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Dante Alighieri

15/9/2022

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ITALIANO
DANTE ALIGHIERI
Nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia nobile e sostenitrice dei guelfi(bianchi). Anche se non
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ITALIANO DANTE ALIGHIERI Nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia nobile e sostenitrice dei guelfi(bianchi). Anche se non avevano un'economia felice riuscì comunque ad avere studi approfonditi grazie a Brunetto Latini che gli insegno l'arte del parlare e dello scrivere. Oltre a queste doti lui approfondì suoi modi leggendo testi di Guinizzelli e Cavalcanti. La sua vita cambiò dopo l'incontro con Beatrice che morì nel 1290. Per Dante fu un periodo buio che passo grazie ai suoi studi verso la filosofia e la cultura poetica. Leggendo "de consolatione philosophiae" di Boezio e il “de amicizia" di Cicerone. BEATRICE Beatrice Portinari nasce nel 1266 a Firenze.figlia di Folco Portinari un banchiere. Muore a 24 anni nel 1290. Detta Bice. Dante la vede all'età di nove anni per la prima volta e poi la rivede nove anni dopo e lei lo saluta. Giovanissima si sposa con Simone detto Mone de bardi. LA SUA ESPERIENZA POLITICA Dante riuscì a entrare nell'arte dei Medici e Speziali e negli anni successivi ricoprì varie cariche, finché nel 1300 fu eletto tra i Priori. BIANCHI E NERI Questo fu un altro periodo difficile perché Firenze era coinvolta in una guerra tra i Guelfi Bianchi e i Guelfi Neri che volevano imporre il dominio della Chiesa sotto il potere di Papa Bonifacio 8°. II Comune fiorentino...

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Didascalia alternativa:

