La Vita Culturale nell'Età Giulio-Claudia
Durante questa dinastia il rapporto tra potere e intellettuali fu molto teso. Tiberio fece bruciare le opere di scrittori come Cordo e Scauro, mentre Caligola perseguitò altri autori. Solo Claudio si dimostrò più tollerante.
Tutti gli imperatori giulio-claudi si dedicarono alla letteratura, seguendo la tradizione romana. Tiberio scrisse orazioni e memorie, Caligola fu un oratore efficace, Claudio si appassionò di storia. Tuttavia nessuno riuscì a creare un circolo culturale come quello di Augusto con Mecenate.
Nerone fu quello più interessato alle lettere e alle arti. Scrisse poesie, compose musiche e istituì i Neronia, giochi che includevano gare poetiche e musicali. Paradossalmente, proprio sotto di lui fiorì la letteratura con Seneca, Lucano, Persio e Petronio.
Lo stoicismo divenne la filosofia di riferimento per l'opposizione al regime. Gli stoici predicavano la libertà interiore del saggio e vedevano nel suicidio l'estrema affermazione di libertà, ideali che si scontravano con il dispotismo imperiale.
Da sapere: Il conflitto tra Nerone e gli intellettuali portò alla morte di grandi autori come Seneca, Lucano e Petronio durante la repressione della congiura di Pisone.