La volontà di Sallustio nella sua attività di storico è quella di individuare degli episodi emblematici, che lui decide di narrare perchè secondo lui è proprio all'interno di questi che sta la ragione della crisi che la Repubblica sta vivendo (nello specifico Catilina). Catilina è un nobile romano che a un certo punto prova a fare un colpo di Stato. Di conseguenza la sua storiografia è politica ovvero un luogo di riflessione dove lui indaga il passato per capire e comprendere il presente. Nella sua storiografia non c'è nessun intento né celebrativo ne propagandistico da qui la necessità di un modo di narrare che non è più annalistico ma è monografico (ossia un solo fatto decisivo, utile perchè questo fatto mi illumina l'intera storia di Roma). Questi fatti sono: 1)Il colpo di stato di Catilina nel “De Catilinae Coniurationes" 2)La guerra contro Giugurta nel "Bellum Iugurthinum" I modelli di Sallustio sono 2: 1) Tucidide 2) la storiografia mimetica di età ellenistica Dal modo di scrivere di Tucidide prende 4 cose: -il metodo dell'archeologia = ossia risalire indietro nel tempo per capire le cause storiche di una situazione presente (che è il principio dell' historia magistra vitae) -l'uso di ampi discorsi = è una tecnica dove gli scrittori si inventano dei discorsi (inventati ma che sono verosimili) e gli attribuiscono direttamente ai protagonisti della loro opera. Ad esempio nell'opera dove tratta di Catilina lui metterà in bocca ai personaggi principali dei discorsi che lui ha scritto → questo perché la tecnica del discorso causa pathos in chi legge. -stile austero- usa uno stile elevato che è molto diverso dal sermo cotidianus. Usa quindi uno stile che sia adatto agli eventi drammatici -tecnica degli excursus- ovvero delle divagazioni che sono di natura politica Dalla storiografia mimetica di età ellenistica prende: -il rilievo che lui da all'interno della sua opera a figure d'eccezione. → Es. di storiografia ellenistica è il ritratto di Carlo Magno. E' rappresentato dai vari storici come una figura eccezionale, che risalta rispetto a tutti gli altri 2 interessi convivono in Sallustio: 1)da un lato quello critico per la storia politica di Tucidide 2) dall'altro invece una concezione individualistica della storia storia che si rivela come teatro di singole persone. Non a caso i protagonisti delle sue storie, Giugurta e Catilina, sono persone che ci raccontano la loro azione e persone che per la loro cattiveria e crudeltà hanno rischiato di cambiare del tutto la storia. = Vuol dire che il modello storiografico di Tucidide si contamina con quello ellenistico → e il risultato sarà appunto un'opera che prende parte di tutti i 2 i modi Al centro di tutta la riflessione di Sallustio vi è il tema della VIRTUS...che ormai non c'è più perchè al suo posto sono insorte nuove passioni, tutte negative rispetto alla virtus degli antichi→ se sembra da un lato che la storia dei popoli è la storia di vizi e di virtù, dall'altro Sallustio si mostra di rappresentare con forza non soltanto i vizi e le virtù, ma tutto ciò che caratterizza l'essere umano: -come i rapporti umani che presiedono ai movimenti storici -i sentimenti irrazionali che alzano l'epoca della storia -l'intensità e la complessità delle passioni -i moventi -anche osservazioni di natura socio-economica = negli excursus lui analizza dei singoli e li mette in un contesto... e all'interno di questo contesto ci sono anche dei problemi; nello specifico analizza 2 problemi: →il problema dell'inurbamento= ossia le persone lasciano la campagna per andare a vivere in città e questo crea sovraffolamento →il problema dell'indebitamento= ossia lo Stato non è uno Stato sociale in grado di aiutare le persone. E quindi le persone quando perdevano un'attività di indebitavano e la maggior parte delle volte non riuscivano a pagare i loro debiti. Questo crea un problema enorme perchè una persona che non riesce a pagare un debito viene ridotta in schiavitù. Il pessimismo di Sallustio nasce dall'analisi concreta dei fatti...non è un pessimismo a priori. Il suo pessimismo dunque non nasce dalla visione della storia come un organismo vivente (che nasce, cresce, muore e ce ne sarà un altro) ma nasce perché lui studia la storia. Grazie alle 2 importanti opere, lui ottenne un enorme