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15/10/2022
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POESIA GIULLARESCA/GOLIARDICA • Antecedente della poesia comico-realistica: Aveva origini bolognesi, nel 1100-1200 circa. Gli studenti universitari bolognesi, i GOLIARDI, componevano dei versi ispirandosi ai siculo toscani e alla lirica cortese, e li convertivano in un tema scherzoso. Tradizione giullaresca • 1200 Un antecedente sono i GIULLARI: in età classica erano gli aedi e i rapsodi; in eta medievale erano i cantori. I giullari sono persone colte che volontariamente usano la parodia e abbassano il registro. → Saranno loro a recitare questa poesia nelle piazze, nelle corti e nei palazzi. Facevano sorridere il pubblico con questi componimenti poetici ed epici, però dovevano anche intrattenere il pubblico con dei giochi per non annoiare. Doppia chiave di lettura: 1) Interpretazione nelle piazze: la gente delle piazze era meno colta, quindi coglievano solo l'aspetto comico. 2) Nelle corti: la gente era più colta e istruita, essendo di un ceto sociale più alto e nobile. Coglievano entrambi gli aspetti: sia ironico e sia i canoni e gli argomenti veri e propri. Altri antecedenti (preparazione alla vera e propria poesia) della poesia comico-realistica sono: VANTO : genere nel quale si elogiano le proprie virtù, è una presa in giro del dolce stil novo LA SATIRA: genere letterario di origine romana a carattere comico, uno dei pochi generi che non nasce in Grecia. Nasce con Lucilio (Gaio) nel 2 secolo a.C. Scopo: prendere in giro usando figure retoriche come l'ironia, la...
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litote, perifrasi e antitesi. L'AMORE: presentato come sensualità ed eroismo, rivolto ad una figura femminile per nulla spiritualizzata. Possiamo definirlo RIBALTATO rispetto al Dolce Stil Novo perché in questa poesia la donna cederà sempre alle richieste dell'uomo. Al tema dell'amore si alterna il tema della politica Sirventese a Bologna. IL CONTRASTO: È spesso un dialogo tra due popolani in cui si usa il volgare con un registro medio-basso abbassato volontariamente dall'autore molto colto. Avviene il rovesciamento del Dolce Stil Novo. Cielo d'alcamo: cielo-> diminutivo di Michele Alcamo-> provincia di Trapani, in Sicilia È un probabile funzionario di Federico II e fingeva di essere stato un giullare. ➜ È lui il massimo rappresentate della forma poetica del contrasto, è un poeta molto colto che abbassa il registro volontariamente per rendere il componimento ironico e divertente. Compone rosa fresca aulentissima: è una PASTORELLA (tipologia di contrasto, non c'è scema di rime preciso). È un componimento di 32 strofe. Dove un uomo, un popolano, contadino, cerca di sedurre una donna che inizialmente lo respinge e lo minaccia di farsi difendere dai suoi parenti, alla fine però, lei cederà al corteggiamento.Lessico a fine della parodia: imitazione a scopo ironico di un modello. Si sforzano di parlare in una lingua colta (nasce effetto comico) • Rovesciamento del dolce stil novo/poesia provenzale: amore ribaltato Donna del contrasto: • Popolana, rozza, contadina. Lavorava la terra e praticava le Arti meccaniche. Si poteva possedere ed era presente un amore carnale. Non aveva niente di divino, di angelico. Alla fine cederà al corteggiamento. Uomo del contrasto: Non è umile, è spavaldo Era un giullare. Anche lui come la donna amata era un popolano, un contadino non era un uomo colto e praticava le arti meccaniche Donna del Dolce Stil Novo O della poesia provenzale Donna-angelo, sembianze di un angelo. Era colta, divina, angelica. Aveva i capelli biondi, la pelle chiara, ed era nobile soprattutto di cuore. Era ineffabile, lasciava senza parole i passanti. Uomo del Dolce Stil Novo O della poesia provenzale Uomo colto, nobile di cuore La parola FEMMINA: deriva dal latino e significava nutrire, allattare. Indicava propriamente colei che nutre. • Nel medioevo era spesso considerata un essere fragile e in alcuni casi strumento del demonio perché si riteneva che inducesse in tentazione l'uomo. Nelle sue etimologie fa derivare la parole femina -> l'osso del femore: una delle parti che la distingue dal maschio. • L'uso attuale: tende ad avere un valore spregiativo e per offendere. POESIA