Giovanni Boccaccio rappresenta una delle figure più importanti della letteratura italiana del Trecento.
Giovanni Boccaccio nasce nel 1313 a Certaldo o Firenze, figlio illegittimo del mercante Boccaccino di Chellino. La sua vita è caratterizzata da diversi periodi significativi: il periodo napoletano (1327-1340), dove riceve una formazione culturale e letteraria presso la corte angioina, e il periodo fiorentino, dove compone le sue opere più mature. Durante il soggiorno a Napoli, Boccaccio si innamora di Maria d'Aquino (Fiammetta), che diventerà fonte d'ispirazione per molte delle sue opere.
Le opere più importanti di Boccaccio includono il Decameron, considerato il suo capolavoro, composto tra il 1349 e il 1351 dopo la peste nera che colpì Firenze. La struttura del Decameron è complessa e articolata: cento novelle raccontate in dieci giorni da dieci giovani narratori rifugiatisi in una villa fuori Firenze per sfuggire alla peste. I temi del Decameron sono vari e includono l'amore, la fortuna, l'ingegno umano, la beffa, e la critica sociale. Lo stile del Decameron si caratterizza per l'uso sapiente della lingua volgare e per la capacità di alternare registri diversi, dal comico al tragico. Altre opere significative includono il Filostrato, il Teseida, la Fiammetta e il Corbaccio. Boccaccio muore a Certaldo nel 1375, lasciando un'eredità letteraria che influenzerà profondamente la letteratura europea. La sua produzione letteraria si distingue per l'innovativo uso della prosa volgare e per la capacità di rappresentare la società del suo tempo in tutte le sue sfaccettature, dai mercanti agli aristocratici, dal clero al popolo.