fame ed è annoverato ancora adesso tra gli storici latini più importanti; non solo del lºac, ma di tutta la storia di Roma. DE CATILINAE CONIURATIONE E' la prima opera storica scritta da Sallustio e appartiene al genere della monografia= ovvero è un'opera storica che tratta di un solo evento o di un solo personaggio importante. Prima di Sallustio questo genere non era molto diffuso a Roma perché quando si faceva storia a Roma si prediligeva la storia annalistica (quella di Ennio). Ed è quindi quello che noi possiamo considerare come → l'esordio di scrittura di Sallustio. quello che ci racconta sono gli eventi riguardanti la congiura, attuata da un nobile romano chiamato Catilina. Congiura che però verrà stroncata dal console Cicerone nel 63 ac. Si pensa che l'opera sia stata scritta tra il 43 e il 40 ac. Il titolo dell'opera originale noi non lo conosciamo perché i codici (le scritture fatte dagli amanuensi) riportano titoli molti diversi tra di loro...alcuni riportano soltanto bellum catilinae altri bellum catilinarium altri ancora liber catilinarius. Il titolo attualmente utilizzato è un titolo scelto postumo → i critici hanno scelto questo titolo perchè deriva da un passo dell'opera...quando Sallustio si rivolge alla sua opera la chiama così. L'introduzione della parola congiura non è una scelta priva di valore, ma indica un estremo giudizio, perché la parola congiura esprime un giudizio di valore di gran lunga più negativo di una parola analoga che invece è più neutra ( come “bellum"). → in ogni caso però, congiura e guerra definiscono bene 2 momenti dell'azione di Catilina. Perchè la prima cosa che fa Catilina è cercare di tramare ai danni dello Stato (=congiura). Dopo che i suoi piani vengono scoperti, lui si affretta ad allestire un esercito per muovere guerra alla repubblica (=bellum). A lungo si è sostenuto che Sallustio abbia scritto quest'opera per difendere Cesare...perchè Cesare a un certo punto viene accusato di aver partecipato in prima persona alla congiura➜ma lo scopo reale è la crisi della res pubblica → lui la vuole raccontare perché la interpreta come un fenomeno non casuale ma come il risultato di una generale degenerazione morale che ha avuto inizio, secondo lui, nel 146 ac (anno della guerra di Cartagine) ↓ Lui dice appunto che il percorso di degenerazione morale di Roma è iniziato nel 146 ac, dopo la sconfitta definitiva di Cartagine. Questo perché viene meno il nemico principale di Roma. Roma dunque cerca il suo nemico all'interno della cittadinanza ma soprattutto con la rovina di Cartagine iniziano ad arrivare a Roma sempre maggiori ricchezze ➜ che hanno contribuiti a depravare i costumi di Roma, rendendo i cittadini più ambiziosi e disposti a tutto pur di arricchirsi. TRAMA: Abbiamo un totale di 52 libri: -capitoli dal 1º al 4°= rappresentano una dichiarazione di intenti, in cui l'autore spiega i motivi per cui ha scritto un'opera storica e per cui ha scritto un'opera storica proprio sui fatti relativi alla congiura di Catilina. Fa questo perché ai tempi di Sallustio, l'attività intellettuale veniva ancora vista a Roma come qualcosa di indegno per un nobile ( i nobili si dedicavano alla politica). Di conseguenza lui spiega perché ha deciso di scrivere un'opera storica lui cerca di opporsi a questa visione dell'attività letteraria...afferma che il compiere imprese quindi il BENE FACERE e narrare ➜ BENE DICERE,sono attività parimenti degne....sta dicendo che l'otium è tanto degno quanto il negotium. Sempre all'interno di questi capitoli lui afferma di voler narrare per episodi. -capitolo 5°= presenta un veloce ritratto di Catilina -capitoli dal 6° al 13°= è la parte dedicata all'archeologia e i capitoli precedono il racconto vero e proprio della congiura. Lui divide in 2 periodi contrapposti la storia di Roma: lui dice che prima del 146 ac dove avevano prevalso i buoni costumi, la gloria, il valore militare ecc... cambiano del tutto dopo il 146 ac, quando la città fu preda dell'avarizia dalla quale derivano il lusso, la tracotanza, il desiderio di denaro ● Di conseguenza a quella che era la virtus si sono sostituiti valori come l'avarizia, impericupido, ambizio ( disvalori al posto dei valori). Il clima che si crea a Roma diventa un clima di conflittualità permanente e il culmine di