COMICO-REALISTICA XIII secolo Dalle origini siciliane della poesia giullaresca/goliardica nata probabilmente nella corte di Federico II, in seguito nel 1300 si sviluppa in Toscana la poesia comico-realistica → Di registro volontariamente medio-basso. I massimi esponenti: 1) Cecco Angiolieri (Siena) 2) Rustico Filippi (Firenze) 3) Folgore da San Gimignano (vicino Siena) CECCO ANGIOLIERI (1260-1313, SIENA) È il più celebre tra i poeti comico realistico, apparteneva ad una famiglia nobile però faceva ogni cosa che un nobile non doveva fare: - non voleva studiare, infrangeva le regole soprattutto quella del coprifuoco, litigava per femmine e soldi, amava giocare ai dadi, amava l'alcol e in particolare il vino. Una delle poche cose buona da nobile era che amava scrivere poesie scherzose, divertenti. Cecco era sposato e aveva molti figli, che però alla sua morte rifiutarono l'eredità perché ne rimanevano solo i debiti da pagare. • Era un guelfo bianco, e in una battaglia contro i ghibellini a Campaldino ➜nel 1289, Cecco qui incontra Dante, venuto da Firenze in soccorso a Siena di parte guelfa; contro Arezzo di parte ghibellina. Pare che i due abbiano avuto (perché a noi sono arrivate solo le risposte di Cecco) una tenzone letteraria (si rispondevano in rima) Se Cecco avesse vissuto nell'800 lo avremmo chiamato poeta maledetto sia nell'animo che nella vita. Era ribelle. [Anteliteram-> prima del tempo] La sua poesia: 1) È una parodia del Dolce Stil Novo e di tutti i suoi valori. dice che Papa e chiesa sono inesistenti 2) Arriva al vituperio, alla blasfemia, però in toni scherzosi. 3) Bettina la sua donna amata, lo rifiutava, e soffriva, diceva di voler morire in quell'esatto momento. Ricadia: abbattimento, ricaduta. → È tutta una presa in giro. Parte da situazioni vere ma ciò che dice nelle poesie è falsato e ha lo scopo di far ridere. S'i fosse foco, arderei 'l mondo Cecco Angiolieri, S'i' fossi foco S'i' fosse foco, arderei 'l mondo; s'i' fosse vento, lo tempestarei; s'i' fosse acqua, i' l'annegherei; s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo; s'i' fosse papa, serei allor giocondo, ché tutti cristiani embrigarei; s'i' fosse 'mperator, sa' che farei? a tutti mozzarei lo capo a tondo. S'i' fosse morte, andarei da padre; s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similemente faria da mi' madre, S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui. Se fossi il fuoco arderei il mondo, Se io fossi il vento gli farei tempesta, Se io fossi acqua lo farei annegare, Se io fossi Dio lo farei sprofondare Se io fossi il Papa, sarei sicuramente felice, Perché metterei nei guai tutti i cristiani, Se io fossi imperatore sai che farei? Taglierei ben bene la testa a tutti. Se io fossi la Morte andrei da mio padre, se fossi la vita fuggirei lontano da lui, Lo stesso farei con mia madre. Se io fossi Cecco, come sono e sono sempre stato, Mi prenderei le donne giovani e graziose E lascerai agli altri quelle vecchie e volgari. • In tutta la poesia è presente il periodo ipotetico dell' impossibilità, tranne nel verso 12-> se io fossi Cecco... com'i' sono e fui -> poliptoto (ripetere una parola già usata a breve distanza ma modificandone le funzioni morfo sintattiche) Sono presenti 9 anafore nel sonetto. (s'i fosse) In tutto il sonetto è presente anche un climax discendete che ci serve per capire l'umorismo. 1 quartina-> rimando al cantico delle creature in ambito della Parodia, cecco nomina tutte le cose naturali nominate anche da San Francesco. 2 quartina-> 1 terzina-> prende in giro il Papa e l'imperatore: non sono figure riconosciute da Cecco. si contrappongono i concetti della morte e della vita associati rispettivamente ai suoi genitori con il quale non aveva un bel rapporto. Il poeta desiderava la loro morte ironicamente. 2 terzina-> è presente un chiasmo donne giovani e leggiadre vecchie e laide (brutte) ▪ gli elementi si collegano per significato Perché Cecco Angiolieri è il massimo rappresentante e Rustico Filippi invece non è molto conosciuto? 1) Cecco era più conosciuto per la sua personalità ribelle, da poeta maledetto. Amava solo 3 cose: il gioco, le donne e il vino. Piaceva di più al pubblico. 2) Rustico invece era una persona tranquilla, non aveva una vita frenetica, componeva solo molte poesie.