Tragedie e Stile: L'Arte del Colpire con le Parole
Le dieci tragedie di Seneca sono le uniche latine arrivate intere fino a noi! Nove sono di argomento greco (coturnatae), una romana (l'Octavia, probabilmente non sua). Diversamente dai trattati filosofici, qui Seneca mostra quando la ragione non riesce a dominare l'ira, che diventa furor.
Nelle tragedie Medea e Fedra vediamo il furor della vendetta e della passione. Medea uccide Giasone, la sua nuova amante e i propri figli per vendicarsi dell'abbandono. Fedra, respinta dal figliastro Ippolito, lo accusa falsamente davanti al marito Teseo, poi si suicida per il rimorso.
Seneca rivoluziona il teatro dividendo la scena in cinque atti con cori negli intervalli, influenzando tutti i tragediografi successivi (Goldoni, Alfieri...).
Lo stile di Seneca è innovativo: usa la paratassi e l'inconcinnitas (opposto dell'armonia ciceroniana), puntando sulle sententiae per colpire il lettore. Cerca sempre la brevitas, riuscendo a racchiudere concetti complessi in poche parole efficaci.
L'Apokolokyntosis ("zucchificazione") è una satira sulla morte di Claudio, che negli inferi diventa schiavo del nipote Caligola e poi di un liberto, costretto a giocare a dadi con un barattolo forato!
Geniale: Seneca insegna che si può dire di più con meno parole, creando frasi che restano impresse nella mente per sempre!