La Biblioteca e il Bilinguismo di Petrarca
La formazione intellettuale di Petrarca si distingue per un approccio unico all'apprendimento, basato principalmente su uno studio autonomo e appassionato dei testi classici. La sua straordinaria biblioteca, che contava oltre duecento volumi - un numero eccezionale per il XIV secolo - rappresentava il cuore pulsante della sua vita culturale. Questa collezione comprendeva opere fondamentali di Virgilio, suo autore d'elezione, insieme a un vasto assortimento di classici greci e latini, testi medievali, opere di Sant'Agostino e dei Padri della Chiesa, oltre alla Commedia dantesca.
Evidenziazione: La biblioteca di Petrarca superava i 200 volumi, un numero straordinario per l'epoca medievale, e includeva opere sia in latino che in volgare.
Il bilinguismo rappresenta un aspetto fondamentale della produzione letteraria petrarchesca. Il poeta utilizzava il latino come lingua della cultura elevata, strumento di comunicazione tra gli intellettuali europei e garanzia di continuità nel dibattito culturale. Questa scelta influenzò profondamente gli umanisti del Quattrocento, che seguirono il suo esempio facendo del latino la lingua letteraria predominante.
Il volgare, d'altra parte, divenne per Petrarca la lingua dell'interiorità e dei sentimenti più intimi, come testimonia il celebre Canzoniere. Questa distinzione linguistica riflette una precisa visione della letteratura: il latino per le opere di carattere filosofico, storico e morale; il volgare per la poesia lirica e l'espressione dei sentimenti personali, particolarmente nell'ambito dell'amore per Laura.