questa degenerazione fu raggiunto nell'Età di Silla. -capitoli dal 14° al 17°= dopo l'excursus di archeologia, Sallustio riprende la narrazione delle vicende legate alla cultura. Lui dice che Catilina corrompe i giovani e riesce a legarli a sé. -capitoli dal 18° al 25º= lui dice che fallito il tentativo di prendere legalmente il potere (mediante l'elezione al consolato), Catilina passa alle vie di fatto con l'aiuto del complice Manlio e riesce a radunare un esercito, tentando di assassinare il console in carica, che era Cicerone. -capitoli dal 26° al 36⁰= fallito questo agguato, Cicerone pone sotto accusa Catilina in senato. In seguito a questa denuncia, lo stesso Catilina decide di allontanarsi da Roma, unendosi a Manlio e al suo esercito e lasciando in città i suoi uomini fedeli, pronti a scatenare una rivolta. -capitoli dal 37° al 39°= qui si opera un secondo excursus, in cui viene descritta la plebe di Roma, la cui indole avida e rivoluzionaria avrebbe favorito, secondo Sallustio, l'ascesa del potere personale della figura, tanto corrotta, come quella di Catilina → cioè lui dice che Catilina, non è nato così, ma la figura di una persona come Catilina è nata perchè la maggior parte delle persone che abitavano a Roma erano corrotte...lui semplicemente era il più corrotto tra i corrotti, ed era anche colui che essendo nobile aveva le risorse per poter instaurare un potere personale. -capitoli dal 50° al 52º- è un po' un ritorno alla narrazione che coincide con le trame dei catilinari rimasti a Roma, che nel frattempo si sono alleati con i Galli allobrogi, per scatenare una guerra comune contro il Senato romano. Succede però che non ce la fanno, perché i congiurati vengono scoperti, e vengono arrestati. A questo punto si riunisce il Senato per decidere cosa fare di loro, dal momento che Cicerone ed altri sarebbero favorevoli a condannarli a morte, senza l'appello al popolo. Sallustio allora riporta il discorso di Giulio Cesare, secondo cui sarebbe giusto condannare a morte i catilinari, senza però evitare di fare qualcosa che andasse contro la morte. (cioè chiediamo al popolo cosa fare e nel caso in cui il popolo non volesse condannare a morte i catilinari, quello che noi possiamo fare è condanarli all'esilio, in un municipio disperso in Italia). Questa proposta legittimista di Cesare, riceve un iniziale consenso, ma dopo prende parola Catone. Catone convince il Senato della necessità della condanna a morte degli imputati. A questo segue la descrizione della battaglia di Pistoia tra l'esercito romano guidato dal console Antonio e i pochi catilinari rimasti li. In questa battaglia viene descritto il coraggio dei catilinari e di Catilina. Qui vi è un apprezzamento di Catilina perchè combatte con i suoi seguaci e quando viene trovato morto, il suo cadavere viene ritrovato sommerso dai corpi dei nemici uccisi (lui ha combattuto e perso la vita ma in questo lui si è dimostrato onesto ma anche molto forte) ↓ L'opera si conclude con una descrizione del campo di battaglia, dove ai lamenti di quelli che hanno scoperto tra i caduti una persona a loro cara, si mischiano le grida di gioia di quanti sono venuti a conoscenza della morte di un amico giurato. Quest'opera è per molti versi indicativa sia del periodo storico in cui viene composta, sia dal punto di vista del suo autore. → A Sallustio preme più di ogni altra cosa, indagare i motivi della crisi contemporanea di Roma e secondo una tesi di quel periodo, lui ne individua le cause nella fine del metus hostilis➜ ossia i romani hanno iniziato a degenerare nel momento in cui hanno perso la paura dei nemici : con Cartagine, i romani hanno smesso di averne paura e questo ha provocato la diffusione dei vizi, dell'avidità, del lusso sfrenato. Un' altra cosa importante che lui fa è condannare ugualmente sia i nobili, che sono i responsabili di voler ciecamente mantenere le loro posizioni in privilegio...sia i ceti più bassi che sono accecati dalla fama d'oro. Nel De Catilinae Coniuratione comunque a prevalere è lo sviluppo drammatico delle vicende e soprattutto il ritratto dei personaggi principali → lui ha un'abilità nel descrivere i personaggi delle sue opere 1 l'attenzione di Sallustio si concentra sulle figure di Cesare e Cicerone= 2 figure agli antipodi. Ma nella visione