Il pensiero e la poetica di Pirandello
La rivoluzione teatrale di Luigi Pirandello avvenne nel 1921 con la messa in scena di "Sei personaggi in cerca d'autore", un'opera metateatrale che ebbe grande successo in Italia e all'estero.
Vocabolario: Il metateatro è una forma di teatro che riflette su se stesso, mettendo in scena il processo di creazione teatrale.
Nel 1922 Pirandello iniziò a raccogliere le sue novelle in "Novelle per un anno", un progetto che doveva comprendere 365 racconti ma che si fermò a 225 per la morte dell'autore. Tra il 1925 e il 1926 pubblicò a puntate il suo ultimo romanzo, "Uno, nessuno e centomila".
Quote: "La vita o la si vive o la si scrive." - Luigi Pirandello
Il pensiero di Pirandello si concentra sulla crisi dell'individualità nell'epoca moderna. Secondo l'autore, l'uomo ha la necessità di pensarsi come un individuo unico, ma questa idea è una costruzione artificiale. In realtà, ognuno di noi è costituito da tante personalità, definite "maschere", che corrispondono ai diversi ruoli che occupiamo nella società.
La poetica di Pirandello è esposta nel saggio "L'umorismo" del 1908. L'autore sostiene che l'arte moderna debba analizzare le contraddizioni dell'esistenza, interpretando il disagio tra apparenza e realtà. Pirandello distingue tra comicità, che si ferma alle apparenze, e umorismo, che nasce da un ragionamento partecipato sulla realtà.
Highlight: Il contrasto tra apparenza e realtà è particolarmente evidente nelle opere teatrali di Pirandello.