Il De bello civili e l'arte della giustificazione
Il De bello civili è completamente diverso dal primo: qui Cesare non deve esaltarsi, ma giustificarsi. I 3 libri raccontano la guerra contro Pompeo, dal passaggio del Rubicone fino all'assassinio di Pompeo in Egitto e l'inizio della guerra alessandrina.
Il primo libro è cruciale: espone la situazione politica romana e presenta Cesare come un uomo costretto alla guerra civile dai suoi nemici. Seguono poi le operazioni in Spagna e la conquista dell'Italia, con Pompeo che fugge in Grecia.
L'opera è rimasta incompleta (probabilmente pubblicata dopo la morte dell'autore), ma i suoi collaboratori completarono la narrazione con altre tre opere: Bellum Alexandrinum, Bellum Africum e Bellum Hispaniense.
Quanto sono attendibili storicamente questi resoconti? Abbastanza, perché Cesare non poteva permettersi di raccontare bugie clamorose con tanti testimoni ancora vivi. Però la disposizione degli argomenti è chiaramente studiata per presentarlo sotto la luce migliore possibile.
Nel De bello civili Cesare si presenta come un pacificatore riluttante, che offre continuamente trattative e si comporta con clemenza, mentre dipinge i suoi avversari come crudeli e vendicativi.
💡 Tecnica retorica: Cesare usa molto l'oratio obliqua (discorso indiretto) per velocizzare la narrazione, riservando i rari discorsi diretti ai messaggi più importanti!