Proposizioni Infinitive
Hai mai notato come in latino si dice "Dico te bonum esse" invece di "Dico che tu sei buono"? Ecco il meccanismo delle proposizioni infinitive: il verbo va all'infinito e il soggetto finisce sempre in accusativo.
La regola d'oro è semplice: contemporaneità = infinito presente, anteriorità = infinito perfetto, posteriorità = infinito futuro. Se l'azione della subordinata avviene nello stesso momento della principale, usi il presente; se è successa prima, usi il perfetto; se succederà dopo, usi il futuro.
Il soggetto della subordinata va sempre in accusativo. Quando il soggetto è di terza persona, usa "se" se coincide con quello della principale, altrimenti usa "is, ea, id" all'accusativo.
💡 Trucco: Verbi come "spero", "promitto", "iuro" vogliono sempre l'infinito futuro, anche quando in italiano li traduci al presente!
Esempi pratici: "Dico te bonum esse" (contemporaneità), "Dico te bonum fuisse" (anteriorità), "Dico te bonum futurum esse" (posteriorità). La stessa logica vale se la principale è al passato: "Dicebam te bonum esse/fuisse/futurum esse".