La Scapigliatura rappresenta un movimento letterario rivoluzionario sviluppatosi nella seconda metà dell'Ottocento tra Milano e Torino, caratterizzato da un'opposizione netta ai valori borghesi e alle convenzioni sociali dell'epoca post-risorgimentale. Gli scapigliati italiani, con il loro stile di vita bohémien e anticonformista, cercarono di rompere gli schemi della società attraverso una letteratura che abbracciava temi come la morte, l'orrido, l'eros irregolare e il macabro. Il dualismo tra ideale e reale, bello e orrendo, vita e morte costituisce l'essenza di questo movimento che anticipa elementi del Decadentismo europeo. Autori come Arrighi, Emilio Praga e i fratelli Boito lasciarono un'impronta indelebile nella storia letteraria italiana, aprendo la strada a nuove forme espressive che si allontanavano dal Romanticismo tradizionale.
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