Italo Svevo: Vita e Opere
Ettore Schmitz (questo il suo vero nome) nasce a Trieste nel 1861 da una famiglia ebrea di commercianti. Anche se i genitori volevano che si occupasse di economia, lui preferiva letteratura e filosofia. Quando l'azienda di famiglia fallisce, va a lavorare in una banca a Vienna.
La sua vita cambia quando nel 1905 prende lezioni di inglese da James Joyce, che diventa suo amico e promotore delle sue opere. Scrive tre romanzi principali: "Una vita" (1892), "Senilità" e "La coscienza di Zeno" (1923), ispirato dalle teorie di Freud sulla psicoanalisi.
Il tema centrale di tutti i suoi romanzi è l'inetto: un uomo incapace di vivere pienamente. Però c'è una differenza importante: mentre nei primi due romanzi i protagonisti si arrendono passivamente, Zeno almeno ci prova a combattere contro le sue debolezze.
Curiosità: Svevo ha avuto successo solo grazie all'aiuto di Joyce, che ha fatto conoscere le sue opere in Francia!
Una Vita e Senilità: I Primi Inetti
Alfonso Nitti in "Una vita" lascia il suo paese per lavorare a Trieste in una banca. Si innamora di Annetta, figlia del proprietario, sperando di sposarla per diventare ricco. Ma la paura lo paralizza: scappa, torna dalla madre malata, e quando ritorna a Trieste trova Annetta con un altro. Preso dalla gelosia e dal senso di fallimento, decide di suicidarsi.
Emilio Brentani in "Senilità" è un impiegato mediocre che vive una vita grigia e solitaria. Si innamora di Angiolina, che però lo tradisce continuamente. Lei rappresenta la donna fatale che distrugge l'uomo innamorato.
Deluso e ferito, Emilio si chiude in se stesso e smette di provare emozioni - da qui il titolo "Senilità". Entrambi questi personaggi rappresentano l'incapacità di affrontare la realtà e le sfide della vita moderna.
Ricorda: Questi primi due romanzi non ebbero successo soprattutto a causa del linguaggio particolare di Svevo!
La Coscienza di Zeno: Il Capolavoro
Questo romanzo è strutturato come un'autobiografia psicoanalitica. Nella prefazione, il dottor S. (ispirato a Sigmund Freud) dice di pubblicare le memorie del paziente Zeno per vendetta, dato che ha abbandonato la cura.
Zeno Cosini racconta la sua vita e la sua "malattia": l'inettitudine, che si manifesta con insoddisfazione costante e paura di vivere. Ha un rapporto conflittuale col padre, che non si fidava di lui e aveva affidato l'azienda di famiglia a un amministratore esterno.
Il momento più drammatico è quando il padre, in punto di morte, lo schiaffeggia. Zeno non capisce se è stato un gesto involontario o voluto - questo lo tormenterà per sempre.
Si innamora di Ada Malfenti ma viene respinto, così sposa Augusta, la più brutta delle sorelle, che però si rivela la moglie perfetta per lui. Diventa socio in affari con Guido (marito di Ada) ma in realtà lo odia profondamente.
Innovazione: È il primo romanzo italiano che usa la tecnica del monologo interiore e la psicoanalisi!
Il Finale e il Messaggio di Svevo
A differenza dei primi due inetti, Zeno non si arrende completamente. Alla fine abbandona la psicoanalisi, che considera inutile, e con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale riesce finalmente ad avere successo negli affari.
Il messaggio di Svevo è che forse la "malattia" dell'inettitudine non è sempre negativa - può essere una forma di sensibilità e intelligenza critica verso una società che spesso premia i furbi e gli spietati.
Svevo muore nel 1928 in un incidente stradale, ma le sue opere influenzeranno tutta la letteratura del Novecento, introducendo in Italia i temi della psicanalisi e dell'analisi psicologica dei personaggi.
Lezione importante: L'inetto di Svevo rappresenta l'uomo moderno che fatica ad adattarsi ai cambiamenti della società industriale!