La Fine di Cartagine: Delenda Carthago
Dopo la Seconda Guerra Punica, Cartagine visse decenni di pace e prosperità, pagando i danni di guerra e riassestando l'economia. Ma a Roma cresceva il timore che potesse riarmarsi.
Marco Porcio Catone, detto il Censore, si fece portavoce di questa paura. Alla fine di ogni intervento in Senato ripeteva la famosa frase: "Cartagine deve essere distrutta" (delenda Carthago).
L'occasione arrivò quando Cartagine dichiarò guerra a Massinissa, re della Numidia, a causa dei suoi continui soprusi. Il trattato del 202 a.C. vietava a Cartagine qualunque guerra senza il consenso romano: Roma aveva il pretesto perfetto.
La Terza Guerra Punica 149−146a.C. consistette nell'assedio di Cartagine guidato da Scipione Emiliano. I Romani ordinarono ai Cartaginesi di evacuare la città, che doveva essere ricostruita lontano dalla costa. I Cartaginesi rifiutarono e opposero una resistenza disperata.
L'assedio durò tre anni terribili: fame, pestilenza e combattimenti casa per casa. Nel 146 a.C. Cartagine fu completamente rasa al suolo, le mura abbattute, il porto distrutto. 50.000 abitanti furono ridotti in schiavitù.
Secondo la tradizione, sulle rovine fu sparso il sale per rendere sterile la terra e sancire l'impossibilità di ricostruzione. Il territorio diventò la provincia romana d'Africa.
💡 Ricorda: La distruzione di Cartagine segnò l'inizio del dominio assoluto romano sul Mediterraneo, chiamato da allora "mare nostrum".