di Sallustio, tanto Cesare, quanto Catone costituiscono le virtù complementari di un uomo politico romano ideale. Questo perché: -Catone è intransigente, ovvero colui che non farebbe mai nulla di sbagliato -Cesare è colui che agisce secondo la legalità Questi sono quindi i 2 aspetti di un uomo politico ideale➜ loro vengono presentati insieme, secondo una tecnica che è quella della SINCRESIS= cioè del confronto. Il rilievo che lui dà a queste figure, lo dà perché lui è convinto che Roma debba la sua potenza all'opera di figure eccezionali, come Cesare e Catone. Tra tutti i ritratti spicca quello di Catilina, che è molto diverso cioè spicca sopra il ritratto di Cesare e Catone il fascino cupo e perverso di Catilina, che viene ritratto dal punto di vista morale ma è un po la descrizione di quello che si chiama monstrum = cioè qualcosa che ci respinge ma allo stesso tempo ci attrae. → il motivo per cui questa figura ha attratto così tante persone è perchè è vero che lui era spregiudicato e crudele...ma è anche vero che aveva una forza e un'energia sovraumane. Sallustio non manca mai di evidenziare il fatto che Catilina non è nato dal nulla, ma è il frutto della corruzione dei costumi di Roma. Ed è un individuo eccezionale sia nel bene che nel male. LO STILE: Lo stile di Sallustio si oppone fortemente a quella che è la concinnitas, ossia l'armonia di Cicerone ma anche alla semplicità di Cesare. Lo stile a cui lui si rifà è Catone il Censore...quindi con il gusto verso l'arcaismo. Lo stile di Sallustio tende a 3 cose: 1. all' INCONCINNITAS= disarmonia...quindi abbiamo l'asimmetria dei costrutti e delle sintassi 2. alla VARIETAS 3. uso di FORMULE ARCAICHE= formule che non vengono più utilizzate... es. l'uscita dell'accusativo plurale in -IS anzichè in -ES es. la terminazione in -HUMUS anziché -IMUS ● e poi il ricorso all'infinito storico e alle figure retoriche come: chiasmo (sono 4 termini successivi che se io faccio una schema, mettendoli in ordine, il 1º rimanda al 4º e il 2º al 3º), antitesi (accostamento di due parole o frasi di significato opposto), allitterazione (quando 2 o più parole presentano o le stesse consonanti o le stesse vocali), litote (quando per pudore non si dice la cosa così com'è, ma si usa la negazione) ● Il motivo per cui lui fa tutto questo è perché lui vuole dare rilievo alla pagina.
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Sallustio, vita e opere
17
Tratta degli eventi principali della vita e del contesto storico che ha portato alla composizione delle sue opere principali, di cui sono delineate le caratteristiche
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Appunti sulla vita e le opere di Cicerone
3
ottimo per un interrogazione
24
Vita, opere, orazioni e pensiero filosofico di Cicerone
2
vita, storiografia, de catilinae coniuratione, bellum iugurthum
4
vita e stile + La Pharsalia trama, analisi e personaggi.
SALLUSTIO Nasce ad Amiterno (Aquila) nell'86 ac. Proviene da una famiglia plebea e giunge a Roma per compiere il cursus honorum divenendo prima questore, poi tribuno della plebe e infine senatore della res publica. I Dopo essere stato cacciato dal senato per un'accusa generica, usata per sbarazzarsi degli avversari politici= ovvero "probri causa" (viene accusato di indignitá morale) ed era un'accusa generica utilizzata dai senatori quando qualcuno cominciava ad essere scomodo. Svetonio ci dà delle ipotesi del perché Sallustio viene accusato: -ci parla di una sorta di pamphlet fatto circolare contro di lui dal liberto di Silla che lo definì un ciarlatano, un depravato, un ignorante e un plagiario dello stile degli arcaici, soprattutto di Catone. → Dopo questa accusa partecipò alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo e si schiera tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompensò per la sua fedeltà conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Inizia a governare ma non lo fa in maniera brillante...viene accusato ma non viene processato. Questo avviene grazie all'intervento di un amico influente, ovvero Cesare. Sallustio viene accusato di concussione cioè di aver tratto enormi profitti in maniera illecita. Torna a Roma e con questi profitti che aveva ottenuto riesce ad acquistare i giardini tra il Pincio e il Quirinale, che...
