I cinque libri e il rapporto con Esopo
Fedro scrive cento favole (alcune brevissime, altre molto più lunghe) distribuite in cinque libri. Quello che è interessante è come cambia il suo rapporto con Esopo, il famoso scrittore greco di favole del VI secolo a.C.
Nel primo libro Fedro si presenta come un semplice traduttore di Esopo. Ma già nel secondo prologo le cose cambiano: dice che sì, si ispira a Esopo, ma rielabora tutto in modo personale per dare alla letteratura latina un poeta in più.
Dal terzo libro in poi diventa ancora più indipendente. Nel quarto prologo (scritto dopo i problemi con Seiano) dichiara di non imitare più Esopo, ma di usare un genere antico per trattare argomenti completamente nuovi.
Nell'ultimo libro riconosce l'importanza di Esopo, ma ormai rivendica totalmente la sua autonomia come scrittore originale.
💡 Differenza chiave: Esopo scrive in prosa, Fedro invece usa i versi (senario giambico) presi dalla tradizione comica latina!