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27/6/2022

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Tema guerra
La storia dell'umanità è sempre stata caratterizzata da conflitti che hanno arrecato trasformazioni in ambito
politico, territor

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Tema guerra La storia dell'umanità è sempre stata caratterizzata da conflitti che hanno arrecato trasformazioni in ambito politico, territoriale, economico e sociale dei popoli coinvolti. Tuttavia l'unico vero contenuto che rimane alla fine di una guerra sono le perdite umane che aumentano con il passare del tempo, lasciando un senso di angoscia nella società. Il genere umano ha assistito all'evoluzione del fenomeno bellico di migliaia di anni, concependolo come una continuazione della politica con altri mezzi. L'umanità ha sempre esorcizzato tale fenomeno ma non ha mai cessato di compierlo. I motivi che portano alla guerra sono davvero molti: cause politiche-militari, territoriali, religiose, economiche. Si è entito parlare di guerra preventiva, crociate, guerre civili. Fondamentale è il ruo giocato da alleanze tra Stati come abbiamo constatato nelle due grandi guerre del Novecento. La Prima Guerra Mondiale (1914-1918) è costata ben nove milioni di vite umane e la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) è stata ancora più sanguinosa con circa quaranta milioni di morti. La causa delle numerosissime vittime di quest'ultima è dovuta anche all'utilizzo di potenti armi di distruzione mai usate prima ovvero le bombe atomiche sganciate dall'USA rispettivamente sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Alcuni storici sostengono che la Prima Guerra Mondiale sia stata più devastante di quella successiva anche se con meno vittime, in quanto cambia radicalmente...

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Didascalia alternativa:

