Le Opere e l'Arte Oratoria
Dopo la morte di Cesare, Cicerone commette l'errore di fidarsi di Ottaviano sperando di guidarlo. Le Filippiche, i suoi discorsi contro Antonio, gli costeranno la vita nel 43 a.C. - finisce primo nella lista di proscrizione voluta da Antonio.
Le sue opere principali includono le Verrinae (contro Verre), le Catilinarie e le Philippicae. Scrive anche opere filosofiche come le Tusculanae Disputationes sulla felicità e gli ostacoli che impediscono di raggiungerla.
Cicerone teorizza le cinque parti della retorica: inventio (scelta delle idee), dispositio (ordine degli argomenti), elocutio (stile), memoria (memorizzazione) e actio (modo di porgere il discorso con gesti e intonazione).
Per lui l'oratore perfetto deve avere una ricchissima cultura ed essere impegnato nella vita pubblica. L'oratoria non è solo tecnica, ma rivendica l'universalità del sapere!
Curiosità: Cicerone credeva che un bravo oratore dovesse controllare perfettamente anche i gesti e l'intonazione della voce durante i discorsi.