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poi prenderanno il nome di "Horti Sallustiani". A seguito dell'uccisione di Cesare nel 44 ac, si ritira dalla vita politica poiché ha troppi nemici e non ha più un protettore influente → da questo momento in poi si dedica alla stesura di opere a carattere storico. In particolare scrive 2 monografie intitolate: -De Catilinae Coniuratione -Bellum Iugurthinum= la guerra di Giugurta Queste sono le prime della storiografia latina. Poi scrive le Historie → un opera di tipo annalistico seguendo il modello di Ennio. Quest'opera venne interrotta però al 5° libro...lui infatti morì intorno al 35 ac. Sallustio quindi inizia a scrivere nel momento in cui si vede definitivamente preclusa la sua carriera politica perché muore Cesare e non ha più un protettore. Nel Bellum Catilinae, Sallustio sente la necessità di motivare questa scelta perché riteneva che l'attività politica (negotium) fosse superiore a quella privata (otium). I Lui dice infatti che in specifiche circostanze, la riflessione storica si rivela l'unica possibilità di servire degnamente le istituzioni → cioè quando le persone si rendono conto che il loro agire non porterà a nulla, l'unica cosa che possono fare per essere utili alla Stato è la riflessione. ↓ Lui dice che lo stato di corruzione e violenza in cui versa la res pubblica, giustifica la scelta di estraniarsi dalla politica e dedicarsi al lavoro storiografico. Sempre all'interno del proemio lui afferma la tecnica che utilizzerà...lui afferma di voler narrare per carpitim = cioè per episodi i grandi avvenimenti del popolo romano e di aver deciso di iniziare la narrazione da un evento, non lontano dal tempo, ma un evento fondamentale per la gravità ⇒ ovvero la congiura di Catilina. ↓ La volontà di Sallustio nella sua attività di storico è quella di individuare degli episodi emblematici, che lui decide di narrare perchè secondo lui è proprio all'interno di questi che sta la ragione della crisi che la Repubblica sta vivendo (nello specifico Catilina). Catilina è un nobile romano che a un certo punto prova a fare un colpo di Stato. Di conseguenza la sua storiografia è politica ovvero un luogo di riflessione dove lui indaga il passato per capire e comprendere il presente. Nella sua storiografia non c'è nessun intento né celebrativo ne propagandistico da qui la necessità di un modo di narrare che non è più annalistico ma è monografico (ossia un solo fatto decisivo, utile perchè questo fatto mi illumina l'intera storia di Roma). Questi fatti sono: 1)Il colpo di stato di Catilina nel “De Catilinae Coniurationes" 2)La guerra contro Giugurta nel "Bellum Iugurthinum" I modelli di Sallustio sono 2: 1) Tucidide 2) la storiografia mimetica di età ellenistica Dal modo di scrivere di Tucidide prende 4 cose: -il metodo dell'archeologia = ossia risalire indietro nel tempo per capire le cause storiche di una situazione presente (che è il principio dell' historia magistra vitae) -l'uso di ampi discorsi = è una tecnica dove gli scrittori si inventano dei discorsi (inventati ma che sono verosimili) e gli attribuiscono direttamente ai protagonisti della loro opera. Ad esempio nell'opera dove tratta di Catilina lui metterà in bocca ai personaggi principali dei discorsi che lui ha scritto → questo perché la tecnica del discorso causa pathos in chi legge. -stile austero- usa uno stile elevato che è molto diverso dal sermo cotidianus. Usa quindi uno stile che sia adatto agli eventi drammatici -tecnica degli excursus- ovvero delle divagazioni che sono di natura politica Dalla storiografia mimetica di età ellenistica prende: -il rilievo che lui da all'interno della sua opera a figure d'eccezione. → Es. di storiografia ellenistica è il ritratto di Carlo Magno. E' rappresentato dai vari storici come una figura eccezionale, che risalta rispetto a tutti gli altri 2 interessi convivono in Sallustio: 1)da un lato quello critico per la storia politica di Tucidide 2) dall'altro invece una concezione individualistica della storia storia che si rivela come teatro di singole persone. Non a caso i protagonisti delle sue storie, Giugurta e Catilina, sono persone che ci raccontano la loro azione e persone che per la loro cattiveria e crudeltà hanno