La Novella di Calandrino e l'Elitropia: Un Racconto di Ingenuità e Beffa
La storia di Calandrino si svolge nella Firenze medievale, dove l'ingenuità e la credulità si intrecciano in una trama di beffe e risate. Il protagonista, un pittore di natura particolarmente credulona, diventa vittima di uno scherzo orchestrato da Maso del Saggio e i suoi amici Bruno e Buffalmacco.
Definizione: L'elitropia è una pietra leggendaria che, secondo le credenze medievali, aveva il potere di rendere invisibile chi la possedeva.
La beffa si sviluppa quando Maso, approfittando della presenza di Calandrino nel Battistero di San Giovanni, inizia astutamente a parlare di pietre magiche. Il discorso, sapientemente costruito per attirare l'attenzione dell'ingenuo pittore, si concentra particolarmente sull'elitropia. Calandrino, completamente ammaliato dalla possibilità di diventare invisibile, cade nella trappola e si convince di dover cercare questa pietra magica nel torrente Mugnone.
La scena culminante si svolge quando Calandrino, carico di pietre raccolte dal fiume, crede di essere diventato invisibile. Bruno e Buffalmacco fingono di non vederlo e iniziano a lanciargli pietre, apparentemente a caso, ma in realtà mirando proprio a lui. Il povero Calandrino, convinto della sua invisibilità, sopporta stoicamente il dolore per non tradirsi.
Esempio: La credulità di Calandrino raggiunge il suo apice quando, tornato a casa e scoperto che sua moglie può vederlo, la accusa di aver annullato il potere magico della pietra, poiché "le donne fanno perdere le virtù ad ogni cosa".