La vita e la formazione di Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, nelle Marche, in una delle famiglie più importanti della nobiltà terriera locale. Suo padre, il conte Monaldo Leopardi, era un uomo colto e conservatore cattolico, mentre sua madre si occupava dell'amministrazione del patrimonio familiare.
La formazione di Leopardi è caratterizzata da un precoce autodidattismo. A soli 10 anni, inizia a studiare autonomamente nella vasta biblioteca paterna, che contava circa diecimila volumi. Qui apprende il latino, il greco e l'ebraico, e inizia a comporre le sue prime opere.
Highlight: La biblioteca paterna, composta da tre stanze ricolme di libri, fu fondamentale per la formazione autodidatta di Leopardi.
Leopardi dimostra fin da giovane un'intelligenza non comune. A soli 10 anni compone le sue prime opere, traducendo testi latini e greci e scrivendo poesie. Questo fatto è particolarmente significativo considerando la sua formazione autodidatta.
Example: Le prime composizioni di Leopardi, sebbene non influenti dal punto di vista letterario, testimoniano la sua mente straordinaria.
Tra il 1815 e il 1816 avviene la sua "conversione letteraria", passando da una cultura erudita a una maggiore sensibilità estetica. Si ispira ai grandi poeti classici come Omero, Dante e Virgilio, ma legge anche autori moderni come Alfieri, Foscolo e Goethe, entrando così in contatto con la cultura romantica italiana ed europea.
Definition: La "conversione letteraria" di Leopardi rappresenta il passaggio da una cultura puramente erudita a una maggiore attenzione all'aspetto estetico dell'opera letteraria.
Un'amicizia importante per Leopardi è quella con Pietro Giordani, un intellettuale classicista che diventa per lui una sorta di mentore, aprendogli le porte della modernità.
Nel 1819, Leopardi tenta di fuggire da Recanati, ma il suo piano viene scoperto dal padre. Questo fallimento lo getta in un periodo di profondo sconforto, segnando un'ulteriore svolta nella sua vita: il passaggio "dal bello al vero", ovvero l'abbandono della poesia dell'immaginazione per dedicarsi alla ricerca filosofica.