I Commentarii: Propaganda Militare di Genio
Cesare ci ha lasciato due opere fondamentali: i Commentarii de bello Gallico (7 libri sulla conquista della Gallia) e i Commentarii de bello civili (3 libri sulla guerra contro Pompeo). Entrambe appartengono al genere del commentarius, cioè della memorialistica militare.
Nel De bello Gallico, Cesare racconta le sue campagne dal 58 al 52 a.C. usando sempre la terza persona, come se fosse un cronista obiettivo. In realtà è abilissima propaganda: vuole dimostrare di aver fatto una "guerra giusta" per difendere gli alleati di Roma, non per ambizione personale.
L'opera è piena di digressioni etnografiche sui costumi dei Galli, Germani e Britanni - informazioni utili sia per intrattenere il lettore sia per futuri controlli politici e commerciali. Cesare mostra rispetto per il valore dei nemici, ma è chiaro che li considera barbari destinati alla sconfitta.
Il De bello civili è più complesso e politico, perché Cesare deve giustificare una guerra tra Romani. Lo stile diventa più articolato e l'intento di autodifesa è ancora più evidente.
Trucco per l'esame: Cesare scrive sempre "Cesare fece questo, Cesare decise quello" - mai "io". Questo crea un effetto di falsa obiettività!