Gli Epodi: la poesia dell'invettiva
Gli Epodi (17 componimenti) sono l'opera della giovinezza arrabbiata di Orazio. Il nome deriva dal verso più breve che segue quello più lungo, creando un effetto di "eco".
Orazio si ispira ad Archiloco, il poeta greco famoso per i suoi attacchi violentissimi, ma non può permettersi la stessa aggressività. Da sconfitto, non può attaccare personaggi potenti come Ottaviano o Antonio, quindi se la prende con bersagli di poco conto: la maga Candia, uno squallido usuraio, persino l'aglio!
Il modello principale è Archiloco di Paro, poeta del VII secolo che usava il giambo per distruggere i nemici (si dice che i suoi versi abbiano spinto al suicidio Licambe e sua figlia). Orazio riprende il metro e l'aggressività, ma adatta tutto al suo contesto storico e sociale.
Non tutti gli epodi sono invettive: c'è varietas di contenuti, con poesia erotica e componimenti dedicati a Mecenate. L'Epodo 10 contro Mevio è un perfetto esempio di come Orazio trasformi l'insulto in raffinato gioco letterario.
⚡ Ricorda: Gli Epodi mostrano la tecnica dell'arte allusiva - solo i lettori colti del circolo capivano tutti i riferimenti ai modelli greci.