I Verbi Deponenti
Immagina verbi che si "vestono" da passivi ma si comportano da attivi - ecco cosa sono i verbi deponenti! Hanno solo forme passive ma li traduci sempre all'attivo.
Esempi classici sono hortor (io esorto), sequor (io seguo) e vereor (io temo). Come i verbi normali, si dividono nelle quattro coniugazioni più quella mista: hortari (1ª), verēri (2ª), sequi (3ª), largīri (4ª) e gradi (mista).
Alcuni reggono il complemento oggetto (transitivi), altri no (intransitivi) - proprio come i verbi comuni. La cosa furba è che in certe forme tornano attivi: participio presente (hortans), participio futuro (hortaturus), infinito futuro, gerundio e supino attivo.
Attenzione: Solo il gerundivo (hortandus = che deve essere esortato) e il supino passivo vanno tradotti al passivo! Il participio perfetto spesso ha valore presente: hortatus = "colui che esorta".