rischiato di cambiare del tutto la storia. = Vuol dire che il modello storiografico di Tucidide si contamina con quello ellenistico → e il risultato sarà appunto un'opera che prende parte di tutti i 2 i modi Al centro di tutta la riflessione di Sallustio vi è il tema della VIRTUS...che ormai non c'è più perchè al suo posto sono insorte nuove passioni, tutte negative rispetto alla virtus degli antichi→ se sembra da un lato che la storia dei popoli è la storia di vizi e di virtù, dall'altro Sallustio si mostra di rappresentare con forza non soltanto i vizi e le virtù, ma tutto ciò che caratterizza l'essere umano: -come i rapporti umani che presiedono ai movimenti storici -i sentimenti irrazionali che alzano l'epoca della storia -l'intensità e la complessità delle passioni -i moventi -anche osservazioni di natura socio-economica = negli excursus lui analizza dei singoli e li mette in un contesto... e all'interno di questo contesto ci sono anche dei problemi; nello specifico analizza 2 problemi: →il problema dell'inurbamento= ossia le persone lasciano la campagna per andare a vivere in città e questo crea sovraffolamento →il problema dell'indebitamento= ossia lo Stato non è uno Stato sociale in grado di aiutare le persone. E quindi le persone quando perdevano un'attività di indebitavano e la maggior parte delle volte non riuscivano a pagare i loro debiti. Questo crea un problema enorme perchè una persona che non riesce a pagare un debito viene ridotta in schiavitù. Il pessimismo di Sallustio nasce dall'analisi concreta dei fatti...non è un pessimismo a priori. Il suo pessimismo dunque non nasce dalla visione della storia come un organismo vivente (che nasce, cresce, muore e ce ne sarà un altro) ma nasce perché lui studia la storia. Grazie alle 2 importanti opere, lui ottenne un enorme fame ed è annoverato ancora adesso tra gli storici latini più importanti; non solo del lºac, ma di tutta la storia di Roma. DE CATILINAE CONIURATIONE E' la prima opera storica scritta da Sallustio e appartiene al genere della monografia= ovvero è un'opera storica che tratta di un solo evento o di un solo personaggio importante. Prima di Sallustio questo genere non era molto diffuso a Roma perché quando si faceva storia a Roma si prediligeva la storia annalistica (quella di Ennio). Ed è quindi quello che noi possiamo considerare come → l'esordio di scrittura di Sallustio. quello che ci racconta sono gli eventi riguardanti la congiura, attuata da un nobile romano chiamato Catilina. Congiura che però verrà stroncata dal console Cicerone nel 63 ac. Si pensa che l'opera sia stata scritta tra il 43 e il 40 ac. Il titolo dell'opera originale noi non lo conosciamo perché i codici (le scritture fatte dagli amanuensi) riportano titoli molti diversi tra di loro...alcuni riportano soltanto bellum catilinae altri bellum catilinarium altri ancora liber catilinarius. Il titolo attualmente utilizzato è un titolo scelto postumo → i critici hanno scelto questo titolo perchè deriva da un passo dell'opera...quando Sallustio si rivolge alla sua opera la chiama così. L'introduzione della parola congiura non è una scelta priva di valore, ma indica un estremo giudizio, perché la parola congiura esprime un giudizio di valore di gran lunga più negativo di una parola analoga che invece è più neutra ( come “bellum"). → in ogni caso però, congiura e guerra definiscono bene 2 momenti dell'azione di Catilina. Perchè la prima cosa che fa Catilina è cercare di tramare ai danni dello Stato (=congiura). Dopo che i suoi piani vengono scoperti, lui si affretta ad allestire un esercito per muovere guerra alla repubblica (=bellum). A lungo si è sostenuto che Sallustio abbia scritto quest'opera per difendere Cesare...perchè Cesare a un certo punto viene accusato di aver partecipato in prima persona alla congiura➜ma lo scopo reale è la crisi della res pubblica → lui la vuole raccontare perché la interpreta come un fenomeno non casuale ma come il risultato di una generale degenerazione morale che ha avuto inizio, secondo lui, nel 146 ac (anno della guerra di Cartagine) ↓ Lui dice appunto che il percorso di degenerazione morale di Roma è iniziato nel 146 ac, dopo la sconfitta definitiva di Cartagine. Questo perché viene meno il