la cartina storica dell'Europa. Dopo il 1918 le cartine geografiche non mostravano solo la nuova sistemazione italiana ma anche un vero e proprio mutamento storico: la caduta dei quattro imperi. Dacce l'impero zarista, che portò alla formazione dell'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), cadde l'impero Austro-Ungarico che si disgregò in piccole nazioni, cadde il secondo Reich, che portò alla formazione della Repubblica di Weimar in Germania e infine cadde anche l'Impero Turco che portò alla formazione della Turchia. Queste trasformazioni e tutte le loro conseguenze sociali, economiche e politiche, costituiranno la base di nuove ideologie. L'Ideologia di Benito Mussolini, che fondò nel 1921 il Partito Fascista, si diffuse in Italia portando l'affermazione di un forte spirito nazionalista che in Germania si tradusse con il Nazismo di Adolf Hitler. Il Nazifascismo fu determinante per l'inizio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939, dove si verificano persecuzioni, deportazioni e veri e propri massacri di massa. L'esempio della Shoah permette di comprendere meglio gli orrori della crudeltà utilizzata in questi anni di conflitto, ma soprattutto la follia di un uomo come Hitler, avido di potere e afflitto per la sconfitta subita dal suo paese nel conflitto mondiale precedente, che decise di portare la sua Patria ad una supremazia su tutto il mondo. Molti iniziarono a ribellarsi difronte a tali stoltezze, fondando movimenti di Resistenza che si coalizzarono con gli Alleati per liberare il nostro Paese dall'Asse Roma-Berlino. Alla fine delle guerre mondiali, per ristabilire l'equilibrio, si decise di costituire enti internazionali come I'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che garantiscono la pace. Questo ente, sulla base di un complesso sistema decisionale che prevede il voto dei suoi membri, è abilitato a intervenire anche militarmente per porre rimedio a crisi particolarmente acute che mettono a rischio la sicurezza degli Stati che vi hanno aderito e non solo. L'ONU ha dovuto adeguarsi alle nuove modalità di attacco: se in passato la maggior parte degli scontri, se non tutti era armata, ai giorni nostri sono state elaborate strategie e mezzi che mantengono tuttavia gli stessi esiti distruttivi specialmente sotto il profilo morale. Negli anni a venire al 1945 subentrarono nuove tensioni internazionali che fortunatamente non sfociarono nella Terza Guerra Mondiale, ma che spinsero i principali Paesi coinvolti (Russia e Stati Uniti) a potenziare anziché ridurre i propri arsenali militari. Verso la fine del XX secolo e inizio XXI l'umanità ha assistito ad un'altra tipologia di conflitto: il terrorismo. I principali fronti di questa guerra sono costituiti dallo Stato Islamico (l'Isis), un gruppo radicalizzato della religione islamica, e dai "Paesi Occidentali" (Europa e America). La loro violenza è caratterizzata dall'imprevedibilità sia di tempi che di modus operandi; tendono a colpire direttamente la popolazione civile nei luoghi dove svolge le sue attività quotidiane. La guerra è un fenomeno che ci tormenta ancora oggi, proprio nel primo scorcio del 2022 abbiamo visto nascere nuove tensioni tra Russia e Ucraina. Le origini di queste tensioni sono note in quanto l'Ucraina tenta di far parte della NATO da tempo, mentre lo Stato russo preferisce preservare la propria influenza su un'ex repubblica sovietica. La Russa ha sempre palesato di non tollerare ulteriori espansioni a Est della Nato dopo l'adesione delle repubbliche baltiche e dei paesi dell'ex Patto di Varsavia. Il Presidente russo, Vladimir Putin, aveva già attuato un intervento armato in Cecenia. Essa aveva reclamato nel 1992 la sua indipendenza dalla Federazione Russa. I ceceni rappresentavano un reale problema per la Russia attuale guidata dal Putin, così a causa delle continue azioni terroristiche cecene, il presidente della Russia optò per un'invasione cecena e per una brutale repressione fino al 2006. Questo attacco da parte di Putin suscitò proteste internazionale per il gran numero di diritti umani violati. L'Ucraina era diventata una repubblica indipendente già nel 1991 e tentava di allacciare rapporti con l'Europa ma la Russia cercò in tutti i modi di "riprendersela". Nel 2014 Putin sostenne un moto secessionista (di separazione) della Crimea dall'Ucraina. La Crimea, penisola che si affaccia sul Mar Nero, dal 1991 faceva parte dello Stato Ucraino, pur avendo una popolazione prevalentemente russa. Putin cercò in tutti i modi di riportare la Crimea nell'orbita russa tramite dei referendum ma senza avere successo dunque firmò il trattato di adesione della Crimea alla Federazione Russa imponendosi con la forza. Le nuove tensioni tra Russia e Ucraina sono improvvisamente cresciute alla fine del 2021 per l'invio da parte di Putin di migliaia di soldati nell'area di confine. Il governo ucraino, in accordo con USA e NATO si è allarmato per un'imminente attacco. Putin inizialmente ha giustificato questo accerchiamento come mere esercitazioni militari, ma come previsto l'attacco militare è scattato dopo la metà di febbraio. La NATO non ha permesso all'Ucraina di farvi parte e quindi non è obbligata a difenderla, né intende inviare truppe in Ucraina. Tuttavia l'Occidente ha avviato una potente offensiva diplomatica, purtroppo senza successo, contro la Russia. È chiaro che l'obiettivo di Putin è controllare il più possibile l'Ucraina, però non sono identificabili le sue prossime mosse. La crisi in Ucraina ha provocato moltissime perdite umane, portando alla peggior emergenza umanitaria in Europa dal secondo dopoguerra. Molti cittadini ucraini in stato di assedio vivono in condizioni disagiate, senza accesso (o accesso limitato) all'acqua potabile. Ciononostante, il conflitto comporta anche una serie di pesanti conseguenze per l'economia, la quale era stata già pesantemente colpita dalla pandemia. Con la guerra si è constatato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, anche se la Russia e l'Ucraina svolgono un ruolo limitato nell'economia globale e i loro legami con gli altri Paesi sono generalmente deboli, ma la questi due Paesi messi insieme rappresentano un importante contributo all'esportazioni mondiali come il frumento, mais, petrolio. L'entità dell'impatto economico del conflitto è altamente incerta e dipenderà in parte dalla durata del medesimo e dalle risposte politiche. Questo conflitto è seguito con preoccupazione da tutto il mondo anche grazie alle innovazioni tecnologiche e al coraggio dei giornalisti. Proprio grazie a questi ultimi siamo in grado di essere a conoscenza di tutte le forme di crudeltà che il presidente russo sta riversando sulla povera gente innocente ucraina. La guerra è un fenomeno molto complesso anche per le varie interpretazioni che gli sono state attribuite, sia nel tentativo di scoprirne le cause per poterla eliminare, sia nella convinzione che se ne possa sostenere una funzione benefica per la storia umana. Il filosofo e poeta tedesco, Hegel, attribuisce alla guerra non solo un carattere di inevitabilità e necessità ma anche di moralità. Egli infatti non crede nell'esistenza di un giudice o arbitro che può esaminare le pretese dei popoli o degli Stati, l'unico vero mediatore è il divenire degli eventi quindi la Storia. La guerra però non può essere giustificata, è il male assoluto. Moltissimi sono coloro che hanno testimoniato ciò che hanno subito in guerra tramite diari personali e opere, raccontando di aver perso cari e affetti per colpe non loro. Uno dei poeti che ha contribuito maggiormente a diffondere lo scenario di guerra è Giuseppe Ungaretti. Il poeta utilizza una parola scavata nell'animo, una parola rivelatrice per far comprendere le sue personali reazioni difronte allo smarrimento, allo sgomento e all'isolamento della Prima guerra mondiale. Non era facile credere alle loro parole in quanto descrivevano eventi talmente scioccanti da sembrare surreali; oggi sono i video e le immagini a documentare che i loro scritti non erano invenzioni ma la cruda realtà. La realtà dei conflitti odierni ove viene mostrata dalle dirette televisive, le quali sono solo raffigurazioni per indurre il pubblico ad un'accurata riflessione e interpretazione critica Facciamo parte di una società troppo progredita per permettere ancora questo tipo di soprusi, dovremmo essere in grado di utilizzare la diplomazia per risolvere dissidi interni ed esterni.