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PETRARCA - La vita - Letteratura italiana

PETRARCA - La vita - Letteratura italiana

 Petrarca
Apparteneva ad una famiglia borghese,
suo padre era un notaio e garanti al figlio una
buona istruzione.
Francesco Petrarca naque n

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Appunti sulla vita di Francesco Petrarca.

 

3ªl

Appunto

Petrarca Apparteneva ad una famiglia borghese, suo padre era un notaio e garanti al figlio una buona istruzione. Francesco Petrarca naque nel 1304 ad Arezzo. Il padre venne esiliato poiché apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi. Per questo la famiglia di Petrarca si trasferì ad Avignohe, allora sede della Curia papale. Petrarca intraprese gli studi giuridici prima a Montpellier e poi a Bologna ma abbandono questo percorso nel 1326. Tornato ad Avignone, si dedicò allo studio dei classici e in particolare alle Confessioni di Sant'Agostino, opera che portava sempre con se. Petrarca scriveva la maggior parte delle sue opere in latino ma si dedicò anche alla poesia lirica volgare, seguendo lo stile degli stilnovisti. Laura Petrarca dedicò le sue poesie ad un'unica figura femminile, Laura, a cui attribui numerosi attributi simbolici. Per esempio, il nome Laura deriva da “laurus", ossia l'alloro, pianta sacra ad Apollo, dio della poesia; con esso venivano create delle corone che simboleggiavano il raggiungimento della gloria. L'esistenza di Laura é tuttora dubbia ma molti studiosi ritengono che essa sia la figura che complessivamente Petrarca decise di usare per esprimere il suo dissidio interiore. T rouommi amor del tutto difarmato & aperta lauia per gliocchi alcore che di lagrime fon facti ufcio & uarco pero al mio parer non li fu honore ferir me de faetta inquello ftato a uoi armata non monftrar pur larco I viaggi Durante la...

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Didascalia alternativa:

sua vita, oltre che a dedicarsi agli studi e alla vita mondana, Petrarca senti sempre la necessità di una sicurezza materiale, per questa ragione prese gli ordini minori che, pur non implicando la cura delle anime, garantivano buone rendite. Nonostante questo, Petrarca amava viaggiare alla ricerca di biblioteche di monasteri contenenti the sti classici latini spesso dimenticati. Questi viaggi gli permisero anche di entrare in contatto con numerosi letterati europei e italiani, tra cui Boccaccio. Valchinca Petrarca si rifugiò più volte presso Valchiusa, nei pressi di Avignone, quando sentiva il bisogno al raccoglimento interiore per favorire la riflessione su se stesso. In questo luogo nacque gran parte delle sue opere ed esso diventò il luogo simbolo dell'attività spirituale indipendente. La gloria Per tutta la vita Petrarca fu contesto tra ciò che lo attraeva è quello che la vita gli riservava; da questo ne deriva un costante dissidio interiore che lo accompagnò per tutta la sua esistenza. Inoltre fu lungamente attorniato dal desiderio di gloria che si appagò soltanto nel 1341 con l'incoronazione poetica sul Campidoglio. In seguito fu colpito da una profonda crisi religiosa nel momento in cui l'amato fratello Gherardo entrò in un monastero di clausura, questo incarnava agli occhi dello scrittore quello che lui non era riuscito a raggiungere. Petrarca era afflitto dal desiderio di purificazione e rinuncia ma allo stesso tempo, era fortemente attratto dagli interessi mondani, politici e letterari. DISSIDIO L'impegno politico Petrarca auspicava il ritorno di un imperatore, pertanto sfruttò le sue notevoli doti letterarie e di eloquenza per rendere questo possibile. AIVELIUILLES & da la famigliuola fbigottita che uede il cato padre ucnir manco in di trabendo poi fantiquo fianco per lextreme giornate di lua uita s quanto più po col buon uoler fata rotto da glianni & dal camino ftancp Etuiene a roma feguendol defio per mirar la fembianza di colui chancor laffu nel ciel uedere fpera cofi laffo talor uo cercandio donna quanto e paffibile in altrui la difuata uoftra forma uera In più, fece degli appelli al papà affinché tornasse a Roma per sfuggire alla corruzione della Curia avignonese. In seguito sperò nell'arrivo di Carlo IV di Boemia e nell'affermazione di una pace durevole. Si entusiasmò anche per il tentativo di restaurazione della repubblica di Roma da parte di Cola di Rienzó. Mori nel 1374 presso Arquà, nei colli Euganei, vicino a Padova.