nemico principale di Roma. Roma dunque cerca il suo nemico all'interno della cittadinanza ma soprattutto con la rovina di Cartagine iniziano ad arrivare a Roma sempre maggiori ricchezze ➜ che hanno contribuiti a depravare i costumi di Roma, rendendo i cittadini più ambiziosi e disposti a tutto pur di arricchirsi. TRAMA: Abbiamo un totale di 52 libri: -capitoli dal 1º al 4°= rappresentano una dichiarazione di intenti, in cui l'autore spiega i motivi per cui ha scritto un'opera storica e per cui ha scritto un'opera storica proprio sui fatti relativi alla congiura di Catilina. Fa questo perché ai tempi di Sallustio, l'attività intellettuale veniva ancora vista a Roma come qualcosa di indegno per un nobile ( i nobili si dedicavano alla politica). Di conseguenza lui spiega perché ha deciso di scrivere un'opera storica lui cerca di opporsi a questa visione dell'attività letteraria...afferma che il compiere imprese quindi il BENE FACERE e narrare ➜ BENE DICERE,sono attività parimenti degne....sta dicendo che l'otium è tanto degno quanto il negotium. Sempre all'interno di questi capitoli lui afferma di voler narrare per episodi. -capitolo 5°= presenta un veloce ritratto di Catilina -capitoli dal 6° al 13°= è la parte dedicata all'archeologia e i capitoli precedono il racconto vero e proprio della congiura. Lui divide in 2 periodi contrapposti la storia di Roma: lui dice che prima del 146 ac dove avevano prevalso i buoni costumi, la gloria, il valore militare ecc... cambiano del tutto dopo il 146 ac, quando la città fu preda dell'avarizia dalla quale derivano il lusso, la tracotanza, il desiderio di denaro ● Di conseguenza a quella che era la virtus si sono sostituiti valori come l'avarizia, impericupido, ambizio ( disvalori al posto dei valori). Il clima che si crea a Roma diventa un clima di conflittualità permanente e il culmine di questa degenerazione fu raggiunto nell'Età di Silla. -capitoli dal 14° al 17°= dopo l'excursus di archeologia, Sallustio riprende la narrazione delle vicende legate alla cultura. Lui dice che Catilina corrompe i giovani e riesce a legarli a sé. -capitoli dal 18° al 25º= lui dice che fallito il tentativo di prendere legalmente il potere (mediante l'elezione al consolato), Catilina passa alle vie di fatto con l'aiuto del complice Manlio e riesce a radunare un esercito, tentando di assassinare il console in carica, che era Cicerone. -capitoli dal 26° al 36⁰= fallito questo agguato, Cicerone pone sotto accusa Catilina in senato. In seguito a questa denuncia, lo stesso Catilina decide di allontanarsi da Roma, unendosi a Manlio e al suo esercito e lasciando in città i suoi uomini fedeli, pronti a scatenare una rivolta. -capitoli dal 37° al 39°= qui si opera un secondo excursus, in cui viene descritta la plebe di Roma, la cui indole avida e rivoluzionaria avrebbe favorito, secondo Sallustio, l'ascesa del potere personale della figura, tanto corrotta, come quella di Catilina → cioè lui dice che Catilina, non è nato così, ma la figura di una persona come Catilina è nata perchè la maggior parte delle persone che abitavano a Roma erano corrotte...lui semplicemente era il più corrotto tra i corrotti, ed era anche colui che essendo nobile aveva le risorse per poter instaurare un potere personale. -capitoli dal 50° al 52º- è un po' un ritorno alla narrazione che coincide con le trame dei catilinari rimasti a Roma, che nel frattempo si sono alleati con i Galli allobrogi, per scatenare una guerra comune contro il Senato romano. Succede però che non ce la fanno, perché i congiurati vengono scoperti, e vengono arrestati. A questo punto si riunisce il Senato per decidere cosa fare di loro, dal momento che Cicerone ed altri sarebbero favorevoli a condannarli a morte, senza l'appello al popolo. Sallustio allora riporta il discorso di Giulio Cesare, secondo cui sarebbe giusto condannare a morte i catilinari, senza però evitare di fare qualcosa che andasse contro la morte. (cioè chiediamo al popolo cosa fare e nel caso in cui il popolo non volesse condannare a morte i catilinari, quello che noi possiamo fare è condanarli all'esilio, in un municipio disperso in Italia). Questa proposta legittimista di Cesare, riceve un iniziale consenso, ma dopo prende parola Catone. Catone