L'Introduzione della Scrittura e le Prime Forme Storiche
La scrittura arriva a Roma solo per necessità pratiche, non per arte! I Romani prendono il sistema di scrittura dalle colonie greche del Sud Italia, in particolare da Cuma. Le prime testimonianze scritte sono molto concrete: leggi, iscrizioni su monumenti e oggetti d'uso comune.
Il Lapis niger rappresenta la testimonianza scritta più importante: un cippo di tufo del II secolo a.C. con prescrizioni rituali. Tra gli oggetti privati spicca la fibbia Prenestina, una fibbia d'oro del III secolo a.C. che porta la più antica iscrizione in lingua latina. Le epigrafi sepolcrali contenevano nome, cariche, virtù e imprese del defunto.
Nasce anche una forma primitiva di storiografia con gli Annales maximi: cronache annuali scritte dal capo dei pontefici che registravano eventi agricoli, calamità naturali, fatti militari e politici. Questa pratica continua fino al II secolo a.C.
Appio Claudio Cieco emerge come figura chiave: censore nel 312 a.C., fu il primo grande oratore latino di cui conserviamo traccia scritta. Democratizzò il diritto trascrivendo le formule legali e scrisse il carmen de sententiis, una raccolta di massime morali.
💡 Curiosità: Questi primi scritti non erano ancora letteratura, ma cultura pratica che serviva alla vita quotidiana dei Romani!