diviso in fazioni dei guelfi bianchi e dei guelfi neri era minacciato dalle manovre di Papa Bonifacio ottavo che approfittando del fatto che gli imperatori di Germania si disinteressavano dell'Italia infatti voleva imporre il dominio della Chiesa sulla Toscana. Dante provo in tutti modi a ristabilire la pace fra i cittadini E placare le manovre del Papa. Infatti Dante appoggiava i bianchi che difendevano la libertà di Firenze, invece neri appoggiavano la politica di Bonifacio ottavo. I neri nell'autunno del 1301 si impadronirono di Firenze. GLI ANNI DELL'ESILIO Dante in quel periodo non si trovava a Firenze perché era stato inviato a Roma come ambasciatore, a Siena nel gennaio 1302 venne condannato all'esilio con l'accusa di baratteria. Non si presentò poi per discolparsi due mesi dopo venne condannato al rogo. Nei primi anni Dante non perse la speranza di tornare in patria unendosi agli altri esiliati, ovvero Guelfi Bianchi. Così lui iniziò a spostarsi in varie zone d'Italia come ad esempio: Lunigiana, Verona e Ravenna. Però Dante si sentiva molto umiliato perché doveva dipendere da signori nobili e quindi di dover condividere la propria attività intellettuale. Marchesi Malaspina di Lunigiana, signori scaligeri di Verona e i Da Polenta da Ravenna. Nel 1315 Dante rifiuto un'amnistia che aveva come conseguenza il riconoscimento della propria colpevolezza ed umiliazione pubblica. Passo i suoi ultimi anni a Ravenna (presso i Da Polenta) e morì nel 1321(14 settembre) e fu seppellito nella chiesa di San Francesco. LA VITA NOVA Firenze in quei tempi era un ambiente culturale, ricco di fermenti in cui si potevano trovare diverse tendenze poetiche: tra cui la lirica d'amore cortese di tipo Guittoniano, la nuova maniera cavalcantiana, lo stile comico e realistico, l'enciclopedismo didascalico di Brunetto latini e la poesia allegorica. In questo ambiente stimolante Dante iniziò a dedicarsi alla poesia verso la lirica d'amore con un modello Guittoniano. Poco dopo conosce Guido cavalcanti e la sua influenza fa cambiare stile poetico, infatti passa da un modello Guittoniano a uno dolce e leggiadro Dove parla dell'amore come un elemento di tormento e sofferenza. Dante però si libera di questa amicizia. Dopo la morte di Beatrice decide di prendere delle sue liriche scritte quelle più significative facendole precedere da un commento in prosa e seguite da un commento retorico (prosimetro). La novità infatti era quella di poter trovare un senso profondo ed unitario. Quest'opera: La vita nuova venne creata tra il 1293 e il 1295, rappresenta il rinnovamento spirituale del poeta. (Il prosimetro è un genere letterario in cui prosa e versi vengono alternati in modo equilibrato). I CONTENUTI Dante racconta di aver incontrato Beatrice all'età di nove anni e da lì il suo amore per la donna divenne il signore del suo animo. Dopo nove anni Dante rincontra Beatrice che lo saluta e lui inizia a comporre delle poesie riferite a Beatrice per l'amore che provava per l'amata. Dante si sforza di tener segreta identità della donna amata infatti finge di rivolgere i suoi contenuti e il suo amore ad altre donne che chiama "donne schermo" perché infatti proteggono il suo amore per Beatrice dall'invidia dei apri "malparlieri". Beatrice si accorge delle voci che girano su di lei e quindi gli nega il saluto,Che genera in Dante molta sofferenza.quindi inizia a comporre poesie in rima alla lode di Beatrice. Dopo la sua morte Dante prova a consolarti innamorandosi di un'altra donna. Secondo alcuni studiosi quest'opera era un reale documento autobiografico oppure una semplice trascrizione di idee sentimenti. SIGNIFICATI SEGRETI Il libro è diviso in tre parti: 1. Gli effetti che produce l'amore sull'amante. 2. La lode della donna. 3. La morte della gentilissima A questi punti sono collegati tre stati dell'amore: 1. I canoni dell'amor cortese in cui l'amante spera in una ricompensa al suo amore. 2. Il saluto che per Dante divenne un simbolo fondamentale. 3. Contemplare e amare la creatura. Secondo Singleton questo amore è collegato a un amore mistico elaborato Chiaravalle e San vittore. Questo amore per Beatrice è diventato talmente forte da superare quello cortese. IL CONVIVIO Il convivio è un'opera composta da Dante durante l'esilio tra il 1304 e il 1307. Il termine convivio deriva dal latino Convivium e significa banchetto di sapienza. Lo scopo di questo trattato scritto in volgare fiorentino era di offrire un banchetto di sapienza a tutti coloro che non conoscevano il latino nei tempi di Dante. Infatti tratta di argomenti politici, filosofici o d'amore, che solitamente venivano affrontati in latino. Con il convivio Dante tenta di dimostrare la propria dottrina e di difendersi dalle accuse dei concittadini che l'avevano condannato all'esilio. L'opera doveva essere composta da 15 trattati ma Dante ne porta a compimento solo quattro per darsi totalmente alla Divina Commedia. Sebbene venga ripreso lo schema della vita Nova si può notare come la prosa utilizza nel convivio sia una prosa molto diversa da quella lirica utilizzata nell'opera di inno a Beatrice: essa è infatti una prosa logica costruita per il ragionamento. CONTENUTI TRATTATI 1° introduzione: -spiegazione dell'opera -pubblico-borghesia medio/alta -scrive in volgare e non in latino (pubblico dotto, persone colte) -volgare letterario 2°/3°: -apprende il metodo allegorico (distinto in quattro sensi: letterale, morale, analogico e allegorico). -usa allegorie per spiegare concetti complessi es. lupa=avarizia leone=superbia 4°: -nobiltà: -privilegio di sangue -d'animo->gentilezza Solo che è un animo gentile e poi accedere alla conoscenza. IL DE VULGARI ELOQUIENTA (Gen sing+abl) Scritto tra il 1303 e i primi mesi del 1305 Riguarda l'eloquenza del volgare -Era un trattato di retorica -Nasce dall'analisi della realtà contemporanea -Vuole dimostrare la necessità di una monarchia universale -Scritto in latino per un pubblico dotto. Infatti Dante vuole spiegare perché il volgare può diventare una lingua letteraria. -Tre libri: 1° necessità di una monarchia universale 2° monarchia universale voluta da Dio 3° rapporto fra papato e impero CARATTERISTICHE Stile: -Tragico; Utilizza particolari forme metriche come la canzone e l'endecasillabo -Comico; -Elegiaco IL VOLGARE DI DANTE (tragico) *Illustre: stile molto elegante adatto alle corti Cardinale: il dialetto che usava era il cardine, ovvero quello più parlato nelle corti Aulico: usò uno stile talmente tanto elegante che era adatto alle corti Curiale:linguaggio elegante che si addice alle corti Gli argomenti che tratta sono guerreschi e poetici. *come base utilizza un fiorentino con l'aggiunta di altri linguaggi parlati nelle corti. L'amore per la filosofia: dopo la morte di Beatrice nel convivio. Scoperta politica: che gli diede una vita attiva è un impegno civile Rime petrose: dedicate alla Madonna (dopo l'esilio) passione sensuale con una carica erotica molto forte. Rime dell'esilio: forte desiderio di pace e giustizia. Le rime giovanili: componimenti che riflettevano le tendenze della lirica cortese. DE MONARCHIA =riguardo alla monarchia Il de monarchia è un trattato in latino di Dante Alighieri. Viene scritto nel 1308 Quest'opera fu scritta da Dante ed in essa lo espose un intenso lavoro di riflessione politica. Fu scritta in latino perché rivolta ad un pubblico dotto molto colto. L'opera è divisa in tre libri: l; parla di un bisogno verso la monarchia universale con a capo un imperatore con potere massimo. Il; parla di come l'autorità imperiale fu concessa da Dio al popolo romano che doveva unificare il mondo. III; parla del rapporto tra Papa e imperatore (Chiesa-impero). Dante afferma infatti che questi due poteri erano autonomi perché derivano da Dio. Inoltre lui li paragona come due soli che brillano insieme senza entrare in conflitto tra di loro. Questi due poteri erano diversi dal momento che l'impero aveva come scopo quello di rendere felice l'uomo, mentre la Chiesa aveva come scopo il raggiungimento della beatitudine eterna. Quello che immaginava Dante era quindi un in realizzabile utopia perché prevedeva da parte del Papa una rinuncia del potere spirituale.