convince il Senato della necessità della condanna a morte degli imputati. A questo segue la descrizione della battaglia di Pistoia tra l'esercito romano guidato dal console Antonio e i pochi catilinari rimasti li. In questa battaglia viene descritto il coraggio dei catilinari e di Catilina. Qui vi è un apprezzamento di Catilina perchè combatte con i suoi seguaci e quando viene trovato morto, il suo cadavere viene ritrovato sommerso dai corpi dei nemici uccisi (lui ha combattuto e perso la vita ma in questo lui si è dimostrato onesto ma anche molto forte) ↓ L'opera si conclude con una descrizione del campo di battaglia, dove ai lamenti di quelli che hanno scoperto tra i caduti una persona a loro cara, si mischiano le grida di gioia di quanti sono venuti a conoscenza della morte di un amico giurato. Quest'opera è per molti versi indicativa sia del periodo storico in cui viene composta, sia dal punto di vista del suo autore. → A Sallustio preme più di ogni altra cosa, indagare i motivi della crisi contemporanea di Roma e secondo una tesi di quel periodo, lui ne individua le cause nella fine del metus hostilis➜ ossia i romani hanno iniziato a degenerare nel momento in cui hanno perso la paura dei nemici : con Cartagine, i romani hanno smesso di averne paura e questo ha provocato la diffusione dei vizi, dell'avidità, del lusso sfrenato. Un' altra cosa importante che lui fa è condannare ugualmente sia i nobili, che sono i responsabili di voler ciecamente mantenere le loro posizioni in privilegio...sia i ceti più bassi che sono accecati dalla fama d'oro. Nel De Catilinae Coniuratione comunque a prevalere è lo sviluppo drammatico delle vicende e soprattutto il ritratto dei personaggi principali → lui ha un'abilità nel descrivere i personaggi delle sue opere 1 l'attenzione di Sallustio si concentra sulle figure di Cesare e Cicerone= 2 figure agli antipodi. Ma nella visione di Sallustio, tanto Cesare, quanto Catone costituiscono le virtù complementari di un uomo politico romano ideale. Questo perché: -Catone è intransigente, ovvero colui che non farebbe mai nulla di sbagliato -Cesare è colui che agisce secondo la legalità Questi sono quindi i 2 aspetti di un uomo politico ideale➜ loro vengono presentati insieme, secondo una tecnica che è quella della SINCRESIS= cioè del confronto. Il rilievo che lui dà a queste figure, lo dà perché lui è convinto che Roma debba la sua potenza all'opera di figure eccezionali, come Cesare e Catone. Tra tutti i ritratti spicca quello di Catilina, che è molto diverso cioè spicca sopra il ritratto di Cesare e Catone il fascino cupo e perverso di Catilina, che viene ritratto dal punto di vista morale ma è un po la descrizione di quello che si chiama monstrum = cioè qualcosa che ci respinge ma allo stesso tempo ci attrae. → il motivo per cui questa figura ha attratto così tante persone è perchè è vero che lui era spregiudicato e crudele...ma è anche vero che aveva una forza e un'energia sovraumane. Sallustio non manca mai di evidenziare il fatto che Catilina non è nato dal nulla, ma è il frutto della corruzione dei costumi di Roma. Ed è un individuo eccezionale sia nel bene che nel male. LO STILE: Lo stile di Sallustio si oppone fortemente a quella che è la concinnitas, ossia l'armonia di Cicerone ma anche alla semplicità di Cesare. Lo stile a cui lui si rifà è Catone il Censore...quindi con il gusto verso l'arcaismo. Lo stile di Sallustio tende a 3 cose: 1. all' INCONCINNITAS= disarmonia...quindi abbiamo l'asimmetria dei costrutti e delle sintassi 2. alla VARIETAS 3. uso di FORMULE ARCAICHE= formule che non vengono più utilizzate... es. l'uscita dell'accusativo plurale in -IS anzichè in -ES es. la terminazione in -HUMUS anziché -IMUS ● e poi il ricorso all'infinito storico e alle figure retoriche come: chiasmo (sono 4 termini successivi che se io faccio una schema, mettendoli in ordine, il 1º rimanda al 4º e il 2º al 3º), antitesi (accostamento di due parole o frasi di significato opposto), allitterazione (quando 2 o più parole presentano o le stesse consonanti o le stesse vocali), litote (quando per pudore non si dice la cosa così com'è, ma si usa la negazione) ● Il motivo per cui lui fa tutto questo è perché lui vuole dare rilievo alla pagina.