L'Eneide: struttura e contesto storico
L'Eneide è il capolavoro epico di Publio Virgilio Marone, composto tra il 29 e il 19 a.C. durante il principato di Ottaviano Augusto. Questo poema epico-mitologico in 12 libri narra le origini leggendarie di Roma attraverso le vicende dell'eroe troiano Enea.
Highlight: L'Eneide fu scritta in 10 anni, dal 29 al 19 a.C., e fu sottoposta a numerose revisioni linguistiche.
Virgilio morì nel 19 a.C. in Grecia, chiedendo agli amici di distruggere l'opera incompiuta. Tuttavia, Ottaviano Augusto ne ordinò la pubblicazione postuma, riconoscendone l'importanza culturale e politica.
La struttura dell'Eneide si ispira ai poemi omerici, ma con un'inversione significativa:
- La prima parte (libri I-VI) è detta "odissiaca" e narra il viaggio di Enea nel Mediterraneo.
- La seconda parte (libri VII-XII) è detta "iliaca" e culmina con la guerra di fondazione nel Lazio.
Definizione: L'Eneide ha una funzione eziologica, ovvero utilizza la vicenda di Enea per spiegare miticamente la nascita e il destino di Roma.
Un elemento centrale del poema è la caratterizzazione di Enea come eroe "pio". La pietas di Enea si manifesta nella sua devozione agli dei, al destino e alla famiglia, come simboleggiato dalla sua fuga da Troia con il padre Anchise sulle spalle, il figlio Iulo per mano e gli dei Penati.
Esempio: Durante la fuga da Troia in fiamme, Enea porta con sé le statuette lignee degli dei Penati, protettori della patria e della famiglia.
L'Eneide non è solo un'opera letteraria, ma anche un veicolo per trasmettere i valori fondamentali della società romana, noti come mos maiorum.