La Scuola Siciliana
La Scuola siciliana nasce alla corte di Federico II a Palermo intorno al 1230, prosperando fino al 1250. Questa corte era un centro culturale straordinario dove si incontravano intellettuali di diverse origini: greci, arabi ed ebrei.
In questo ambiente multiculturale, i trovatori - poeti provenienti dal sud della Francia specializzati nella lirica d'amore - ebbero un ruolo fondamentale nell'ispirare i poeti siciliani.
I poeti della Scuola siciliana svilupparono temi specifici:
- Riflessioni sull'amore in modo astratto e filosofico
- Uso di uno stile elegante e curato
- Scelta di parole raffinate
- Adozione di schemi metrici armoniosi come il sonetto
Concetto Chiave: La Scuola siciliana rappresenta il primo esempio di poesia in volgare italiano con caratteristiche letterarie elevate, pur essendo destinata principalmente a un pubblico aristocratico.
Sebbene le opere dei poeti siciliani non fossero accessibili a tutti, il loro contributo alla letteratura italiana è stato fondamentale, introducendo forme poetiche e temi che influenzeranno tutta la poesia successiva.
La donna nella Scuola siciliana viene rappresentata come figura idealizzata, oggetto di un amore cortese che segue regole precise e formali.
Curiosità: Tra i poeti siciliani famosi ricordiamo Giacomo da Lentini, considerato l'inventore del sonetto, e Pier della Vigna, importante funzionario alla corte di Federico II.