Ugo Foscolo rappresenta una figura chiave tra Neoclassicismo e Romanticismo nella letteratura italiana.
La vita e l'opera di Ugo Foscolo sono profondamente intrecciate con gli eventi storici e politici del suo tempo. Nato a Zante nel 1778, visse tra Venezia e Milano, dove sviluppò il suo pensiero politico e letterario. Gli elementi neoclassici e preromantici in Foscolo si manifestano nella sua produzione letteraria, dove la razionalità neoclassica si fonde con la passionalità preromantica. Le sue opere principali includono "Le ultime lettere di Jacopo Ortis", "I Sonetti" e il celebre carme "Dei Sepolcri", pubblicato nel 1807. L'esilio di Foscolo in Inghilterra, dove morì nel 1827, rappresenta un momento cruciale della sua vita, segnato dalla delusione politica e dall'amarezza dell'esilio.
"Dei Sepolcri" è considerata la sua opera più significativa, dove l'importanza della tomba per Foscolo assume un valore civile e morale. Il carme si divide in quattro parti principali, affrontando temi come la funzione civile delle tombe, la memoria storica e il ruolo della poesia. Perché Foscolo scrive i Sepolcri? L'opera nasce come risposta all'editto di Saint-Cloud, che regolamentava le sepolture, ma si trasforma in una profonda riflessione sulla memoria e sull'immortalità poetica. I pensieri di Ugo Foscolo si manifestano attraverso una visione materialistica della vita che non esclude però il valore spirituale della memoria e della poesia. La sua produzione letteraria riflette costantemente questa tensione tra razionalità neoclassica e sensibilità preromantica, tra impegno civile e ricerca esistenziale, creando un ponte unico tra due epoche fondamentali della letteratura italiana.